Dopo l’Ecotekne di Lecce, l’Aula Magna dell’Università di Foggia e la storica Aula Magna dell’Ateneo di Bari, il Premio Renoir torna quest’anno nella prestigiosa location dell’ hotel “Sierra Silvana “ in Selva di Fasano (Brindisi) con la Presidenza del Magnifico Rettore dell’Università di Lecce, prof. Domenico Laforgia. Il premio Renoir, dall’omonimo centro culturale, è dedicato alle personalità di spicco del panorama culturale della nostra regione sui quali, per una sera, si accendono i riflettori e viene finalmente focalizzata l’attenzione dei media.
Per capire il significato del Premio si riportano alcune dichiarazioni che prestigiosi uomini di cultura hanno rilasciato: “A mio avviso si tratta di una felice iniziativa, date le sollecitudini culturali, in una dimensione europea” (Prof. Francesco De Robertis, ordinario di Diritto Romano all’Università di Bari).
“La manifestazione si è imposta all’attenzione della nazione per la validità e la serietà dell’iniziativa finalizzata al riscatto della collettività pugliese che ci rende consapevoli della nostra realtà e potenzialità” (Prof. Donato Valli, già Rettore dell’università di Lecce, che per ben dodici anni ha ricoperto la carica di Presidente del Premio Renoir).
“Il Premio, volto a mettere in risalto l’apporto scientifico della risorsa presente entro i confini della nostra regione, si proietta verso quegli orizzonti europei alle cui matrici umane, civili e culturali essa ha attinto nel corso dei secoli. La vocazione mediterranea e il destino europeo si sono incrociati in questa nostra terra di Puglia, si comprende perché il premio Renoir per la cultura schiude i suoi orizzonti nazionali e diventa europeo” (Prof. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, che per oltre dieci anni ha presieduto la commissione scientifica del premio Renoir).
L’Europremio Renoir, dunque, quale prestigiosa occasione di riconoscimento per le eminenze accademiche, onore e vanto del patrimonio culturale pugliese, fondando, fin dai primi anni, la propria essenza sulla necessità di evidenziare e valorizzare quelle menti e quelle professionalità che, per la loro unicità e l’ampiezza dei risultati raggiunti, costituiscono un riferimento fondamentale di crescita ed incentivo per l’intera collettività.
Il premio Renoir, giunto quest’anno alla XXI edizione, dopo oltre trenta anni di gloriosa attività svolta con zelo, serietà e scrupolosità, nonostante abbia sempre riscosso unanimi consensi ed elogi dalle più alte cariche istituzionali e accademiche, non riceve oggi alcun contributo dalla Regione Puglia (che pure è capace di elargire 100.000 euro per un concerto oppure soltanto sei milioni di euro per le notti bianche) ma sopravvive dignitosamente grazie all’adozione operata dalle tre Università pugliesi che, secondo una turnazione annuale, offrono ospitalità al Premio e alla caparbietà e all’amore verso la sua terra del suo ideatore ed organizzatore cav. Cosimo Lardiello che puntualmente continua a donare linfa vitale al suo Premio che egli stesso definisce “povero ma onesto” e che continua il suo percorso a differenza di tanti altri che compaiono e scompaiono come meteore nel panorama dei grandi eventi.
Quest’anno la commissione scientifica, presieduta dal Magnifico Rettore dell’Università di Lecce, prof. Domenico Laforgia, e composta dai referenti delle tre Università pugliesi: prof. Mario Capitelli (Università di Bari), prof. Giuseppe Dalessandro (Università di Lecce), prof. Francesco De Martino (Università di Foggia), cav. Cosimo Lardiello(Centro Renoir) ha attribuito otto premi ad altrettante prestigiose figure che, attraverso la loro opera e il loro impegno, hanno conseguito risultati tangibili nel panorama culturale nazionale ed internazionale.
Nei giorni scorsi il Rettore Laforgia ha firmato le lettere ufficiali di conferimento del Premio che sono state inviate ai Premiati che sono:
Prof. Nicola Costantino (Rettore Politecnico di Bari)
Prof. Riccardo D’Agostino (Chimica)
Prof. Raffaele De Giorgi (Filosofia)
Prof. Pasquale Guaragnella (Critica letteraria)
Prof.ssa Anna Lucia De Nitto (Studi storici)
Prof. Massimo Inguscio (Fisica)
Prof.ssa Rosaria Rinaldi (Nanotecnologie)
Prof. Ernesto Sticchi Damiani (Diritto amministrativo)
Prof.ssa Antonia Chimienti
Segretaria del Premio
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