CLARETTA PETACCI E BENITO
MUSSOLINI
UNA STORIA D'AMORE NELLA TRAGEDIA DELLA
STORIA
Pierfranco Bruni: "La figura di Claretta ha uno
straordinario fascino non solo come donna per la sua femminilità e la
sua
raffinata bellezza ma per il coraggio e la dignità espresse negli ultimi
istanti di vita e davanti agli uccissori del duce. Mai si sottrae al suo
amore
per Benito pur consapevole della tragedia tracciata nella storia e
sceglie
volontariamente di divedere con Mussolini il destino
fatale"
Un
amore profondo e tragicamente scavato
nella storia
e nelle rughe di un contesto che non è soltanto esistenziale. Una
passione che
il tempo ha posto sulle ali del mito. Perchè l'amante del duce è dentro
il mito.
Dettagli, parentesi, riferimenti sono tasselli
indelebili.
Pierfranco
Bruni racconta la storia d'amore e
tragedia tra Claretta Petacci e Benito Mussolini attraversata da eventi
drammatici e lettere immaginarie. Il nuovo romanzo di Pierfranco Bruni
porta
sulla scena non solo il senso tragico ma anche il sogno di
Claretta nel dolore di intere generazioni.
Da
molti anni Bruni lavora a questo libro. Già nel
1996 aveva pubblicato una plaquette dal titolo "Claretta e Ben. Il mio
amore è
con te, che aveva riscosso successo.
C’è
la storia. Sarebbe impossibile scrivere su
Claretta dimenticando fatti e destini. La fotografia atroce di Piazzale
Loreto,
osserva Bruni, "va rimossa dall’immaginario pubblico e soltanto
restituendo
umanità è possibile riaprire una pagina nel nome della riconciliazione e
della
cultura dell’umanesimo. Anche per questi motivi ho cercato di proporre
in un
romanzo un amore tragico che resta nella storia”.
Claretta
è una donna metaforizzata tra le pagine di
Bruni. Ma in questo ultimo romanzo la storia viene completamente
assorbita dalla
tragedia di un amore immenso e lacerante che ha reso Claretta una donna
invincibile e visibile. Non è tanto l’amore di Benito verso Claretta che
emerge
ma piuttosto è la donna Claretta, l’amante Claretta, il coraggio di una
donna
che dedica tutta la sua vita ad un uomo sconfitto, ad un uomo che non
potrà più
darle nulla e nella sua dolcezza, al di là del bene e del male, non
maschera mai
il suo amore per Ben. Non accetta di fuggire, di andare in Spagna con la
sua
famiglia, non accetta di restare lontana dal Duce ormai condannato e
indossa una
tuta blu per confondersi tra i militare e seguire il suo amore. “il mio
amore è
con te”.
Spesso
Claretta
sottolinea questa dimensione che non ha nulla di onirico ma di
verità.
Pierfranco Bruni raccoglie queste testimonianze e le raccoglie non
soltanto dai
suoi attenti studi sul Fascismo, (ha scritto, tra l’altro, anche un
libro su
Caradonna e il Fascismo oltre a diversi libri su Giuseppe Bottai) sulla
vita di
Mussolini, su la
Repubblica Sociale di Salò, sugli ultimi giorni di Salò
ma
molte indicazioni provengono da una voce diretta, voce narrante, che è
quella
del padre.
Un
romanzo che si articola attraverso una chiave di
lettura che è quella della tragedia dei "ragazzi di Salò" in una
contestualizzazione di vite vissute, di racconti e di fantasie in un
immaginario
tutto filtrato tra realtà e percorsi onirici. Ma è anche un ramanzo
profondamente radicato nell'amore e scritto con amore e va letto sia
attraverso
una interpretazione storica ma soprattutto attraverso una chiave di
lettura in
cui si "abita" un tragico amore.
In
Passione e morte. Claretta e Ben” non è la storia
che chiude le pagine di questo romanzo. Ma la poesia, la vita, la
passione:
“L’amore, la passione, il rischio e la bellezza di una donna che ha
saputo
morire per il suo uomo./ Una donna dagli occhi di tenerezza lunare, sui
tacchi
alti, stretta al suo uomo./ Claretta, sempre nella sua eleganza, non ha
mai
avuto il timore di morire per amore. E poi basta./ Senza più parole. Il
punto è
un obbligo”. Così si chiude il romanzo.
Dove sono i lacci della storia? Il romanzo ha questo incipit:
“Mio padre
mi racconta. Mia madre ascolta…”.
Un
dato narrativo preciso in uno scrittore sicuro.
Una chiusa che supera il narrare per dare voce alla poesia. E il tutto
nella
tragedia della storia e in questa tragedia un amore. Lo scrittore compie un viaggio non solo dentro le sue
memorie ma nella memoria del padre e in queste memorie Claretta resta
una viola
d’inverno come nei versi di Tommaso Landolfi o una nuovola come nelle
poesie di
Carlo Mazzantini. “Passione e morte” forse non è un diario. Lontano da
“Quando
fioriscono i rovi”, “Il mare e la conchiglia”, “La bicicletta di mio
padre”,
“Paese del vento”?
Questo
nuovo libro di Bruni è un romanzo che penetra
la storia e la affida all'immaginario del lettore come nel romanzo "Il
perduto
equilibrio" dedicato agli anni della tragedia di Aldo Moro di qualche
anno fa.
Una
traccia soltanto per dare un senso ad uno
scrittore che vide dentro un linguaggio che ha come percorso una vera e
propria
griglia simbolica. “Passione e morte” è una forte testimonianza e una
conferma.
Un romanzo che lancia una sfida che è quella di far vincere sempre
l'amore.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaDAL SITO DELLA CASA EDITRICE PELLEGRINI DI COSENZA :
RispondiEliminaCLARETTA E BEN
Il mio amore è con te
BRUNI Pierfranco
Letterature
Data di pubblicazione : 1996
Collana : Zaffiri
È la storia d’amore tra Claretta Petacci e Benito Mussolini. Ma qui è raccontata sul filo di una onirica visione. Tutto il resto non ha senso. Si parla dell’amore, dell’incontro tra i due amanti, della felicità, dello stare insieme e della tragedia. Nella tragedia l’amore diventa ancor più grande. Sullo scenario i fatti della guerra, il Fascismo, la guerra partigiana e l’uccisione dei due. È un amore che ritrova il suo senso in quella drammatica morte e nella rinuncia di Claretta a salvarsi.
L'ignoranza non ha mai limiti! Soprattutto quando sono gli "anonimi" a firmarsi. Ma cara Lillì non dovresti pubblicare per una dialettica articolata e colta testi di anonimi. E' mancanza di stle giornalistico, di eleganza e di coraggio. E tu, che dovresti conoscere il mestiere, scivoli in questi giochi di un provincialismo basso e banale. Il coraggio bisogna averlo anche per dire le verità. La menzogna equivale a nascondere la certezza della verità. E gli anonimi o dicono menzogne o hanno paura di documentare la verità. Il mio romanzo, non ho bisogno di giustificazioni da dare agli ignoranti anonimi, pubblicato in questi giorni è ben altra cosa in tutti i contesti di storia, scrittura, processo letterario pur in un percorso omogeneo. Ma è inutile aprire discussioni con gli ignoranti anonimi. Tali ignoranti anonimi non conoscono la plaquette del 1996 e tanto meno il romanzo di oltre 150 pagine di oggi. Ma è inutile continuare. Io mi firmo come sempre e mi meraviglio, cara Lilli, che continui a pubblicari gli anonimi. Non per me. Ma per la libertà di chi sa che il coraggio è una virtù. Tanti auguri. E ora basta. Amici e avversari il sottoscritto può tranquillamente ignorarli e scegliere. Io scelgo e ignoro. Perchè l'inoranza e l'anonimato non fanno parte della mia vita, della mia lealtà, del mio coraggio e della mia correttezza.
RispondiEliminaPierfranco Bruni
Caro Pierfranco, purtroppo per un errore tecnico è passato il commento che a giusta ragione ti ha indignato, ti prego di scusarmi ma causa super lavoro è capitata questa svista, hai ragione i commenti anonimi, in particolare quelli offensivi non vanno pubblicati, anche se spesso sono utili a capire quanto la mente di certa gente sia deviata e marcia di invidia, ma come si dice meglio invida e non pietà. Tu sei una persona di grande cultura e credo anche tollerante, una dote che hanno le persone di talento quale tu sei e come si conviene a persone della tua levatura e di grande generodsità, inoltre a tuo merito stai anche portando alla ribalta nomi di altrettanta valenza culturale, la tua Micol e altri. quindi onore al merito alla tua grande operazione culturale.
RispondiEliminaOra provvedo a cassare l'infame commento e ti prometto che non accadrà più e naturalmente questo blog rimane a tua disposizione. Mi auguro che sia superato questo inconveniente e quindi mi auguro che tutto sia come prima.