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giovedì 30 agosto 2012

Kaminos


Un evento stimolante ed  interessantissimo, è strato quello organizzato dalla Koinè culturale di Grottaglie, con il patrocinio del Comune di Grottaglie, a Casa Vestita venerdì 24 agosto.
Francesco De Martino professore ordinario di Letteratura greca e Mitologia presso il nuovo Dipartimento di Studi Umanistici di Foggia, ha declamato in greco degli esametri attribuiti  ad Omero, mentre l'attore-regista Alfredo Traversa li ha recitati in italiano. Sin qui tutto nella "norma". La differenza l'ha fatta l'ottima conoscenza da parte del Professor De Martino della prosodia, e soprattutto la scelta dei versi che si intitolano "Kαμινος" ossia Camini.



Il professore ha fatto seguire ai versi, un brevissimo intervento su Omero e sulla questione omerica. Omero, la cui esistenza nell'antichità non è mai stata messa in dubbio, non ha avuto, però, una identità certa, tanto che almeno nove città nell'antichità si sono contentese i natali.  Il suo stesso nome ha diverse spiegazioni etimologiche, che vanno da "colui che non vede",  a "colui che partecipa" e finanche ad "ostaggio", tutti termini che ci richiamano alla memoria gli aedi, spesso ciechi, prigionieri di guerra ed allietatori, attraverso il loro canto, di banchetti. Su Omero vissuto intorno all' VIII secolo A.C.,  ci sono state nei secoli successivi,  lunghissime dispute circa la parternità delle sue opere e si è giunti finanche  a negarne  l'esistenza. Oggi si ritiene che sia realmente esistito e che i poemi a lui attribuiti, siano in realtà, un misto di oralità e di scrittura. Ma torniamo al nostro Kaminos.
I versi sono tratti dal volume Omero quotidiano - Vite di Omero del Professore Francesco De Martino edito da Osanna Edizioni 1991
 "... Entrato e messosi a sedere, banchettava con i membri della fatria, e questi lo onoravano in ammirazione. Quindi Omero andò a dormire nel letto di quello.
 L'indomani, mentre se ne andava, lo videro alcuni vasai, che accendevano il forno per un piccolo vaso, e, informati che era un sapiente, lo invitarono e lo incitavano a cantare per loro, dicendo che gli avrebbero dato il vaso e quant'altro avevano. Omero canta loro questi versi che si intitolano Kamino:

Se mi darete il compenso del canto, o vasai,
qui vieni Atena, e stendi sul camino la mano,
si anneriscano le ciotole e tutti i canestri.
Sia buona la cottura e che ricaviate un giusto compenso.
Molti se ne vedono in piazza, e molti nelle strade,
grande sia il guadagno, per noi sia dolce cantar per loro.
Ma se, volti all'imprudenza, sarete bugiardi,
allora chiamerò qui i distruttori dei camini,
Sfracella ed insieme Rimbomba, ed Incenera e Distruggi
e Spacca, che a questo mestiere procureranno molti mali.
Devasta i fornelli e la Casa. Insieme il camino
sia sconquassato, con grande sconquasso dei vasi.
Come stride la mascella di cavallo, così strida il camino,
e tutte all'interno frantumi le terracotte.
Qua anche tu figlia di Elio, Circe esperta nei filtri,
lancia tristi filtri, danneggia loro e le loro opere.
Qua anche Chirone, conduca molti Centauri,
quanti evitarono le mani di Eracle e quanti morirono.
E pestino questi prodotti, e sprofondi il camino.
Essi stessi piangendo vedranno i misfatti.
Gioirò vedendo malandato il loro lavoro.
E a che vi metta il naso, tutto il volto
prenda fuoco; così imparino tutti a fare il loro dovere."

Questi esametri attribuiti quindi ad Omero ci fanno comprendere quanta antica sia  l'arte di plasmare l'argilla e traformare attraverso il fuoco, la mistura di acqua e terra, in quel prodotto che noi chiamiamo ceramica. Il Professore De Martino ha poi fatto cenno alla famosa "coppa di Nestore" un reperto ceramico proveniente dalla colonia euboica di Pitecussa (Ischia).


Detta coppa presenta  una scritta pervasa dell'epica omerica,  che va da destra verso sinistra, e che così recita:

"Di Nestore son io
da ber coppa pregiata
di coppa tal chi beva, lui disio
di Vener presto avrà ben coronata".

Si è poi aperta una vivace discussione che ha coinvolto tutti i partecipanti, tra cui l'assessore alla cultura prof.ssa Maria Pia Ettorre e molti ceramisti, che hanno anche suggerito di promuovere altre iniziative simili, sempre con l'ausilio del Professore De Martino. 



Francesco De Martino è professore ordinario di Letteratura greca e Mitologia presso il nuovo Dipartimento di Studi Umanistici di Foggia e dal 1988 è il direttore editoriale della casa editrice Levante, per la quale dirige anche una rivista intitolata Kleos e varie collane, tra le quali “le Rane” che arrivata ormai a 57 volumi. Il 56° è il volume di Laura Monrós sulle donne ed il teatro burlesque.
Le sue pubblicazioni ammontano a circa 150 e si è occupato di capitoli dimenticati del mondo antico: dalla “voce” nella società antica, agli eufemismi, dalla pornografia ai “fumetti” greci, dalle poetesse greche, alla moda e alla pubblicità. Ad alcuni di questi temi ha dedicato in più occasioni alcune mostre. Ha curato anche l’opera omnia di Umberto Bozzini, il più importante scrittore di Lucera, il volume postumo di Vito Maurogiovanni Teatri nel 2010 e sta per pubblicare un grosso volume "miscellaneo" intitolato Puglia Mitica (2012).



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ammazzato nel novembre del 1975

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