|
Francesco Grisi - “L’Inno alla Bandiera” |
“IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. PER UN’IDENTITA’ NAZIONALE CONDIVISA. NEL SEGNO DELLE ETNIE” UN PROGETTO TRA LE ETNIE DELL'IDENTITA' NAZIONALE A CURA DI PIERFRANCO BRUNI
Inaugurata, nella Sala del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi” – Carosino – Taranto, la mostra “In nome del popolo italiano. Per un’identità nazionale condivisa. Nel segno delle etnie”. Una manifestazione che rientra nelle attività di ricerca del Progetto “Etnie e Risorgimento” curato da Pierfranco Bruni per conto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore.
|
Mimmo Sancineto
“Storia e colori dell’Italia Unita” |
Un progetto che ha sviluppato diverse iniziative anche in merito al rapporto tra problematiche etno – antropologiche e Risorgimento guardando con attenzione a tutto il fenomeno risorgimentale e non solo alla fase dell’Unità d’Italia legata al 1861. La Mostra, comunque, è un percorso nel quale si è cercato di porre all’attenzione, in una chiave di lettura articolata, i processi storici che hanno portato all’Unità d’Italia ma che sono stati anche fattori scatenanti nel Sud, ovvero nel Regno di Napoli, tra coloro che hanno aderito spontaneamente a Garibaldi e coloro che, pur avendo in prima istanza sposato la causa garibaldina, si sono trovati dall’altra parte sia con i Borbone che con i Briganti che volevano la cacciata dei piemontesi considerati stranieri e invasori.
Si cerca di leggere l’Unità d’Italia e il processo risorgimentale legato agli anni che vanno dal 1859 alla metà del 1860 sino alla “presa” di Porta Pia. Un percorso fondamentale di una Italia i cui tracciati culturali restano nella storia e si devono cercare di capire per eliminare una frattura e vivere questi fatti, a 150 anni dall’Unità d’Italia, con una condivisione necessaria che punti al confronto, alla rilettura di alcuni fenomeni.
“E’ fondamentale, oggi, osserva Pierfranco Bruni, curatore della mostra, non dimenticare che l’Unità d’Italia, in quegli anni, mi riferisco al 1860 – ’61, non è stato un processo culminato nella condivisione. Tanto che si è parlato e si parla di guerra civile. La storia oggi ci impone di analizzare ciò che è accaduto in Italia in quel contesto. La ritirata di Francesco II e Maria Sofia a Gaeta non ha segnato la fine di uno scontro tra i Borbone e i Piemontesi”.
|
Piero Andriani – " Danze etniche -
In nome del popolo italiano” |
|
|
|
“Proprio in quella temperie, cesella ancora Pierfranco Bruni, si sono consumati dei conflitti che soltanto ponendo come riferimento il valore antropologico ed etnico è possibile comprendere la cultura, attraverso la letteratura e l’arte, di un popolo come l’Italia che si presenta con le sue varie sfaccettature e con modelli le cui eredità hanno segnato le epoche successive. Ecco perché è necessario parlare di una identità nazionale condivisa. Il fatto è possibile se si riescono ad approfondire le ragioni e i torti chi di stava sia da una parte che dall’altra. Garibaldini e Briganti. E non Savoia e Borbone. Il nostro obiettivo è quello di dare voce e cittadinanza non ai Regni ma alle adesioni della gente, del popolo e che spontaneamente hanno reagito facendo delle scelte. Comprendere ieri per dare un senso oggi ad una storia condivisa in nome dell’Italia unita”. La Mostra, “In nome del popolo italiano. Per un’identità nazionale condivisa. Nel segno delle etnie”, è parte integrante di una discussione problematica sul valore e sul concetto di etnie perché sulla base di una consapevolezza ento – linguistica l’Italia ha dato voce ad un inviolabile destino che è stato quello dell’identità nazionale. La Mostra resterà aperta sino al 20 dicembre prossimo.
Nessun commento:
Posta un commento
blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis