La narrativa di Giovanna Righini Ricci di Cosimo e Antonio Rodia, Artebaria, Taranto 2013, è l’attraversamento critico della vasta produzione narrativa di Giovanna Righini Ricci (7 settembre 1933 – 24 ottobre 1993) a vent’anni esatti dalla sua scomparsa.
È una lettura cronologica dei romanzi, con in coda l’analisi delle favole della scrittrice, analizzate separatamente anche per le peculiarità che esse contengono.
Un ordine che mostra contestualmente come l’abilità di scrittura dell’Autrice ravennate si sia di volta in volta affinata, creando libri, specialmente gli ultimi, di riferimento nel campo della letteratura giovanile.
Una copiosa produzione che ripropone temi topici ricorrenti: vacanze trasformate in temporanee disavventure, accuse false che incastrano l’eroe, salvataggi in extremis, sguardi estasiati e “impegnati” su ambienti naturali ancora incontaminati, scontro-incontro di personaggi di diversa etnia.
Dalla disamina critica dei saggisti emerge anche la caratteristica ossimorica dei personaggi proposti nei vari romanzi, ossia: forti e determinati/deboli e indecisi; o se riferita alla famiglia: calorosa e dialettica da una parte, fredda e rigida dall’altra.
Dall’analisi critica emerge che per quanto in tutta la produzione della Righini Ricci siano presenti i vari nuclei narrativi, l’Autrice, nel coniugarli, ne esalta uno in particolare; ad esempio: pura avventura in Ombre sul Nilo, avventura e impegno civile ne La collina delle iguane, avventura e sogno in Il sogno di Hassan, lirismo ed eticità in Un pugno di terra, adolescenza realtà e proiezioni future ne Le stagioni dell’arcobaleno.
Secondo Cosimo e Antonio Rodia ci troviamo di fronte a libri che hanno il pregio di promuovere una connessione tra il mondo dei ragazzi (più soggetti alle malie delle mille sirene) e il mondo degli adulti; un incontro, insomma, tra i bisogni, i sogni, le tensioni dei soggetti in formazione e il mondo reale, un incontro capace di mettere i giovani di fronte alla vita reale fatta di bellezza e di contraddizioni.
Oltre allo studio critico, La narrativa di Giovanna Righini Ricci contiene un’appendice con le copertine dei romanzi analizzati, dando così anche una percezione fisica dei libri, affiancate dalle Presentazioni scritte dall’Autrice, lì dove appaiono, dalle quali si evince lo stile chiaro e preciso della scrittrice romagnola.
Infine, chiude il saggio una ricca bibliografia di Giovanna Righini Ricci che dà conto in ordine cronologico delle opere narrative partorite, dei saggi e articoli afferenti alla narrativa scritti dalla e sulla scrittrice; l’elenco dei vari riconoscimenti ottenuti per l’opera letteraria; il riepilogo delle iniziative svolte in suo favore dopo la scomparsa, mostrando come l’interesse critico sulla sua opera non sia mai venuto meno.
Un ottimo volume in brossura, con una copertina luminosa per via della riproduzione del dipinto: Fabulae di Gabriella Rodia.
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