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mercoledì 9 novembre 2011

“IL CANTO DELLE PIETRE. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti e il destino di Maria Sofia” venerdì 11 novembre a Taranto

VENERDÍ 11 – NOVEMBRE: ore 18.45, Via Veneto 106/A – Salone Presenza Lucana di TARANTO, nell’ambito delle Celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, sarà presentato lo studio “IL CANTO DELLE PIETRE. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti e il destino di Maria Sofia”, giunto in poche settimane a tre edizioni, con Cantos di Pierfranco Bruni e saggio introduttivo di Isabella Rauti e contributi storici di Gerardo Picardo, Marilena Cavallo, Neria De Giovanni, Micol Bruni.


La serata, coordinata da Michele Santoro (Presidente Associazione Culturale Presenza Lucana), vedrà le relazioni di Pierfranco Bruni (Vice Presidente Nazionale del Sindacato Libero Scrittori), Marilena Cavallo, (Saggista, Docente di lingua e letteratura italiana), Micol Brun (Cultore in Storia del Diritto Italiano Uniba). La Lettura del “Cantos” è affidato alla voce d Imma Naio
Risorgimento e Unità d’Italia resta un legame ancora tutto da indagare tra “vincitori” e “vinti”.  "Il canto delle pietre. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti e il destino di Maria Sofia" è  uno studio, agile e di facile lettura, che vede i contributi di Gerardo Picardo, Neria De Giovanni, Marilena Cavallo, Micol Bruni e con un Cantos di PIERFRANCO BRUNI dal titolo: "Briganti e brigantesse il nostro destino è altrove". Il saggio introduttivo è di ISABELLA RAUTI. Lo studio si inserisce nel quadro delle iniziative del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi” ed è pubblicato dalla Casa Editrice Pellegrini di Cosenza.
Gerardo Picardo si sofferma sul tema: "Orgoglio e sete di giustizia, il brigantaggio è carne di un Sud in rivolta"; Neria De Giovanni è affascinata dalla tramatura “Briganta, non donna di brigante”; Marilena Cavallo si sofferma su: "Il suono delle pietre”, ovvero il brigante nella letteratura popolare"; Micol Bruni si sofferma su Maria Sofia di Baviera, l’ultima Regina del Sud, con uno scritto dal titolo: “Maria Sofia. Regina nella tragedia e nella bellezza nel teatro del Sud”. Maria Sofia, ultima Regina del Sud, recita la storia dei vinti accanto ai briganti e alle brigantesse.

Il Cantos di Pierfranco Bruni, che sembra un vero e proprio canto dei briganti ricostruito con un linguaggio moderno, dai toni poundiani, ha parole forti che rimandano a tutta la storia “unitarista” con l’ironia e la saggezza oltre che con la fantasia del poeta. Ma è un recupero, tra l’altro, appunto, di una poundiana determinazione di raccontare recitando: “Siamo briganti/in questo Sud/che recita ancora il sangue di Gaeta/con Maria Sofia/regina dei vinti/che ha le carni e il cuore/mai piemontesizzati/e mai savoiardi/e diffidenti di rivoluzioni/che non portano il nostro nome”.

Nel Saggio introduttivo Isabella Rauti cesella: “Si raccontano vite e storie quotidiane di uomini e soprattutto di donne – e vogliamo sottolineare questo valore aggiunto nell’analisi – e di un immaginario collettivo che è rimasto sbiadito sullo sfondo della Storia Ufficiale ma che, invece, era l’anima popolare più autentica e diffusa. Nell’ordito e nella trama delle “microstorie” , di cui è intessuto il quotidiano popolare e contadino che Il canto delle pietre racconta, svettano le figure dei briganti ma ancor di più quelle delle brigantesse, nomi quasi anonimi e decisamente poco noti ai più, con il loro “destino altrove” di donne che, nelle pagine dei nostri autori trovano finalmente un riscontro storico e descrittivo che rende giustizia di qualcuna delle troppe mistificazioni. L’architettura del libro si completa con la parte dedicata alla figura gigantesca e troppo poco indagata della Regina Maria Sofia, nel cui destino si sono intrecciate le storie della nascita dell’Unità d’Italia e quella della fine del Regno di Napoli. Una donna complessa che ha attraversato uno scenario di conflitto; icona di nobiltà ed eleganza, simbolo di coraggio e coerenza, la Regina Maria Sofia è diventata a posteriori la metafora femminile ed eroica dell’epopea di quel sud borbonico, e pure sanfedista ed antigiacobino che non si è mai arreso neanche idealmente alla sconfitta ed alla ‘piemontizzazione’ operata dalla Monarchia sabauda”.

“Era necessario dopo una analisi sul Risorgimento e sui percorsi letterari e storici che hanno portato all’Unità d’Italia, sottolineano gli autori Picardo, De Giovanni, Cavallo, Micol e Pierfranco Bruni, riflettere e aprirsi ad una dialettica sul ruolo di alcune brigantesse e di alcuni Briganti sia dentro il fenomeno stesso del Brigantaggio sia in una chiave di lettura che pone in rapporto il Regno di Napoli o delle Due Sicilie con il Brigantaggio stesso sia sulla funzione che ha avuto una straordinaria donna qual è stata Maria Sofia da Napoli a Gaeta e da qui a Roma”.
“Ci sono fenomeni e fattori, osservano ancora gli autori, che vanno approfonditi senza nulla togliere all’identità nazionale e al ruolo spirituale che l’Unità d’Italia. Il ruolo di Maria Sofia, consorte di Francesco II, regina in prima fila per difendere un Regno perso, è ormai tutto da riconsiderare. Ci sono storie e personaggi che vanno riletti e ricontestualizzati e non affidati ad una retorica alla quale nessuno crede più".

Il testo si apre, dopo i Versi di Pierfranco Bruni, ad una prospettiva dialettica intorno a temi e personaggi che hanno interessato il Risorgimento e gli anni riguardanti il contesto dell’Unità d’Italia e soprattutto post unitaria. Il lavoro è arricchito da una bibliografia ragionata sulla questione relativa al brigantaggio e alla figura di Maria Sofia.


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