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domenica 26 agosto 2012

"La magica sensualità di Fiammetta nel Boccaccio nostro contemporaneo".



La sensualità di Fiammetta nelle magiche figure di un Boccaccio ritrovato come nostro contemporaneo che dialoga con D’Annunzio a 700 anni dalla nascita in un ostudio, di prossima pubblicazione di Pierfranco Bruni
Bruni apre un articolato dibattito sullo scrittore come primo modello di cultura mediterranea tra linguaggi popolari e geografie mediterranee.  "La magica sensualità di Fiammetta nel Boccaccio nostro contemporaneo". E' il titolo di uno studio che vedrà la luce nei prossimi mesi e sarà firmato dallo scrittore Pierfranco Bruni, Responsabile del Progetto "Letteratura e plurilinguismo" del Ministero per i beni e le attività culturali.  
Lo studio esce in occasione del Settecentesimo anniversario della nascita di Giovanni Boccaccio. I temi affrontati riguardano certamente la presenza di Fiammetta e delle donne in Boccaccio ma anche delle lingue che si incontrano nei linguaggi  delle opere di Boccaccio che hanno come punto di riferimento la "cultura" popolare del Mediterraneo.
Soprattutto in Fiammetta la Napoli tutta mediterranea, dai luoghi alla lingua, è una dimensione non solo geografica ma metaforico - letteraria. Così Giovanni Boccaccio ritorna nella contemporaneità a 700 anni dalla nascita. Napoli è la griglia di uno scavo simbolico ma anche reale e la Fiammetta napoletana è la donna popona che conosce stile ed eleganza, forza e vitalismo.
Il lavoro vede la collaborazione del  Sindacato Libero Scrittori.  Un Boccaccio tra seduzione, eros e sensualità, la cui figura di Fiammetta, personaggio emblematico, costituisce la donna eros che si contrappone e si confronta sia  con Beatrice che con Laura. Con Fiammetta, Bruni mette in evidenza il percorso di una visione letteraria e di un costume in cui si entra in una nuova "età" che è quella della donna – fuoco, magia, alchimia, metafora dei personaggi dannunziani.
<Ci prepariamo, sottolinea Pierfranco Bruni, a celebrare il settecentenario della nascita di Giovanni Boccaccio con l’anticipo dovuto. Nato  a Certaldo o Firenze nel 1313 e morto il 21 dicembre del 1375. Boccaccio ha una forte modernità: dall’ironia all'eros, da Fiammetta, donna in amore e donna profondamente sensuale alla  formazione di Boccaccio nella Napoli mediterranea. Fiammetta è Napoli. Il Mediterraneo resta centrale nel rapporto tra il personaggio di Fiammetta e i temi mediterranei che trovano sia nella poesia che nei linguaggi e nelle forme etniche dei punti di riferimento centrali>.
Un percorso che  apre nuove chiavi di lettura nonostante consolidati studi ma questo di Bruni, come quello dedicato a Pascoli (scritto insieme a Marilena Cavallo che continua a riscuotere consenso e successo) tocca delle linee originali in una interpretazione in cui i segni esoterici, alchemici e mitico - simbolici del Mediterraneo offrono una proposta tutto innovativa pur partendo dal pensiero di De Sanctis. 
<La  letteratura è una profezia che vive di immaginario e immaginazione. C’è da dire, sostiene Bruni, comunque,  che  in Boccaccio primeggia la irregolarità che caratterizza lo scavo sia letterario che esistenziale degli anni napoletani.
<Irregolarità, aggiunge Pierfranco Bruni, che non è soltanto nel Boccaccio del “Decameron”, ma è la vita stessa e gli studi compiuti dal Boccaccio che sono fuori dallo stile sia di una retorica scolastica di quel tempo sia da una articolazione progettuale costruita su riferimenti che avevano guidato sia Dante che Petrarca. Boccaccio è un irregolare sul piano delle “coordinate” esistenziali e lo è sulle proposte letterarie.
<Con Boccaccio, afferma sempre Bruni, si entra, infatti,  nella rappresentazione dei personaggi dando loro un ruolo che caratterizzerà tutta la narrativa successiva sino a Verga e al romanzo che apre il '900, ovvero il   “Fuoco” di D’Annunzio  e altresì si dà un senso alla femminilità, anzi alla donna con la sua potente attrazione fisica. Nel dannunziano “Trionfo della morte” e del “Fuoco”, il Boccaccio di Fiammetta è presente con una percezione di un eros molto marcato. Ma c’è un’altra lodevole componente in Boccaccio che è quella del “disordine>.
<Boccaccia, sostiene Bruni, fa capire che la letteratura prima di tutto non offre testimonianze moralistiche e impone, nella ricostruzione del raccontare, non un ordine ma uno scavo nella inquietudine che diventa beffa e "pesantezza" se non ci si impone di vivere la vita con l’ironia>.
Il lavoro di Pierfranco Bruni sarà pubblicato dalla casa editrice Nemapress - CSR "Francesco Grisi" ed  ha lo scopo di aprire un dibattito a tutto tondo tra la visione letteraria storica e la modernità dei linguaggi e delle lingue nell'antropologia di un Mediterraneo delle letterature ritrovate.


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