Lo studio esce in occasione del Settecentesimo
anniversario della nascita di Giovanni Boccaccio. I temi affrontati
riguardano
certamente la presenza di Fiammetta e delle donne in Boccaccio ma anche
delle
lingue che si incontrano nei linguaggi delle
opere di Boccaccio che hanno come
punto di riferimento la "cultura" popolare del Mediterraneo.
Soprattutto in Fiammetta la Napoli tutta
mediterranea,
dai luoghi alla lingua, è una dimensione non solo geografica ma
metaforico -
letteraria. Così Giovanni Boccaccio ritorna nella contemporaneità a 700
anni dalla nascita. Napoli è la griglia di uno scavo simbolico ma anche
reale e
la Fiammetta
napoletana è la donna popona che conosce stile ed eleganza, forza e
vitalismo.
Il lavoro vede la collaborazione del
Sindacato
Libero Scrittori. Un Boccaccio tra seduzione, eros e sensualità, la cui
figura di Fiammetta, personaggio emblematico, costituisce la donna eros
che si
contrappone e si confronta sia con Beatrice che con Laura. Con
Fiammetta, Bruni mette in evidenza il percorso di una visione letteraria
e di un
costume in cui si entra in una nuova "età" che è quella della donna –
fuoco, magia, alchimia, metafora dei personaggi dannunziani.
<Ci prepariamo, sottolinea Pierfranco
Bruni, a
celebrare il settecentenario della nascita di Giovanni Boccaccio con
l’anticipo
dovuto. Nato a Certaldo o Firenze
nel 1313 e morto il 21 dicembre del 1375. Boccaccio ha una forte
modernità:
dall’ironia all'eros, da Fiammetta, donna in amore e donna profondamente
sensuale alla formazione di Boccaccio nella Napoli mediterranea.
Fiammetta
è Napoli. Il Mediterraneo resta centrale nel rapporto tra il personaggio
di
Fiammetta e i temi mediterranei che trovano sia nella poesia che nei
linguaggi e
nelle forme etniche dei punti di riferimento centrali>.
Un percorso che apre nuove chiavi di lettura
nonostante consolidati studi ma questo di Bruni, come quello dedicato a
Pascoli (scritto insieme a Marilena Cavallo che continua a riscuotere
consenso e
successo) tocca delle linee originali in una interpretazione in cui i
segni
esoterici, alchemici e mitico - simbolici del Mediterraneo offrono una
proposta
tutto innovativa pur partendo dal pensiero di De Sanctis.
<La letteratura è una profezia che vive di
immaginario e immaginazione. C’è da dire, sostiene Bruni, comunque, che in Boccaccio primeggia la
irregolarità
che caratterizza lo scavo sia letterario che esistenziale degli anni
napoletani.
<Irregolarità, aggiunge Pierfranco Bruni,
che non è
soltanto nel Boccaccio del “Decameron”, ma è la vita stessa e gli studi
compiuti
dal Boccaccio che sono fuori dallo stile sia di una retorica scolastica
di quel
tempo sia da una articolazione progettuale costruita su riferimenti che
avevano
guidato sia Dante che Petrarca. Boccaccio è un irregolare sul piano
delle
“coordinate” esistenziali e lo è sulle proposte letterarie.
<Con Boccaccio, afferma sempre Bruni, si
entra,
infatti, nella rappresentazione dei personaggi dando loro un ruolo che
caratterizzerà tutta la narrativa successiva sino a Verga e al romanzo
che
apre il '900, ovvero il “Fuoco” di D’Annunzio e
altresì si dà un senso alla
femminilità, anzi alla donna con la sua potente attrazione fisica. Nel
dannunziano “Trionfo della morte” e del “Fuoco”, il Boccaccio di
Fiammetta è
presente con una percezione di un eros molto marcato. Ma c’è un’altra
lodevole
componente in Boccaccio che è quella del “disordine>.
<Boccaccia, sostiene Bruni, fa capire che
la
letteratura prima di tutto non offre testimonianze moralistiche e
impone, nella
ricostruzione del raccontare, non un ordine ma uno scavo nella
inquietudine che
diventa beffa e "pesantezza" se non ci si impone di vivere la vita con
l’ironia>.
Il lavoro di Pierfranco Bruni sarà pubblicato
dalla casa
editrice Nemapress - CSR "Francesco Grisi" ed ha lo scopo di aprire
un dibattito a tutto tondo tra la visione letteraria storica e la
modernità dei linguaggi e delle lingue nell'antropologia di un
Mediterraneo
delle letterature ritrovate.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis