Un Organo da Chiesa, a ben guardarlo, somiglia a un tempio
antico, ovvero a un edificio pubblico nel quale la comunità si riunisce,
interrompe l'abituale fluire della vita e del lavoro, e il silenzio interiore
che ne deriva lascia spazio alla comunicazione con l'altro, alla coscienza dei
problemi comuni, al senso più alto del vivere sociale.Un Organo, a ben ascoltarlo, sembra un insieme organizzato di voci umane: quasi
la società fosse simile a un canneto nel quale ogni canna sembra voler sibilare
al vento da sola, ma la volontà del vento ne armonizza i movimenti,
sincronizzandoli in una danza ordinata.
Spesso gli Organi sono restaurati, ma a quei restauri manca un pubblico che
ami, desideri e chieda di ascoltarne i messaggi. Più spesso, infatti, gli Organi
sono poco più che grossi armadi riempiti delle poche canne risparmiate dai
furti (per 'restaurare" altri Organi) o dall'incuria, e diventate ormai
inutili. Così mutilati nel loro corpo e privati dell'attenzione di un pubblico,
gradualmente gli Organi da Chiesa si estinguono, e con essi la memoria storica:
quella del suono antico, che solo questo strumento può testimoniare con
incontestabile esattezza.Come il Panda, che vive nel fragile equilibrio del nutrirsi solo di canne di bambù, anche l'Organo da Chiesa si nutre di un solo genere di musica; pregio o difetto che sia, sta alla nostra intelligenza trovarvi un significato nuovo -o antico-, e non lasciarlo scomparire dalla nostra vita, pena il perdere irrimediabilmente la lezione di civiltà nascosta in questo strumento di musica di armonia
Ho”sentito” gia’ il “respiro della Musica” e ne ho fatto parte. Sono un privilegiato!
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis