Dal Griko alla parlata di Pirandello
Progetto curato da Pierfranco Bruni (Mibact) con il
contributo scientifico di specialisti e della Soprintendenza archeologia belle
arti e paesaggio Brindisi, Lecce e Taranto diretta da Maria Piccarreta
Il 21 marzo prossimo è dedicata alla Giornata Mondiale della
Poesia. Un studio originale, modulato sul piano didattico con alla base una
forte valenza scientifica che pone in essere il rapporto tra linguaggi poetici
e processi etnici, è stato realizzato per l’occasione guardando con molta
attenzione alla cultura dei linguaggi popolari.
Le etnie che si focalizzano in
questa occasione, in un rapporto metodologico tra la lingua della poesia
e le presenze antropologiche sono la Sardegna e il Catalano, il Griko,
l’Occitano, il Friulano e l’Italo Albanese. Lo studio si arricchisce con
una scheda dedicata alla lingua in Pirandello per ricordare i 150 dalla nascita
dello scrittore di Girgenti.
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Pierfranco Bruni curatore di Etnie |
Si tratta di una Cartella elegante il cui lavoro è parte
integrante del Progetto Etnie del Ministero dei beni e delle attività culturali
e del turismo e della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio
Brindisi, Lecce e Taranto diretta dall’Architetto Maria Piccarreta e con la
consulenza scientifica dell’Università degli Studi di Teramo, del LEM,
dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari e del Sindacato Libero
Scrittori, Il Portale Letterario. net e FUIS.
"Il tema centrale, sottolinea il curatore e
Responsabile Etnie del Progetto del Mibact, Pierfranco Bruni, abbraccia un
percorso in cui sono presenti Etnie, eredità antropologiche,
lingua, linguaggi,poesia e processi culturali. È su queste linee che
si avanza la ricerca ponendo un raccordo tra le lingue e la lingua
attraverso il pensiero modelli etnici che toccano la koiné di appartenenza e le
identità. Grazie alla sensibilità e alla professionalità della
Soprintendente Maria Piccarretta
realizzeremo dei percorsi tematici sulle culture popolari ed etniche nella
Terra d’Otranto."
L'identità di un popolo è la storia che si intreccia con le
culture altre che costituiscono modelli di eredità, il cui punto centrale resta
la lingua.
Le civiltà che difendono la propria lingua non tutelano soltanto una
appartenenza, ma intrecciano, in un tempo di etnicità diverse, di lingue e
linguaggi multipli, identità storiche in una antropologia delle tradizioni e
della letteratura.
La letteratura diventa cosi il fulcro intorno al quale si
muove il tempo di una civiltà. Si abita una lingua perché si vive un paese. La
lingua è una metafisica. Non si tratta di una metafora ma di un processo (se si
vuole lento come è lento il trasmettere i valori di una tradizione) ben
definito che pone all’attenzione elementi etici e presupposti estetici.
La lingua non è solo comunicazione o trasmissione di
modelli. Nella lingua ci sono i segni di un tessuto mitico nel quale gli
archetipi sono simboli esistenziali.
Al lavoro hanno partecipato Neria De Giovanni (Prersidente
dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari) per lo studio sulla
Sardegna, Annarita Miglietta (Docente Università del Salento) per il Griko,
Silvia pallini (Associazione LEM Italia) e Giovanni Agresti (Docente
dell’Università di Teramo) per il Friuli e l’Occitano e Micol Bruni (Storica ed
esperta di Minoranze linguistiche) per l’Italo Albanese.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis