Per l'occasione il Centro Studi e Ricerche ''Francesco Grisi'' diretto da Pierfranco Bruni annuncia un saggio sull'Ulissismo nella poesia di Pascoli a cura di Marilena Cavallo
“Ci avviamo a celebrare il centenario della morte di Giovanni Pascoli. Un centenario importante che si apre a prospettive letterarie variegare e a delle chiavi di lettura che hanno una loro particolare importanza sia dal punto di vista critico - letterario che storico”. Afferma il presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi " Pierfranco Bruni, che annuncia uno studio e una pubblicazione riferita al Poscoli poeta dell’ulissismo. Infatti pubblicherà, per l’occasione del centenario della morte, un saggio articolato, curato da Marilena Cavallo, dal titolo: “Ulissismo e dissolvenza omerica nella poesia di Giovanni Pascoli” con dei capitoli dedicati certamente al poemetto “L’ultimo viaggio” ma con dei riferimenti a D’Annunzio e Pavese in una chiave di lettura comprendente la poetica del Mediterraneo. Ci sono dimensioni antropologiche nel Pascoli omerico che offrono modelli culturali di estremo interesse e per l’occasione andrebbero discussi. Giovanni Pascoli era nato a San Mauro di Romagna nel 1855. Muore a Bologna per un male incurabile nel 1912. Myricae è del 1891. Ci sono state diverse ristampe. Quella definitiva è del 1900. Nel 1897 apparvero i Primi poemetti. Nel 1903 i Canti di Castelvecchio. Dal 1904 al 1913 abbiamo i Poemi conviviali, Odi ed Inni, Nuovi poemetti, Canzoni di re Enzo, Poemi italici, Poemi del Risorgimento. Pascoli ha scritto anche delle prose e dei libri di critica e testi in latino.
Le posizioni sulla poesia di Pascoli, comunque, sono abbastanza divergenti e significative. Basterebbe citare soltanto il pensiero di Vincenzo Cardarelli per rendersi conto di ciò. Cosa diceva Cardarelli di Pascoli? “Io non ho da fare a Pascoli altra obbiezione se non questa: cioè ch’egli è più uno stornellatore, un verseggiatore elaborato, colto, fine quanto si vuole, che un poeta. Come dire più discretamente quanto poca individualità di linguaggio e di forme metriche (ho detto, senz’altro, i due elementi costitutivi della poesia) si riscontri nelle liriche di Pascoli? Comunque il discorso è aperto. Ciò che a noi interessa, sottolinea Pierfranco Bruni, in questo percorso pascoliano è l’ulissismo presente nella poesia di Pascoli con un approfondimento dei “Poemi conviviali”.
Ulissismo e mediterraneo rappresentano elementi letterari e etno - letterari da approfondire. Ma diamo un senso a questo annuncio celebrante dell’opera di Pascoli attraverso interpretazioni e visioni letterarie che hanno interessato tutto il Novecento poetico italiano ed europeo”.
http://vanroydali.weebly.com/interviste.html
RispondiEliminala Montella insiste ancora con il figlio di Dalì, tanto da andare a Roma per intervistarlo,per questo gli daranno l'acchiatura da gestire, un talento così non bisogna farselo scappare, bisogna valorizzarlo. Poi magari con i soldi dei grottagliesi gli rifacciamo pure una personale al Dalì. Dalì di Otranto, quello vero, a noi ci fa un baffo, anzi alla Montella, alle capre e al drago.
Ma non è la Montella che lo dice,caro anonimo c'è la stampa nazionale, riviste di un certo impegno, biografie su internet che documentano foto di Dalì con il figlio dalla nascita fino all'ultimo momento della sua morte ! Le vada a vedere e confrontare prima di parlare !
RispondiEliminaCerto che l'abbiamo visto, ma non siamo convinti.
RispondiEliminaSignora Montella come mai tanta difesa per questo soggetto? C'è del tenero fra di voi? Se è così sono contento per lei, ma non lo difenda fa più bella figura.
RispondiEliminaSolo la cattiveria e l'invidia portano a simili insinuazioni,conosco bene la sig.Montella e non scenderebbe mai a simili bassezze per un poco di notorietà! Non le serve ,perchè ho potuto constatare di persona che viene rispettata da tutti, la gente la cerca e la onora della propria presenza a tutte le mnifestazioni che svolge!Mi creda il minimo che può fare è scusarsi per la cattiveria gratuita!
RispondiEliminaHa ragione l'ultimo anonimo( leggi Montella) chieda scusa perché come laMontella a Grottaglie non c'è nessuno, non scherziamo!
RispondiEliminaMa cosa c'entra la Montella con il centenario della morte di Giovanni Pascoli? Non mischiamo scuerceli cu li fae! Il genio del figlio/nipote/cugino di Dalì va preservato!
RispondiEliminaQuando la ragione vacilla...ogni ulteriore affermazione, in positivo o in negativo, non sposterebbe l'ago della bilancia...i fatti restano fatti...e le chiacchiere restano a fluttuare nell'aria!
RispondiEliminaAll'anonimo/a che insiste gli/le rispondo: "Lascia perdere perché a me dei commenti dei perdigiorno su altri blog non me ne frega nulla, per me vale la sostanza e la gente intelligente che sa separare il grano da loglio" Non perda tempo qui, impieghi il suo tempo in modo più costruttivo che andare dietro alle cazzate di certa gente vanagloriosa, tanto non pubblicherò mai insulti, insinuazione ed altre porcate, vada dove tutto è consentito, nessuno la trattiene."
RispondiEliminaGent.ma Dottoressa Lilli, la mia non era insistenza, non mi sembrerebbe etico insistere ulteriormente di fronte ad una porta chiusa a doppia mandata...occorre comunque rilevare che il suo vasto pubblico, non è composto solo da gente intelligente in grado di discernere (forse nel suo riferimento intendeva alludere il grano dalla crusca).E non era mia intenzione offendere, ne insultare alcuno...a meno che, come si può evincere piuttosto chiaramente in alcuni post, lei non consenta ad altri anonimi di insultare e sottintendere con frivole meschinità ad altri inconsapevoli obiettivi...il che sarebbe, a mio parere, vagamente scorretto...ma giustamente, ogni uno a casa propria, impone le proprie regole!
RispondiEliminaCordialmente, un anonimo insolito...
Il detto corretto è "distinguere il grano dal loglio", dove il loglio è la zizzania. ...
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