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lunedì 28 febbraio 2011

BRANDISIO il primitivo dell'ammiraglio




La presentazione
            Il Brandisio 2008 è ottenuto esclusivamente dalle uve dei vigneti di mia proprietà che hanno circa quarant’anni e si trovano sull’unica collina del Primitivo di Manduria.
Non è un vino omologato ma ha caratteristiche organolettiche ben marcate e peculiari che sono il risultato delle interazioni fra clima, territorio e piante, coltivate ad alberello. Durante il processo di trasformazione (uva in vino) ho evitato accuratamente ogni interferenza con prodotti chimici (a parte una piccola aggiunta di bisolfito di potassio che svolge un’azione antisettica tutt’ora insostituibile). Unici accorgimenti usati sono il controllo della temperatura durante la fermentazione, che è durata 15 giorni, e l’affinamento in barriques di rovere francese durato sette mesi.
La coltivazione delle vigne è condotta senza l’ausilio di concimi e secondo concetti di agricoltura naturale che vanno oltre il biologico. Ho inoltre attuato un sistema di potatura corta in modo che da ogni pianta si ottenga una quantità di uva necessaria per produrre una sola bottiglia di vino. Molto spesso occorre il prodotto di più piante per ogni bottiglia quando i grappoli non sono perfettamente integri e sono quindi scartati. La raccolta manuale mi ha consentito di portare in cantina solo uva matura e sana. È  proprio questo accorgimento che mi consente di evitare l’impiego di qualunque sostanza estranea. Il Brandisio 2008  contiene soltanto 10 milligrammi/litro di solforosa totale (i migliori vini ne contengono spesso quantità cinque/ sei volte superiori. Prova inconfutabile di tale affermazione è la mancanza di “effetti collaterali” conseguenti alla degustazione del mio Primitivo).
Nel frattempo sto mettendo a punto delle tecniche di coltivazione che mi consentiranno di evitare l’impiego di qualunque sostanza estranea sia in vigna sia durante la trasformazione dell’uva in vino. Già nel 2010 ho ridotto del 50% l’impiego di zolfo e rame, uniche sostanze utilizzate per la protezione delle piante dalle malattie e nel 2011 non li impiegherò per niente.
Per quanto riguarda il Brandisio 2010, si sta affinando in barrique con le vibrazioni prodotte da alcuni brani di musica classica e dai canti Gregoriani. I titoli di queste opere saranno stampati sulla contro-etichetta in modo che gli amanti della musica classica potranno gustarlo mentre ascoltano dette opere. Sarà facile constatare che la sinestesia tra lirica e vino, ottenuta in barricaia, sarà riproducibile in salotto. L’affinamento delle capacità sensoriali prodotte da un lato dal Brandisio (bevuto in modiche quantità), dall’altro dalla musica, faciliteranno l’ottenimento di uno stato di grazia che potrà proiettare il degustatore verso uno stato di benessere psico-fisico quasi terapeutico.

La degustazione
La bottiglia conviene stapparla almeno una o, meglio, più ore prima della degustazione. E’ poi consigliabile passare il vino in caraffa prima di servirlo avendo cura di lasciarne una piccola quantità nella bottiglia dove rimarranno gli eventuali depositi (che possono essere utilizzati per preparare, ad esempio, un bel risotto al Primitivo) dovuti al fatto che il vino non è stato filtrato. Ciò per evitare la perdita di alcune sue peculiari caratteristiche organolettiche.
            La temperatura  di servizio è intorno ai 18/20°C. Conviene sottolineare che la migliore espressione in termini di aromi e di sapori si ottiene dopo un breve periodo di permanenza del vino nel bicchiere che deve essere rigorosamente a calice molto ampio. Con il trascorrere dei minuti si potrà percepire l’evoluzione delle caratteristiche organolettiche che si amplieranno in termini d’intensità aromatiche e sapori. Conviene fa roteare il vino nel bicchiere, prima di verificarne l’evoluzione, poiché è proprio il contatto con l’ossigeno dell’aria che consente lo sprigionamento degli aromi e dei sapori.
            Gli aromi che ho avuto modo di percepire sono quelli di ciliegia, mora, liquirizia (specie in fondo al bicchiere), china. Mentre al palato lo sento caldo, morbido, equilibrato e soprattutto persistente. Il sapore è così intenso che interessa tutta la bocca e si continua a percepirlo per un bel po’ di tempo dopo averlo deglutito.

Gli accostamenti
Il Brandisio 2008 si sposa bene sia con piatti saporiti e/o piccanti (non eccessivamente) sia con carne alla brace.  Ritengo che non vada bene con il parmigiano e nemmeno con le salse a base di pomodoro, meglio il pecorino grattugiato sulla pasta. Se si decide di gustare il vino con il formaggio, consiglio il caprino (o pecorino) non molto stagionato.                                                          

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