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giovedì 11 agosto 2016

La "dolce madre Chiara " a Grottaglie...

L'11 agosto: festeggiamento e ricorrenza della morte(1253) di Santa Chiara.
Il Monastero santa Chiara in Grottaglie fu fondato nell’anno 1591 da. Girolamo Sanarica, il quale ne fece dono alle prime monache che lo occuparono. Queste furono: sr. Angela Igniscia e sr. Dorotea D’Amato, rispettivamente come Abbadessa e come Maestra delle Novizie, venute dal Monastero di Gravina.In seguito alla soppressione dei Conventi del 1860 detto Monastero, grazie a Dio non fu chiuso, ma passò al Demanio; in seguito le Clarisse ottennero dal Ministero del Fondo per il culto, secondo l’art. VI della legge del 7 luglio 1866, di continuare a vivere nel Monastero senza però accettare nuove vocazioni.

Il Noviziato si riaprì il 1899, ma le nuove monache potevano emettere solo i voti temporanei.Il 26 ottobre 1907 il Monastero fu riscattato con l’aiuto delle autorità e di famiglie nobili e ricche del paese, dalle Monache Cosima Orlando, Anna Laera e Fedele Melpignano con strumento del Notaio Alberto Piergianni, registrato l’11 novembre 1907.
Il 15 gennaio la Sacra Congregazione permise la Professione Solenne dopo il triennio dei voti temporanei. Così il 27 maggio 1918, trenta Sorelle potettero emettere i voti Solenni nelle mani della Abbadessa sr. Marianna Maranò.Il Monastero di S. Chiara è stato riconosciuto giuridicamente “Ente Morale” con Regio Decreto del 17 aprile 1931 e registrato alla Corte dei Conti il 12 maggio 1931.Lungo i secoli ha goduto sempre buona fama presso i grottagliesi 

La sollecitudine che le sorelle portano nel cuore per l’avvento del Regno di Dio, si esprime ancora, oltre che attraverso la vita di preghiera, liturgica, personale e comunitaria, nello studio, nel disbrigo dei lavori domestici e artigianali (icone, uncinetto, produzione di ostie e particole), sempre nel silenzio contemplativo, nella gioia e nella gratitudine al Signore per il dono della vocazione, talento da far fruttificare a gloria di Dio e per il bene dei fratelli.Nel privilegio della povertà, da oltre 400 anni le Monache Clarisse vivono in silenzio e nel silenzio la loro vita claustrale seguendo la tradizione "dell’ Ora et Labora” che ben riassume i due momenti equilibrati quotidiani della preghiera e del lavoro. 
Accanto alla preghiera, infatti, il lavoro è per le Figlie di Santa Chiara un mezzo per amare e servire Dio e i fratelli, è una grazia, cioè un dono che deve essere vissuto con fedeltà e devozione come raccomanda la loro Madre nella Regola, affinché non ostacoli l’unità e la pace interiore ed esteriore. Le suore hanno da sempre prodotto le ostie e le particole necessarie per la celebrazione della S. Messa, utilizzando nel tempo attrezzi che la tecnologia metteva a loro disposizione, abbandonando ovviamente quelli ormai vecchi e superati.

E se la mente e' ancora capace di ritornare indietro nel tempo, ricorda la ruota che girava e le 5 lire sufficienti a riempire una busta con rimasugli di ostie!

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