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mercoledì 25 marzo 2009

Sempre più animali abbandonati dai loro bestiali padroni

Un fenomeno in crescita, che non accenna a regredire. Ogni anno in tutta Italia vengono abbandonati centinaia di migliaia di animali domestici. L'animale viene considerato alla stregua di un oggetto o di un giocattolo di cui ci si può disfare in qualunque momento.

L'abbandono è fonte di numerosi problemi. L'animale lasciato solo non è abituato a procacciarsi il cibo e spesso muore di fame e di sete. Alcuni animali, abbandonati perché vecchi o già malati, non hanno alcuna possibilità di riuscire a sopravvivere. A questo si aggiunge il trauma psicologico dell'essere stati abbandonati. Gli animali lasciati ai bordi di una strada possono causare incidenti automobilistici.
Quelli abbandonati in zone boschive o isolate, entrano in competizione con la fauna già presente.
Un altro problema è quello relativo alla diffusione di malattie infettive, col rischio di epidemie per l'uomo e la fauna selvatica.

La Legge n° 281 del 1991 stabilisce che né i cani detenuti nei canili, né quelli randagi possano più essere soppressi né ceduti a laboratori di vivisezione. Inoltre prevede l'istituzione dell'anagrafe canina che tramite un tatuaggio indolore collega ogni cane al proprietario. Con questa legge si decreta, per la prima volta in Italia, che l'abbandono di un animale costituisce un reato punibile con sanzioni penali. Il drammatico caso di Scicli,come scrive Valeria Rossi, dove un branco di cani randagi denutriti e inselvatichiti ha ucciso un bambino, riporta in auge il tema del randagismo e quello della presunta "pericolosità" dei cani.
In questi giorni si è sentito dire di tutto e di più: abbattiamoli tutti, diamo mandato ai cacciatori perché sparino a tutti i randagi...e chi più ne ha (di bestialità), più ne metta.
D´altronde si sono sentite dire le stesse cose sui rumeni accusati di aver stuprato la quattordicenne di Roma... salvo scoprire, poi, che non erano stati loro. Ma queste son sottigliezze, no?
Come ormai dovrebbero sapere anche i polli, il "cane killer" per nascita, per DNA, per razza non esiste.
Abbiamo avuto ordinanze idiote che mettevano al bando intere razze... e poi si scopre che se ne metti assieme in numero sufficiente, anche i bastardini di meno di dieci chili possono uccidere.
E´ quantomeno improbabile che in questo caso "tutto" il branco abbia aggredito il bambino o la turista: l´hanno fatto sicuramente alcuni di quei cani che adesso sono stati tutti catturati e sono a rischio di soppressione.
Domanda: perché?
Questi cani hanno agito spinti dalla fame. Questi cani hanno inseguito e sbranato quel povero bambino che, lasciato (colpevolmente, dispiace dirlo) libero di gironzolare da solo in una zona in cui tutti sapevano che si aggirava questo branco, vedendosi arrivare contro un sacco di cani ha fatto esattamente quello che fa una preda: è scappato via, presumibilmente urlando.
Ora, chiariamo una cosa: il cane è un cane, non un uomo.
Un cane NON SA che cos´è un bambino, a meno che gli uomini che si prendono cura di lui non glielo spieghino, ovvero non lo educhino a conoscere e a rispettare i bambini.
Questi poveri bastardini inselvatichiti hanno mai avuto una famiglia capace di educarli e di socializzarli? Ovviamente no.
Hanno mai avuto un umano che si prendesse cura di loro? No. Hanno avuto, semmai, un bastardo a due zampe che si è intascato soldi dal Comune per poi lasciare i cani al loro destino.
Il cane è un cane: un animale predatore, che caccia per mangiare.
E´ diventato "il miglior amico dell´uomo" quando l´uomo ha cominciato a nutrirlo in cambio dei suoi servigi: ma se l´uomo non lo nutre, se l´uomo non si prende cura di lui, se l´uomo lo abbandona, il cane torna ad essere quello che è nel suo DNA. Un carnivoro predatore.
E´ colpa sua? Direi proprio di no. Lui è fatto così, è la sua natura, non può farci nulla. Per di più il cane non ha un senso morale: non sa che uccidere "è una brutta cosa".
Non lo fa mai per gioco o per divertimento, come l´uomo: ma lo fa per sopravvivere, se nessuno pensa a sfamarlo in modo diverso. Gli unici che usano violenza senza motivo, lo ribadisco ancora una volta, sono gli umani.
SE il mondo umano fosse fatto di persone intelligenti e responsabili, che educano i propri cani (e già che ci siamo, anche i propri figli), che non abbandonano i cani, che non fanno cucciolate tanto per passare il tempo e così via, i cani killer non esisterebbero.
Ora è troppo comodo dire "ammazziamo il branco", mentre lasciamo liberi e giocondi i veri responsabili.
E´ una cosa indegna di un Paese civile.
I responsabili (quelli veri) devono pagare TUTTI: dal tizio che ha preso i soldi e c´è andato al bar, al sindaco che ha affidato i cani a un tale soggetto, senza preoccuparsi di cosa faceva e di come lo faceva.
I potenziali "futuri" responsabili di altre tragedie come questa vanno individuati all´istante e obbligati a far fronte agli obblighi di legge. Se non hanno i soldi li chiedano al governo: se il governo non glieli dà, della prossima vittima sarà colpevole anche lui.
Perché è chiaro che CI SARA´ una prossima vittima, se non si fa qualcosa subito. Non si può sempre e solo contare sul fatto che il cane, sotto sotto, sia un buono che attacca solo in casi proprio disperatissimi... perché è vero che lo è (a differenza dell´uomo), ma è anche vero che i casi disperatissimi stanno diventando sempre più numerosi.
Per fame, paura e disperazione credo che potrei uccidere anch´io. Figuriamoci un cane.
E allora,continua Valeria Rossi, prima che tutto torni a tacere e prima che si stenda il solito velo pietoso su una piaga sociale che esiste da decenni, facciamo qualcosa.
Ma facciamo la cosa giusta: che non è ammazzare le vittime, non è la legge del taglione, non è il sangue che chiama sangue. E´ agire con lucidità punendo i VERI colpevoli ed impedendo che domani ce ne siano altri.
Quanto a quelle povere bestie... se avranno cibo, acqua e coccole diventeranno cani come tutti gli altri.
E cioè i migliori amici di quel bastardo di uomo che non sa essere un vero amico di nessuno.
Spesso neppure di se stesso.


prof. Elio Francescone,

associazione A.N.P.A. Grottaglie

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