|
CARTESIO |
“Je pense,
donc je suis”, questo è il fondamento della
filosofia cartesiana, che poggia sul principio della ragione sovrana.
René Descartes (Cartesio) nasce a la Haye ( en Touraine Francia) nel 1596 ; egli è il maestro del pensiero
moderno, padre
del razionalismo, riceve nel
collegio gesuita di La Flèche una educazione umanistica, scopre la propria
vocazione per la matematica , scorge i limiti del sapere che veniva impartito,
ricusa la tradizione classica, ed
afferma che l’uomo non ha
bisogno di altri aiuti se non della ragione.
La ragione é la
facoltà sovrana anche per Malherbe
e per i grandi scrittori classici: la letteratura e la filosofia si
uniscono allora nel culto della ragione.
Secondo
Blaise Pascal (1623- 1662) “L’homme
n’est qu’un roseau pensant, le plus faible de la nature; mais c’est un roseau
pensant” trad. “L’uomo non é altro che una canna pensante, la più debole in
natura, ma è una canna pensante”. Tutta la nostra dignità consiste dunque nel
pensiero, é di là che bisogna rialzarsi (ripartire) e non dallo spazio e dalla durata che
sapremo riempire. Lavoriamo dunque a pensare bene: ecco il principio della
morale e poi aggiunge “Cosa è
l’uomo nella natura”? Un nulla riguardo all’infinito e un tutto nei confronti
del nulla” e “ un centro fra il
tutto e il niente”
Cartesio studia giurisprudenza nell’Università di
Poitiers , dove consegue la licenza nel1616 , decide di abbandonare i libri e
di consultare “il grande libro del mondo”. Da ufficiale prende parte alla guerra dei “Trenta Anni”,
visita così molti paesi e anche dopo aver lasciato il servizio militare, va a
Roma , a Parigi e poi si stabilisce in Olanda. La regina
Cristina di Svezia lo chiama alla sua corte, a Stoccolma, ma il clima rigido e
la salute delicata portano Cartesio alla morte (1650) dopo qualche mese del suo
arrivo in Svezia.
L’opera più importante di Cartesio é “Le Discours de la Méthode” Discorso
sul metodo” (titolo completo é “Discours de la Méthode pour bien conduire sa
raison et chercher la vérité dans les sciences Trad: Discorso sul metodo per ben guidare la propria ragione e
cercare la verità nelle scienze. Questa è la prima grande opera filosofica,
scritta in Lingua Francese, dato
che i filosofi normalmente si
servivano della Lingua Latina. In
quest’opera, Cartesio dice che le opinioni dei filosofi , differenti, non gli
offrivano alcuna guida sicura, allora decide di fare “tabula rasa” delle
proprie idee e di trovare un nuovo metodo di conoscenza, (Ordine e Sistema),
che gli permetta di distinguere il
vero dal falso. Egli cerca un principio indubitabile, ma non lo trova, perché
dubita di tutto: morale, sensazioni, idee. Ciò che é indubitabile, é che egli
pensa, e se pensa, esiste :
“JE PENSE,DONC JE SUIS” questo é il fondamento della filosofia
cartesiana che poggia sul principio della ragione sovrana. Il discorso sul metodo di Cartesio è celebrato come una
specie di manifesto della filosofia moderna (esso ha un andamento
autobiografico).” La ragione, dice Cartesio, è identica in tutti gli uomini
ed è la sola cosa che ci fa uomini
e ci distingue dalle bestie”. Ognuno deve cercare in se stesso la sua verità,
perché di questa verità possa essere veramente certo. La verità nessuno può
trovarla bella e fatta, ne accoglierla passivamente. La scoperta della verità è
opera personale di ciascuno
spirito, cioè della ragione che
vive e agisce in ogni individuo. Cartesio critica la cultura del suo
tempo: “Conversare con gli uomini di altri tempi è come viaggiare. Ma quando si
impiega troppo tempo a viaggiare, si finisce col diventare stranieri nel
proprio paese; e quando si è troppo curiosi di quel che si faceva nei secoli
passati, si resta di solito ignoranti di quel che si fa al presente.” Anche per
Cartesio come per Galilei, la Matematica è la chiave che apre all’uomo i
segreti della realtà fisica, la Matematica è la forma tipica del conoscere. Nel
concetto Cartesiano di metodo, l’Intuizione e la Deduzione sono le operazioni
fondamentali del pensiero matematico che Cartesio riassume nelle quattro regole
Le Quattro Regole
del Metodo :
1) Non accettare mai per vera nessuna cosa che non sia conosciuta tale in modo
evidente; cioè evitare ogni conclusione affrettata e ogni idea
preconcetta
2) Decomporre le idee complesse ,attraverso l’analisi, fino
a raggiugere gli elementi semplici di cui sono costituite.
3)Ricomporre le idee complesse attraverso la sintesi delle
nozioni semplici.
4)Enumerare tutti i dati del problema ,sia attingendo
all’esperienza dei casi singoli, sia percorrendo le varie fasi della deduzione.
Delle quattro regole la prima è quella fondamentale: L’Evidenza
Dubitare di tutto, questo è il punto di partenza del metodo
Cartesiano nella ricerca del vero. Il suo è un dubbio metodico: mezzo per
giungere alla certezza, non fine a se stesso.
A distanza di oltre tre secoli Cartesio rimane molto
attuale come filosofo della
soggettività e non solo.
“Il cogito ergo sum” (penso dunque sono) sembra quasi un
monito per ogni essere umano nel non sottovalutare quanto la capacità
intellettiva sia costantemente
importante nella quotidianità, particolarmente quando diamo per scontate
tante cose, senza soffermarci spesso a riflettere se ciò che cade sotto i
nostri occhi è vero o falso. Molto spesso non ci soffermiamo ad analizzare
quanto ci accade intorno, quanto ci viene propinato, e spesso ci lasciamo
incantare dalle varie sceneggiate dei personaggi della nostra società. Allora,
sempre, ma particolarmente in
certi momenti storici, come quelli attuali, forse, non dare niente per scontato
e non lasciarci incantare dal
canto delle sirene, da qualunque lato provenga, è davvero importante, allora :
pensiamo, pensiamo, pensiamo, e ,a
mio modesto avviso, Cartesio è più che mai attuale. “ JE PENSE DONC JE SUIS”(
Penso, Dunque Sono).
Nessun commento:
Posta un commento
blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis