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Magdi Cristiano Allam e Pierfranco Bruni |
Il relativismo della Chiesa
uccide il mistero di Cristo
di Pierfranco
Bruni
Credo che la questione
posta da Magdi Cristiano Allam tra l’essere cristiani e l’essere cattolici
diventa sempre più problematica. Magdi sottolinea la debolezza di una Chiesa sia
di fronte all’Islam sia soprattutto nei confronti di un relativismo imperante
sia nelle prese di posizione che sono di ordine politico, come si è dimostrato
con le ingerenze del Cardinal Bagnasco. I temi per una discussione seria ma
anche critica ed etica nei confronti dell’apparato Chiesa ci sono tutti. Ma sono
anche convinto che c’è un “vizio” di fondo nell’immaginario di una fede
popolare, ma anche di una cultura popolare, che è quella di porre insieme, per
strutture mentali teologiche, la
Chiesa con il Credere in Cristo.
Concordo pienamente con
Magdi. Non da oggi vado scrivendo e sostenendo di essere un cristiano senza
Chiesa. E se dovessi avere, io personalmente, una Chiesa, non è quella cattolica. Non lo è per la troppa fede
che mi lega a Cristo Gesù. Non lo è per il Grande Spirito (lo diciamo in termini
sciamanici) che è nel Dio – Cristo. Non lo è per le troppe ingerenze che
la Chiesa
cattolica ha avuto nella politica italiana con una apertura di credito a un
mondo che è quella che ha una eredità comunista e marxista.
Ma questo come può
escludere il fatto che io sono un pregante in Cristo? Mi si può dire che cado
nella necessaria contraddizione o peggio nella deviante confusione. Non è così.
Perché sono talmente convinto che la "struttura" della Chiesa non è nel mistero
di Cristo. E la storia, non solo quella degli eretici o dei disubbidienti come
Buonaiuti, Silone, Padre Pio, Natuzza e ancora avanti toccando oltre la nostra modernità, è
fatta anche da personalità come Bonifacio VIII e Celestino V, è fatta anche da
personalità dell’ubbidienza ma della solitudine e della sconfitta come la
straordinaria figura di Benedetto XVI.
La verità ci salverà? Ma
quale verità? La verità della Chiesa? Quella stessa verità che ha condannato
Giordano Bruno, che ha creato un percorso difficoltoso a Tommaso Campanella, che
ha portato al rogo Giovanna d’Arco? Non basta chiedere perdono.
Oggi la figura di papa
Francesco cerca di riscattare il relativismo di una Chiesa che ha fatto politica
(il caso Aldo Moro è una faccenda che religiosamente resta tutta aperta e tutta
da chiarire a cominciare dalle sedute spiritiche, alle quali hanno partecipato
cattolici in odore di presidenzialismo alla confusa lettera di Paolo VI,
tentando di salvare Moro ma che ha dato il colpo di grazia ad un cattolico qual
era appunto Moro giustificando così una Ragione di Stato sulla centralità della
salvezza dell’uomo).
Il realitivismo è l’epoca
della globalizzazione. Il cristiano si piega alla volontà della Chiesa. Ma si
piega! Attenzione. Io sono un credente in Cristo.
La piazza, si diceva in
questi giorni, è affollata nel nome del gesuita – francescano papa Francesco. Io
di questo sono contesto ed ho scritto parola di amore, di fiducia nei confronti
del nuovo Pontefice, soprattutto quando richiamando, o riecheggiando, le famose
parole di Giovanni Paolo II, sottolinea l’importanza di non avere paura della
speranza e la speranza è il sorriso divino.
Certo, ma questo dato non
appartiene soltanto al mondo cattolico. La verità e la sapienza sono due
concetti antitetici. La sapienza non ci racconta una verità assoluta.
Ricordiamoci quel poco dialogare tra Gesù e Pilato: che cosa è la verità? Non
bisogna assolutizzare. Un fatto è chi ha fede in me si salverà (la
cristocentricità) come diceva Gesù. Un altro fatto è sentirlo dire da Bagnasco
che intervene su dispute politiche.
Gesù sceglie Giuda per
tentarlo ma anche per salvarlo. Gesù offre l’esempio a Barabba e vive la
conversione passando per il dubbio. Ma Gesù è solo, ha con sé il divino,
l’illuminazione e non parla con la ragione, non abbandona il mistero per
giustificare la grazia concessa a Maria di Magdala e il risveglio di Lazzaro. Se
avesse dovuto porre accanto alla fede la ragione come avrebbe fatto risorgere
Lazzaro?
Il relativismo della Chiesa
è una secolarizzazione che si perpetua ed è nelle ingerenze che i personaggi che
la rappresentano operano. Operare in nome della santità non significa operare in
nome del sociale ma nel nome del mistero e del miracolo.
Se in Gesù togliamo la luce
del Miracolo e della Grazia gli abbiamo tolto la santità.
Le posizioni assunte nei
confronti di Magdi Allam, in questo suo discutere, sono state veramente
intolleranti. Ma il cattolicesimo è intollerante come lo è il marxismo. Due
strutture che vivono di sovrastrutture e non ammettono pensieri divergenti
perché se non si è cattolici nella Chiesa non si è cristiani e se non si è
marxisti nel comunismo non si è marxisti nella prassi. Il cattolico è nella
filosofia come il marxismo. Il Cristo è nel mistero come i grandi Iniziati, gli
Illuminati, gli Sciamani che hanno la pace e la pazienza nel cuore.
Papa Francesco, nella sua
prima Omelia, ha pronunciato belle parole, il suo insegnamento prosegue verso
testimonianze ed esempi. Ma non basta. La vita è al di sopra di tutto e la
religione non è un capitolo che deve condurre alla verità in Cristo. Cristo è
fede.
Chiamatemi eretico,
blasfemo, provocatore. Io resto in pace con me stesso. Non voglio appartenere a
questa Chiesa e la mia visione parte da molto lontano. Questo non significa che
il “Padre nostro che sei nei Cieli” non è parte integrante della mia humanitas e
del mio essere credente in Chiesa, nella preghiera quotidiana di devozione in
Gesù.
Io non offro oboli alla
Chiesa, non pago messe ai sacerdoti, non offro lo stretto residuo dell’uno per
mille. Credo nella misericordia e nell’offerta diretta a chi ha bisogno, sono in
ascolto e in costante servizio dell’altro, oltre la Ragione ma con il cuore, e
mi propongo ma il Vaticano è uno Stato con le sue leggi, i suoi velluti, i suoi
rasi, le sue ideologie, i suoi apparati.
Cristo è morto in Croce per
non aver accettato le leggi del Tempio. E lo senti dentro il tuo cuore o nessuna
scritta ti può cambiare lo sguardo. O lo vivo nei tuoi occhi con la sua
profondità e il suo carisma e ti tocca con la sua corona di spine oppure alcun
sacerdoti o cardinale potrà mai convincermi di favole belle nelle piazze
affollate. La preghiera è un volo d’aquila. O la si vive dentro, nel proprio
essere e nella propria solitudine o si recita in gruppo con il cantore che fa da
guida.
Ora la presenza di un Papa,
che guardo con molta attenzione e profondità di spirito, gesuita francescano,
deve poter dare gesti e atti di cristianità offrendo, come dono, al cristiano vero
di affidarsi alla chiesa o di non riconoscerla restando sempre in Cristo. Questa
sarebbe una grande svolta. Soprattutto per chi come me non crede alla funzione
sociale della chiesa in nome di Cristo. La funzione sociale è una cosa ben
diversa della cristocentricità nell’anima dei popoli.
La Chiesa non ha bisogno di confrontarsi con la Ragione. Anche
durante la
Rivoluzione Francese, Fede e Ragione (nel nome
dell’Uguaglianza) era un dibattito scavato nella storia che termina con il
giacobinismo. La
Fede non ha bisogno di dialogare con la Ragione. Fede e Ragione sono
completamente in antitesi. Da una parte il Mistero di Cristo. Dall’altra il
pensare di una filosofia legata alla mente e quindi alla consapevolezza del
ragionare.
Io di fronte al Cristo in
Croce vivo la sofferenza, il dolore, la speranza, la provvidenza. Viaggi dentro
l’anima che nessun Ragione mi può spiegare. Quando la Chiesa capirà, uso un
assolutismo per eccellenza, di restare nel Mistero e nella Fede avrò compreso
sia il tradimento di Cristo da parte di Giuda sia il rinnegamento di Pietro. Se
qualcuno mi dovesse chiedere, in un tribunale dell’inquisizione, quale parola
ascolterei tra Giuda e Pietro, non avrei dubbi: ascolterei Giuda.
Ecco perché non mi riguarda
il concetto di teologia in sé. Ma io sono dentro il Mistero di una pietà
cristiana che il Tempio non ha mai capito abbastanza. Per questo continuerò ad
essere un cristiano senza Chiesa.
Anche per questo capisco il
dolore di Magdi Cristiano Allam. Gli sono vicino e gli parlo con il
cuore.
Il relativismo della Chiesa
uccide il mistero di Cristo.
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