Roma (Apcom) - Da gennaio a oggi sono stati il 12% in più i turisti stranieri che rispetto allo scorso anno hanno acquistato oggetti in ceramica. È il risultato di una indagine Doxa commissionata dall'agenzia Polo Ceramico, secondo la quale 4 famiglie italiane su 10 nel corso degli ultimi quattro anni hanno acquistato ceramiche di produzione artigianale per la famiglia (29%) o come regalo (18%).
Gli italiani, secondo l'indagine, prediligono gli oggetti lavorati a mano, indicati dal 73,8% degli intervistati, e nel rispetto della tradizione (70%). Per questo gli acquisti di ceramica vengono, nel 50% dei casi, fatti in vacanza e nelle località rinomate per la produzione di ceramica Doc. Questa primavera a conquistare i turisti stranieri sono state le ceramiche Doc di Faenza, Caltagirone e Grottaglie, seguite dal quelle di Civita Castellana, Gubbio, Albissola e Vietri sul Mare.
Su un campione di 500 turisti, il 29% assegna la propria preferenza al vetro e al cristallo, ma la ceramica con il 21% delle preferenze scavalca il legno (19%), la porcellana (15%) e altri materiali (14%).
L'indagine Doxa ha distinto tre tipologie distinti di turisti amanti delle ceramiche: al primo posto con il 41%, troviamo i "collezionisti", amatori della ceramica made in Italy, che collezionano esemplari rari ed estremamente costosi. Al secondo posto con il 35%, troviamo i "sofisticati", spinti all'acquisto di ceramiche per arredare gli ambienti in cui vivono. Al terzo poso con il 22% ci sono poi i "funzionali", che acquistano oggetti in ceramica solo per uso domestico, spesso ciotole per zuppe o contenitori per la frutta.
Cauto Francesco Pignataro, sindaco di Caltagirone e vice presidente dell'Aicc (Associazione italiana città della ceramica): "Siamo ancora lontani dalle potenzialità che questo settore può esprimere - commenta - ma il futuro è roseo".
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