Chi impagina il giornale si ostina ad usare un carattere microscopico e credo che questo abbia mortificato molto la bella intervista del valido L'Angellotti, meglio conosciuto come "l'uomo zanzara", titolo di copertina che avrei bocciato senza esitazione.
Gentile signor Angelo, io non so se lei faccia parte o meno di questa cordata che ha dato vita a questo progetto editoriale, comunque sia, le consiglio, mi perdoni se oso, la prossima volta chieda conto di come vogliono veicolare la sua immagine e quella della sua azienda e come vogliono titolare la sua visibilità, a parte l'intervista massacrata graficamente, le hanno reso un servizio non buono, mi auguro che le costi solo in immagine che è passata poco felice, anche se lei merita uno chapeau per quello che lei è riuscito a costruire, ma prima di prestarsi a simili veicolazioni chieda conto, è un consiglio spassionato che le passo gratis.
Continuando a sfogliare Livù noto un attento articolo sulla condizione della camera mortuaria del nostro ormai bistrattato nosocomio, triste e schifosa dimora che da tempo immemore versa in quelle siffatte condizioni e i responsabili meriterebbero lo stesso trattamento qualora dovesse a loro capitare di incappare in una situazione simile a chi purtroppo ha visto giacere in una simile immonda condizione un proprio caro estinto, nella fattispecie morto in un incidente stradale.
Interessante l'editoriale di Francesco Lenti, ma suggerisco all'amico di rileggere ciò che scrive e magari curare un po' meglio la forma, sarebbe perfetto come editorialista.
Interessante il focus sul sindacato e l'agricoltura, dopotutto intervistare Assunta Urselli è una garanzia, con tutto il suo vissuto sindacale, da cronista, si fa bella figura, ma anche qui un ennesimo bravo a Francesco Lenti, al quale va tutta la mia ammirazione e comprensione, in quanto arguisco che buona parte dei contenuti di Livù sono sulle sue spalle e quindi si sente che in alcuni articoli è leggermente ingolfato, so cosa significa.
Infine ultimo appunto: in Livù si nota, almeno per gli addetti ai lavori è difficiele che sfugga, la mancanza di una linea editoriale di impatto, si sente che il giornale è affastellato e non ha un filo conduttore, è ridondante sulla storia del precariato e consiglierei a chi impagina di controllare che i pezzi non siano parzialmente coperti, specie nel finale, da foto che basterebbe rimpicciolire per evitare l'inopportuna omissione.
Il giornale oltre ad essere immagine deve essere sostanza e sintesi, non deve annoiare e non deve servire per fare esercizio di scrittura.
Il giornale deve avere un'anima e quel che conta moltissimo: non deve essere venduta al diavolo.
Cara Lilli,
RispondiEliminadata la tua esperienza in materia ho ritenuto opportuno leggere con attenzione il tuo post. In questo numero ci sono innumerevoli difetti, dovuti soprattutto alla fretta. Mi trovi daccordo quasi su tutte le tue osservazioni. Tranne che su 3 punti. Innanzitutto il carattere microscopico. Gli 8 punti usati per impaginare sono lo standard delle riviste che hanno il nostro stesso formato ( noi usiamo 8,5 punti). Aumentare il carattere significherebbe rinunciare a foto, immagini e sicuramente porterebbe o ad un amumento di pagine (cosa che non ci potremmo proprio permettere) o ad una riduzione degli articoli. In secondo luogo non penso che abbiamo mortificato in alcun modo graficamente il buon Angelo L'Angellotti (intervistato solo perchè proprietario della più grossa azienda di Grottaglie, e non perchè insezionista). Per la linea editoriale, a noi sta bene così. Livù deve raccontare storie ed è quello che fa. Non manca quindi nemmeno il filo conduttore. E' un prodotto atipico e come tale difficilmente inquadrabile nel panorama dei "giornali". E' più un libro a puntate. Ti ringrazio per tutti i suggerimenti e le osservazioni, di cui faremo comunque tesoro.
Marco
Mi auguro di non aver urtato la suscettibilità di nessuno, per me le critiche sono state fondamentali per la mia crescita professionale innanzitutto,le ho sempre tenuto in gran conto per me erano tesoro autentico.
RispondiEliminaComunque continuate come credete l'importante che colpite nel segno.
Comunque non si può fare un magazine come fosse un libro e viceversa.
Le regole editoriali vanno rispettate, fidatevi!!!
Nessuna suscettibiltà urtata!!Per così poco poi....
RispondiEliminaPer il resto Livù è un esperimento...che potrebbe anche non riuscire...
Un abbraccio
Marco
deali, lo hai proprio stroncato livu',,,solo che quelli del giornale non lo hanno capito e ti hanno detto pure grazie!
RispondiEliminaNo Marco, dovete andare avanti e migliorare, io non vi ho stroncato ho solo rilevato ciò che non va bene. fatene tesoro!!!
RispondiEliminaPerché mai dovrei volertene? Se ci si espone, come facciamo noi, bisogna mettere in conto anche l'eventualità di ricevere critiche. E' normale e sarebbe stupido pretendere solo consensi.
RispondiEliminaP.S.
Quando parli di "cordata che ha dato vita a questo progetto editoriale" a cosa ti riferisci, visto che dietro, davanti e in mezzo a Livù ci siamo solo noi?
Lo saprò meglio di te o no?
Non arrovellarti con la dietrologia: comu ni viti ni scrivi.
Vedo che da persona intelligente hai compreso al volo quello che ho scritto, tranne nella mia presunta dietrologia che ti assicuro non mi appartiene e quindi non mi ci arrovello intorno.
RispondiEliminaDella cordata non è solo una ipotesi uscita dalla mia tastiera ma è un sentire comune, e non sarebbe un delitto se dietro a Livù ci fosse un gruppo di persone con o senza soldi che vuole sostenere questo progetto, che si chiami cordata o associazione, alla fine dei conti resta sempre un gruppo volenteroso che vuole creare qualcosa e lasciare un segno.
Io, per esempio, partii ed arrivai da sola, forse sbagliando!
Buon lavoro "livutiani"!
Cara Lilli,
RispondiEliminanon preoccuaparti, accetto con piacere i tuoi suggerimenti.
Per quanto riguarda la "cordata", sono stupefatto. Trovare degli inserzionisti per sostenere economicamente il magazine mi sembra più che lecito, soprattutto dati gli elevati costi di stampa che lo stesso comporta. Gli stessi a scadenza contratto potrebbero restare oppure no. Quindi di quale cordata parliamo? Poi anche Luxuria lavora allo stesso modo. Anche in quel caso c'è la cordata?Giusto per precisare.
Guarda che più che dire dietro a Livù c'è una cordata io vado oltre te lo auguro, anzi ve lo auguro, così ciò dimostrerebbe che anche a Grottaglie ci sono imprenditori che credono nell'editoria, ma così purtroppo non è.
RispondiEliminaripeto,,lilli hai stroncato Livu' e quelli di Livu' ti dicono pure grazie.
RispondiEliminaIn che mondo viviamo!!!!!!!!!!!
nel mondo in cui le critiche si accettanno perchè non si è autoreferenziali.
RispondiEliminalivù non è il presidio, intoccabile ed infallibile.
Il "sentire comune" di cui parli è l'equivalente moderno di quel "piccì, a cci 'mpartieni?", che ci veniva chiesto quando, da bambini, giocavamo nei vicoli importunando il vicinato. Se avevi la genealogia o l'affiliazione giusta (figlio di amici, conoscenti o di persona importante), potevi continuare a rompere gli zebedei. In caso contrario, ti buscavi un bel "Piccì, scià sciukati 'nnanzi alli casi vuesci, ca a nui ni stè doli la capu!". Noi purtroppo, o per fortuna, siamo figli di N.N. e, finchè dura, continueremo a tirare pallonate contro la "vitrina" di cummà Girodda.
RispondiEliminaP.S. Duiù spikke vurtagghjiese?
provo a interpretare le parole dell'anonimo delle 11.16
RispondiEliminauna stronca la condizione di un giornale e i suoi articoli e quelli del giornale ringraziano per le critiche..piu' fessi di cosi!!!
anonimo delle 11.16, era questo che volevi dire?
E se avessi fatto solo commenti positivi, mi chiedo, cosa sarebbe accaduto?
RispondiEliminaRassegnatevi cultori di acredine a tutti costi, fomentatori di odio ad alti livelli di sensibilità ed acume si arriva anche a ringraziare chi osa criticare con garbo.
Quindi il malanimo, chi è ad alti livelli, lo lascia a quelli che vivono di provincialismo.
Forza Livù!!!
Vorrei tranquillizzare l'anonimo che non si fa capace del nostro "aplomb": stanotte taglieremo le gomme alla macchina di Lilly. Contento?
RispondiEliminataglio delle gomme e presidio, supportati da una immancabile cassa di birra.
RispondiEliminai soliti notissimi, si contano sulle dita di una mano, ma son sempre quelli. cercano sempre di mettere gli uni contro gli altri
RispondiEliminaevvai!!!
RispondiEliminainvece di tagliare le gomme a lilli perche non tagliate la lingua? non hai la spada pietro spagnulo?
RispondiEliminao le mani, e' lo stesso
RispondiEliminaPraticare Arti marziali sembra ai più una espressione di masochismo conclamato... eppure ti insegna tante cose.
RispondiEliminaAd esempio a ringraziare il compagno che ti colpisce, il partner che ti mette in difficoltà, l'avversario che ti blocca con una leva articolare che fa saltare dal dolore.
Ma lo ringrazi perché così facendo ti mostra il tuo limite, il tuo punto debole, la direzione da percorrere per migliorare.
La spada tocca dove lo scudo manca, e lo scudo manca per scarsa forza o per insufficiente perizia; chi davvero vuol crescere accetta e ringrazia per le critiche, perché solo così si migliora.
Agli emuli del Nerone petroliniano, aduso al "bravograzie" non resta che scuotere la testa, incapaci di comprendere cose più grandi di loro.
p.s. alla redazione di LiVù: non ho l'auto, ma se volete potete infierire sulla mia bicicletta...
non maestro di passo, non ci curiamo di te ma guardiamo e passiamo!
RispondiElimina..e non potevano mancare coloro che non c'entrano il vaso nell'espletare le loro funzioni corporali.
RispondiEliminahaahahahhahahahahahahahaha
RispondiEliminaCiao Lilli,
RispondiEliminati ringrazio per le tue considerazioni.
Nell'editoriale credo di essere stato esaustivo. Credo che abbiamo ampi margini di miglioramento ma posso dirti che la noia è lontana da noi. Dire che è perfetto così com'è sarebbe semplicemente presuntuoso. Non è così. Ci stiamo divertendo moltissimo a scrivere e a scoprire storie e personaggi che il giornalismo di cronaca forse non riuscirebbe a tirar fuori. La trasversalità e la libertà espressiva lo rende unico. La redazione è aperta alle collaborazioni: redazione@livumagazine.com
Grazie.
Anonimo Anonimo ha detto...
RispondiEliminanon maestro di passo, non ci curiamo di te ma guardiamo e passiamo!
cco un altro che invece di stare attento, quando a scuola la professoressa leggeva "La Divina Commedia", probabilmente era in bagno ...
Inferno, canto III
(da rileggere frequentemente, che non fa mai male...)
45 Rispuose: "Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
48 che ’nvidïosi son d’ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
51 non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
A bien tout, anonimo, magari la possibilità di curarti di qualcosa prendila in considerazione, potrebbe giovare...
anonimo delle 15.37,
RispondiEliminadalla risposta che hai dato credo proprio che ti dovresti curare TU MEDESIMO, come diceva il buon principe De Curtis.
Anche un bambino avrebbe capito che il celebre verso di Dante e' stato adattato scherzosamente solo per te.
Tu,invece, non sei riuscito a capirlo!
Devo farti le congratulazioni?
Tu invece, mastro di passo, eri in bagno mentre c'era l'ora di francese...à bientôt
RispondiEliminaSi ok, deciditi però, prima mi definisci anonimo poi mi chiami col mio nickname... comunque lassa stà, continua a imparare come gira il mondo dai film di Totò e buon pro ti faccia, che Dorian Gray (Maria Luisa Mangini eh, non il vanesio protagonista del romanzo di Wilde) è sempre un bel vedere...
RispondiEliminaio ti chiamo sempre anonimo,, chi ti chiama diversamente e' una altra persona,,,
RispondiEliminacongratulazioni anche per Maria Luisa Mangini,,,anche questa e' cultura:sei sulla buona strada!
congratulazioni anche per Maria Luisa Mangini,,,anche questa e' cultura:sei sulla buona strada!
RispondiEliminagrazie, omonimo anonimo, sono queste le soddisfazioni della vita. Un giorno magari potrò ambire financo a comprendere il "Novissimo Borzacchini".
consolati,,ce la puoi fare..non e' mica questione di intelligenza ma di...volonta'.
RispondiEliminaPersevera!
Anonimo ha detto...
RispondiEliminaconsolati,,ce la puoi fare..non e' mica questione di intelligenza ma di...volonta'.
Persevera!
Certo, come disse il containo all'asino: "Di intelliggenza mi puoi vincere, ma non di forza!".
Vedi, caro anonimo, sono dell'idea che proprio a causa di quanto tu dici, di buone intenzioni sia lastricata la via dell'infermo.
A volte la volontà, non supportata dall'intelligenza, provoca grossi danni, anche se animata da ottime intenzioni.
Ma è anche vero che, come rispose l'automobilista al collega irato che gli mostrava la mano con indice e mignolo stesi e pollice, anulare e medio chiusi, "ciascuno mostra iò che ha"...
carlo, stupido e neghittoso
diciamo meglio: ciascuno da cio che ha.....si puo dare solo quello.
RispondiEliminavedo che non hai compreso molto bene il significato di quanto scritto:consolati,,ce la puoi fare..non e' mica questione di intelligenza ma di...volonta'.
Me ne dolgo...per te
Quanto altruismo nel tuo dolore... e io cinico che dormo lo stesso bene, la notte...
RispondiEliminaUp patriots to arm!
Non sei cinico,anonimo, sei semplicemente incosciente, ovvero non hai consapevolezza.
RispondiEliminaAborro l'inglese, lingua barbara e modaiola:quando i nostri Romani avevano i palazzi di marmo, i Sassoni avevano le capanne di fango.
Anonimo ha detto...
RispondiEliminaNon sei cinico,anonimo, sei semplicemente incosciente, ovvero non hai consapevolezza.
O forse ne ho più di quanta tu riesca a percepire... a due metri dal Cervino il nostro sguardo vede terra e sassi, non una montagna.
Aborro l'inglese, lingua barbara e modaiola:quando i nostri Romani avevano i palazzi di marmo, i Sassoni avevano le capanne di fango.
Che a te piaccia o no, l'inglese è la lingua che fa girare il mondo. Ragionando come te, perché fermarsi al latino e non andare ancora più indietro, chessò, ai grugniti di Neanderthal?
E' un vezzo italiota bearsi beati e beoti del passato luminoso (??? ma lo è stato veramente, o ci fidiamo solo dei libri di scuola???) per non oler vedere il rovinoso presente che viviamo.
Detto poi per inciso, la frase inglese era una citazione da una canzone di Franco Battiato.
Mala tempora currunt
Ognuno si bea come sa e come puo', anonimo: tu ti bei con l'inglese e io col latino.
RispondiEliminaSe poi non riesci a leggere dietro le parole, beh,,,allora ritorniamo all'incoscienza, che, in alcuni casi, puo' dirsi beata, dando serenita' e procurando piacere.
Anche quegli esseri sempliciotti come i beoti erano incoscienti:gli estremi coincidono e si fondono, perndendo i propri confini.
Per quanto concerne Battiato, mi corre l'obbligo morale di precisarti che ho la sua produzione, anche la iniziale:il tutto come mera informazione.
Inutile dire che la tua incoscienza finisce dove comincia la mia percezione.
In una caverna, illuminata dalla flebile luce di un fuoco, i prigionieri credono che siano le ombre a parlare non certamente gli esseri viventi.
Sursum corda!
In una caverna, illuminata dalla flebile luce di un fuoco, i prigionieri credono che siano le ombre a parlare non certamente gli esseri viventi.
RispondiEliminaMi sfugge, sicuramente per i miei limiti, il nesso on la nostra discussione ed il mito platoniano, ma come in altre occasioni, spero che questo possa essere l'inizio di un proficuo scambio di opinioni e non una sterile polemica fine a sé stessa.
Son d'accordo on te, a volte l'essere "semplice" gode di una tranquilla serenità che invece manca a chi si arrovella in contorte elucubrazioni.
Ma d'altronde la maieutica socratica (tanto per rimanere sui classici...) rapportava la conquista della conoscenza/verità ad un parto, accadimento non privo di impegno e sofferenza. Insomma, come citava il motto del mio battaglione, "per aspera ad astra" o - per rimaner sul popolare, chi non risica non rosica.
In questo - ahinoi - vedo rispecchiarsi le nostre odierne vicissitudini, un popolo beato he poco o nulla vuol curarsi di quanto si compie sulla sua testa e pochi (o troppi, per qualcuno) altri che si dannano e si sbattano cercando di lasciare questo mondo un po' migliore di come lo hanno trovato.
Grazie per aver stimolato queste mie banali riflessioni.
carlo, pollution (dai, almeno in finale una citazione inglese me la puoi concedere... ;-) )
salve,
RispondiEliminascusate se mi intrometto nella discussione...anche perchè non mi riguarda affatto...ci tenevo a dirvi però che potete benissimo parlare di livù o di lilli o di qualsiasi altra cosa senza tirare necessariamente in ballo il presidio,tanto meno le presunte casse di birra...
buona continuazione!
Giusto Francesca, hai ragione!
RispondiEliminaNon facciamo come al solito un minestrone e quindi l'apoteosi del nulla.
e chi mai ha tirato in ballo il presidio...
RispondiEliminasi
stava facendo uno scambio dotto, cosi dotto che non lo hai capito,francesca.
taglio delle gomme e presidio, supportati da una immancabile cassa di birra. ;
RispondiEliminanel mondo in cui le critiche si accettanno perchè non si è autoreferenziali.
livù non è il presidio, intoccabile ed infallibile.
io ci capisco benissimo...Francesca.
salve...sono una ragazza di 16anni...mia mamma è grottagliese.
RispondiEliminaMentre ero in vacanza ho notato questo giornaletto e l'ho letto.
Vorrei solo dire la mia su questo mensile.
Se un giovane grottagliese dovesse andare a leggere quel giornaletto credo che cadrebbe in depressione.
In quasi tutti i numeri(se ricordo bene) c'è almeno una pagina che io e i miei amici "amiamo" chiamare "Pagina dei disperati".
sissignore! perchè in quella maledetta pagina si alternano disperati per dire che a Grottaglie,non si respira,che la gente è superficiale e si tratta di persone che magari si sono trovati a vivere fuori per un qualsiasi motivo x,il bello è che uno dei tanti disperati nel livù di agosto dice che spera che i grottagliesi che vivono fuori riescano a trovare la voglia di tornare...io mi chiedo...se non hai voglia di tornare nella città che ti ha accolta,cresciuta...ti aspetti che Grottaglie di mandi un invito per tornare?!
So che questo commento non c'entra molto con l'intervento sopra riportato ma dato che nel forum di livù non si può aprire un argomento ho preferito sfogarmi così perchè ho nelle vene sangue grottagliese anche se vivo a Milano e ho sempre voglia di tornare nel mio piccolo paese.
Cara ragazza di 16 anni. Hai ragione sulla disperazione dei fuorisede e non hai idea di quanto veleno ho sputato nel corso degli anni nei loro riguardi e nelle loro facce, ma solo dopo ho compreso le loro motivazioni. Il visti da lontano è lo specchio di chi fugge dalla provincia alla ricerca di lande migliori. E poi su www.livumagazine.com puoi tranquillamente aprire un nuovo thread di discussione. A presto e scrivici quando vuoi.
RispondiElimina