Sarà capitato a tutti, ai tempi della lira, di vedere la
banconota da centomila lire e scorgere sul fronte il volto di uomo dai capelli
lunghi con barba e baffi. Questo signore è una delle personalità più importanti
e discusse della storia dell'arte italiana e della cultura in generale:
Michelangelo Merisi. Conosciuto dai più come Caravaggio è certamente il più
stupefacente interprete della pittura italiana del 1600 .Erede della
tradizione cinquecentesca, ma anche grande innovatore, ricercatore della
verità, una verità non imposta dall'alto.
Di animo particolarmente irrequieto,
affrontò diverse vicissitudini durante la sua breve esistenza. Data cruciale
per l'arte e la vita di Merisi fu quella del 28 maggio 1606 quando, rendendosi
responsabile di un omicidio e condannato a morte per lo stesso, dovette vivere
gli anni successivi in costante fuga per scampare alla pena capitale.Mori’ a Porto
Ercole, 18 luglio 1610, sulla spiaggia, di febbre.
Le opere di Caravaggio sono
divenute tutte celeberrime, e costituiscono ognuna un’icona stessa dell’arte
pittorica, divenute modelli per infinite ispirazioni. Ma, dovendo sintetizzare
l’enorme contributo che Caravaggio diede alla pittura europea del suo tempo,
due sono i punti di maggior forza ed interesse: il realismo e
l’effetto-notte.La prima grande novità della sua pittura è che Caravaggio non
trasfigura mai i suoi soggetti. Se egli prende un ragazzo di strada per farlo
posare come modello per un Bacco, nel quadro che realizza, il Bacco
rappresentato avrà le fattezze precise del modello: non un’astratta immagine
convenzionale che possiamo attribuire al dio greco, ma il ritratto sputato di
un ragazzo del primo Seicento.Questo realismo così intenso ed esasperato
nasceva da una posizione concettuale molto distante dai precetti pittorici
rinascimentali. Il pittore non era tenuto a conoscere la geometria precisa
(conoscibile solo intellettualmente) dei corpi e dello spazio che
rappresentava, ma ad osservare attentamente solo ciò che l’occhio proponeva
alla visione. Le posizioni sono antitetiche: in un quadro rinascimentale vi è
la chiarezza dell’immagine, che è chiara nella sua struttura interna anche se
non sempre visibile. Nei quadri di Caravaggio l’immagine è solo ciò che appare
dalla visione: ciò che non si vede non interessa. Un’attenzione così puntuale
ed intensa a cogliere il dato visibile gli impedisce qualsiasi idealizzazione o
trasfigurazione del reale. La sua pittura ha un’aderenza così intima e totale
alla realtà che con lui, in pratica, nasce il realismo nella pittura moderna. E
ne deriva una diversa concezione estetica: l’arte non è più il luogo dove la
realtà trova un ordine nuovo basato sulle aspettative di bellezza e perfezione
dell’animo umano, ma il luogo dove la realtà ci assale con tutta la sua
drammaticità. La vita è il luogo delle contraddizioni: l’arte, perché è
finzione, può risolverle e superarle (e questa è la posizione idealista),
oppure può semplicemente rappresentarle (e questa è la posizione realista).
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Nei
quadri di Caravaggio un’attenzione particolare è sempre riservata alla luce.
Non poteva essere diversamente visto che egli perseguiva una pittura realista.
Ma il dato stilistico che egli inventa è l’abolizione dello sfondo per
circondare le immagini di oscurità. Ottiene così un effetto molto originale: le
sue immagini sembrano sempre apparizioni dal buio. Le figure appaiono grazie a
sprazzi di luce: una fiaccola, uno spiraglio di finestra aperta. In questo modo
l’immagine che si coglie è solo una parte della realtà: solo quel tanto che la
debole illuminazione ci consente di vedere. Il resto rimane avvolto
dall’oscurità, ossia dal mistero. È il buio che domina in queste immagini,
quasi ad accentuarne la drammaticità. Perché questo buio è una specie di notte
calata sul mondo, per assorbirne i lati più gradevoli, e lasciarvi solo paura e
terrore.Il buio è il luogo stesso delle nostre angosce e paure nei confronti di
dolori, morte, sofferenze. I quadri di Caravaggio ci riportano proprio a questo
territorio: è la pittura più drammatica mai vista fino a quel tempo, e
rappresenta inevitabilmente quella oscurità, fatta di inquisizione e terrore,
che sembra calata sulle coscienze dopo l’avvento della
Controriforma.Michelangelo Merisi,affronta il problema esistenziale
dell’uomo,il suo dramma nella ricerca della verità,una verità non imposta
dall’alto. Caravaggio,emette giudizi morali sulla realtà, per mezzo della luce
lasciando il resto nell’ombra. Infatti,utilizza la luce in maniera teatrale,i
punti luce vengono utilizzati per rappresentare i punti salienti del suo
sviluppo narrativo, si occupa di una pittura di genere e analizza la realtà in
profondità. Famoso ed ammirato in vita, Caravaggio fu quasi completamente
dimenticato nei secoli successivi alla sua morte.
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Infatti, dopo la sua
scomparsa, il duro giudizio sul suo modo così crudo di rappresentare la realtà
fu presto utilizzato dai suoi detrattori per denigrare il suo valore e la sua
memoria. Basti pensare alle parole di un altro celebre pittore del Seicento, Nicolas
Poussin, giunto a Roma poco dopo la morte di Caravaggio, che lo apostrofò con
parole lapidarie: "Era venuto per distruggere la pittura".Questo
lungo periodo di oblio fu interrotto solo a metà del XX secolo e la validità
della sua opera fu universalmente riconosciuta solo grazie al contributo di
alcuni dei più importanti storici dell'arte del tempo, tra cui spicca il
fondamentale apporto critico di Roberto Longhi, che mise in luce la sua
importanza nello sviluppo dell'arte pittorica moderna e le sue profonde
influenze sull'arte europea dei due secoli successivi, dimostrando la profonda
influenza di Caravaggio soprattutto sulla successiva pittura barocca (lo stile
pittorico che emerse dalle rovine del manierismo)
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis