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sabato 16 maggio 2015

Pierfranco BRUNI raccontando le “pietre d’Oriente”










... mai ‘isola’, ma ‘pen-isola’ del Mediterraneo e degli Oceani.
Non monade ma occhio 
di Francesco FUSCA**

Calabrese di San Lorenzo del Vallo (Cosenza), 1955, Bruni è  -ormai da molto tempo-  Cittadino del mondo. Non ‘isola’, ma ‘pen-isola’ del Mediterraneo e degli Oceani. Non monade ma occhio 
Autore di numerosissimi scritti, da circa quarant’anni gioco-lavora sulla Scrittura, la coccola la vezzeggia la ama … Soffre e dispera, ma anche esalta.

Epperò, come ci insegna la lezione di Friedrich NIETZSCHE, tutto ciò che è profondo, da un lato, ama la maschera; dall’altro,gronda sangue …
l’ultimo Bruni  -quello di Castrovillari (13 maggio 2.015)-   il Bruni de La pietra d’Oriente (Pellegrini, Cosenza 2015), usa laScrittura come Chiave di violino e come Scalpello, come Pennello e come Passo di Danza; la Scrittura che diventa, pertanto, sanguee che è Vita; e con essa osa il tentativo più azzardato: quello di coniugare la Civiltà occidentale (e le Culture d’Occidente) con laCiviltà orientale (e le Culture d’Oriente). Coniugazione difficile complicata complessa, ma non impossibile, che Bruni tenta, oggi, attraverso la lettura Dolore-Gioia profonda la de-cifrazione critica l’inter-pretazione problematica non solo dei Testi sacri: dai Vangeliai Libri sapienziali, …; ma, anche dei personaggi e interpreti che con l’Oriente e l’Occidente hanno avuto e hanno molto, equamente, da spartire: da Gesù a Giuda, da Pietro a Pilato, da Paolo a Luca, …
La ricerca è sulla Verità, quella con la ‘V’ grande; non quella sulle ‘verità’, che hanno la ‘v’ piccola, e che sono tante troppe, parzialmente attendibili … Come le idee che, hegelianamente, con-corrono  -più o meno dignitosamente, a seconda degli Autori- alla de-finizione dell’IDEA … Che, beninteso, non ha de-finizione! Ma, l’Umanità non può far altro: non ha scampo … Se no, impazzisce! E, dunque  -quando succede / e succede-  siamo al Boléro di Maurice RAVEL: siamo alla Pietra nello stagno, lanciata dall’Azzardo e dall’Assurdo, dal Mistero che mistura; e ai suoi mille e mille cerchi con-centrici, ghirigori e arabeschi, svalozzi di Paure e Gioie, di Dolori e Speranze, … Dal Nulla al Niente, forse all’Altro …    
Il Prete (di più il Papàs) e lo Sciamano, il Paradiso e il Deserto, … tutto si consuma alla ricerca del Silenzio. Quaranta notti? Quaranta giorni?
Silenzio che è Tutto e che è Niente. Silenzio che non ha fine. Come la ricerca scientifica e letteraria, come la ricerca del/sull’Iodel/sul Io-Noi, …, che non hanno fine. Forse, ahimé!, nemmeno Inizio  Fiat lux et lux facta est! In principio erat Verbum. Verbo eIlluminazione. Namastè! Libiamo ne’ lieti calici / che la Bellezza infiora …
Con questo libro  -inquieto e inquietante, ma anche nostalgico e malinconico-  l’autore di Via Carmelitani fa, un po’, il punto, propone lo stato dell’arte della sua infaticabile costante indefessa RICERCA. Che è, soprattutto, Ricerca di Senso. Di Senso esistenziale.


**Poèt - Shkrimtàr ka Spixana Poeta - Scrittore di Spezzano Albanese (Cosenza)
Ispettore emerito, Ministero P. I. / I. U. R.

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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