Suor Rosa CERIANI Un dono della provvidenza alle “Figlie dell’Oratorio” e alla Parrocchia del Carmine di Grottaglie dal 1950 al 1992 (1927 – 2013) Con la sua maternità spirituale ha prestato la propria opera di educatrice ed apostolato a numerose generazioni di grottagliesi con umiltà, sacrificio, carità e gioia nel servire.
La scomparsa di Suor Rosa Ceriani dell’Istituto Figlie dell’Oratorio (a Grottaglie suore del Carmine) rattrista numerose generazioni di grottagliesi che negli anni, attraverso la sua maternità spirituale, hanno ricevuto amore e formazione cristiana e morale. La notizia della dipartita di suor Rosa è arrivata velocemente a tantissimi suoi bambini, oggi adulti, disseminati nelle varie città d’Italia. A Grottaglie, anche se suor Rosa era andata via da tempo e l’ultimo nucleo di suore ha chiuso definitivamente da qualche mese la scuola materna, la notizia della sua dipartita ha addolorato mezza città. La sua lunga permanenza a Grottaglie iniziò nel lontano 1950, quando la scuola materna Madonna del Carmine venne inaugurata il 10 novembre, con una cerimonia solenne alla presenza di mons.
Bernardi e delle autorità cittadine. L’artefice dell’apertura della scuola e della presenza delle Figlie dell’Oratorio a Grottaglie fu del compianto Mons. Giovanni Caroli, parroco del Carmine dal 1942 al 1951. Grottaglie in quegli anni viveva la sua trasformazione sociale ed economica e le giovani coppie, prevalentemente contadine, che si insediavano nelle nuove aree urbane, non avevano ancora l’agiatezza ed i requisiti delle famiglie benestanti e artigiane che consentivano ai propri figli di frequentare l’unico asilo delle Suore Stimmatine o la famosa Congregazione Mariana dei Padri Gesuiti. Così per togliere dalle strade polverose e dissestate tanti bambini poveri e recuperare ragazzi e ragazze che iniziavano ad acquisire una consapevolezza generazionale per mentalità e comportamenti, don Giovanni Caroli, riuscì ad avviare moltissime attività parrocchiali, grazie all’intervento dell’Amministrazione Comunale, che concesse l’utilizzo di gran parte dell’ex Convento dei Carmelitani con annesso chiostro. Edificio non più utilizzato come uffici comunali e scuola pubblica. L’esperienza di una colonia per ragazzi negli anni ’48/49 fece maturare l’idea di un asilo permanente guidato dalle suore, per accogliere bambini di ogni estrazione sociale. Si avviò una scuola per l’infanzia di prestigio, tanto che le suore ebbero bisogno di validi collaboratori laici, tutti insegnanti, riuniti in associazione dal nome “Amici dell’infanzia”. Le iscrizioni furono oltre 300 e tante le richieste respinte per mancanza di posto. Iniziò così il crollo delle famose “mésci” che tenevano in custodia nelle loro case piccoli gruppi di bambini per non lasciarli in mezzo alla strada. Le suore venute dal nord con la loro didattica, impegno e dedizione si accattivarono subito la simpatia e la gratitudine di tanti genitori che volevano essere aiutati nella formazione dei propri figli già dai primi anni di avvio alla vita. E queste suore, vestite di nero, con i capelli tirati e sistemati dietro la testa “cu llu tuppu”, inizarono il duro lavoro educativo cominciando dal parlare correttamente la lingua italiana poichè la maggior parte dei bambini si esprimevano in dialetto. Così si ascoltavano strani dialoghi tra bambini e suore con termini tra l’italiano e il dialetto, tra il grottagliese e il lodigiano. Quanti ricordi….quante belle giornate passate in quei lunghi corridoi e quanti giochi nel chiostro dove la cucina faceva sentire sempre i profumi delle minestre in cottura. Anche “li mèsci” mestieranti (tessitrici, ricamatrici, sarte, magliaie) ebbero un calo di presenze, perchè le suore del Carmine aprirono una interessante scuola di ricamo e tante ragazze preferirono frequentare questi corsi per qualità e per la possibilità di un maggior contatto con la parrocchia e le suore. Ovviamente era un’occasione di confronto e scambio tra giovani. Alla fine di ogni anno le famiglie ammiravano i lavori svolti dalle ragazze nella tradizionale esposizione di ricami. Da quel giorno la comunità delle suore del Carmine di Grottaglie per oltre sessantanni ha continuato quel meraviglioso lavoro educativo. In qualsiasi ora del giorno la loro disponibilità all’aiuto e all’ascolto, sempre con umiltà e dolcezza, non è mai venuta meno. Quante suore si sono avvicendate nei sessantanni di vita grottagliese! Il primo gruppo di suore “Figlie dell’Oratorio” composto da suor Giannina Arbasi (superiora), suor Giulia Ceci, suor Angela Chierichetti, suor Maria Gualtieri, suor Maria Di Giura, suor Teresina Civardi, suor Maddalena Cavazzoli, suor Domenica Generoso, comprendeva anche suor Rosa Ceriani che a Grottaglie ha rappresentato il carisma delle Figlie dell’Oratorio ispirato alla vita e all’insegnamento del suo fondatore con spirito di servizio, carità e gioia. Suor Rosa era l’amata suora del sorriso e della dolcezza che ha affascinato tanti di noi anche con la sua bellezza e la sua espressività. Da lei generazioni intere sono cresciute anche con i suoi sorrisi e le sue carezze. Una grande donna e una grande “mamma” che nessuno mai dimenticherà. Suor Rosa per oltre 40 anni è stata la presenza fissa nella parrocchia del Carmine, spalla forte, consigliera, amica, madre e grande collaboratrice dei parroci che si sono alternati nel tempo. E’ stata un’istituzione, un pilastro portante della chiesa, della scuola materna e dell’oratorio. Ha visto tantissimi ragazzi nascere, crescere, li ha preparati alla Prima Comunione e alla Cresima, li ha accompagnati al matrimonio o alla vita sacerdotale o religiosa. Grottaglie è stata la sua grande famiglia e l’oratorio con la scuola materna Madonna del Carmine la sua casa dove ha svolto la sua missione educativa come risposta alle sfide del tempo cercando di donare tutta se stessa per proporre alle nuove generazioni un percorso di maturazione permeato dai valori evangelici. Ha seminato in terra buona, che è la vita dei bimbi, perchè in loro il terreno è fertile e sicuro, e nel tempo i frutti sono stati straordinari. Per tutti noi le suore non muoiono mai. Nelle varie fasi della vita ci ritornano in mente e le rievochiamo con immutato affetto. Le cose e i ricordi impressi negli animi infantili, lasciano un ricordo indelebile fino alla vecchiaia. È questo un miracolo della missione delle suore e un dono che esse hanno ricevuto dal Signore come ricompensa delle loro fatiche. Non possiamo dimenticare il maestro di scuola, il sacerdote che ci ha impartito nozioni di catechismo e non possiamo mai obliare il volto della suora che ci ha carezzevolmente stretto al petto, nell’attimo in cui la mamma ci lasciava alla scuola materna. Ora che gode della visione dell’Altissimo le diciamo ancora grazie per quello che ha fatto per tutti noi e la supplichiamo di guardare sempre i suoi figli con l’amore e con il sorriso che l’ha contraddistinto in vita, anche se….non avremo più la sua presenza. Un forte abbraccio suor Rosa. Cosimo Luccarelli
Suor Rosa Ceriani
(1927 – 2013)
Suor Rosa Ceriani, nata a Trucazzano (MI) il 26 gennaio 1927. E’ entrata nell'Istituto Figlie dell'Oratorio l'8 dicembre 1946: la prima professione religiosa è stata l'8 dicembre 1948 e quella perpetua l'8 dicembre 1954. Dopo brevi permanenze nella Casa Madre (Lodi) e Pieve San Giacomo (CR), nel 1950 ha raggiunto Grottaglie con il primo gruppo di suore che hanno aperto la Casa. Tranne una permanenza di due anni a Sant'Arcangelo (PZ), è rimasta nella Città delle Ceramiche fino al 1992. Trasferita a Brugneto (RE) per breve periodo è stata definitavamente a Lodi nella Casa Madre in Via San Giacomo fino alla sua dipartita avvenuta il 14 aprile 2013.
Suor Marilena Borsotti, Madre Generale dell’Istituto Figlie dell’Oratorio ricorda suor Rosa con queste parole:
Dopo le prime esperienze, l’obbedienza l’ha inviata a svolgere la missione nel Sud Italia dove ha trascorso la maggioranza della sua vita consacrata.
Suor Rosa faceva parte del primo gruppo di Figlie dell’Oratorio che, animate da tanta fede, generosità, spirito di sacrificio e di adattamento, sono state mandate per l’apertura della Casa di Grottaglie, dove è rimasta per quarant’anni.
Lì ha prestato la propria opera di educatrice fra i numerosissimi bambini della scuola dell’infanzia, si è dedicata con semplicità all’apostolato fra la gioventù e alle varie opere parrocchiali, cogliendo le occasioni per fare il bene che il quotidiano le porgeva, anche grazie ad una innata industriosità e al carattere socievole.
La lunga permanenza l’aveva resa familiare a diverse generazioni e ciò rendeva Suor Rosa una presenza consueta, appartenente alla storia di molti.
Grazie alla sua capacità di relazione, fatta di cordialità e di interessamento, Suor Rosa ha saputo entrare nel cuore di tante persone, in tutti i luoghi in cui è stata.
Spesso diventava depositaria delle gioie, delle ansie e dei dolori che si vivono all’interno delle famiglie. Tutto ciò portava nella sua vita di preghiera centrata sui poli della Eucaristia e della sincera devozione alla Vergine Maria, che onorava con tanti rosari.
Suor Rosa ha amato l’Istituto, ne apprezzava il carisma e ha cercato di tradurlo nella sua vita. Pregava per esso, per i Superiori, per tutti i suoi interessi.
Un repentino declino delle sue condizioni di salute, già delicate, in pochi giorni l’ha portata alla morte che è avvenuta il 14 aprile 2013 presso la Casa Madre, dove era presente da alcuni anni.
Durante il tempo della malattia, ha avuto parole di riconoscenza per ogni premura che riceveva e di abbandono alla volontà del Signore.
Le esequie sono state celebrate presso la Cappella di Casa Madre, quindi la salma è stata tumulata presso il cimitero di Comazzo.
Invito a ricordare questa nostra sorella nella preghiera di suffragio e, anche a nome del Consiglio, porgo alle sorelle, ai nipoti e a tutti i parenti sincere condoglianze.
A tutte porgo il mio saluto.
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