Nel nostro tempo,
sonnolento, mediatico, mercantilistico ed economico, tra fogne a cielo
aperto, disumanita’ imperante,degrado della societa’ e della politica, mattoni
impastati ad escrementi, cartoni e materiali riciclati, dove non oseremo far
riposare nemmeno il nostro maialino, tra discariche abusive e un fiume
traboccante di melma che scorre stanco disegnando il perimetro di una città
provata dal degrado, battono ancora i cuori di tanti uomini e donne in cerca
della loro dignità: l’umanità
sopravvive, pochissimi vivono.
Uomini e donne che cercano di essere “normali” ma
schiacciati dal dolore della certezza che questo è e sarà solo un sogno. Uomini
che si lasciano andare a se stessi, abbandonandosi all’alcool, alla droga per
anestetizzare i loro sentimenti, le loro emozioni, la loro voglia di essere
semplicemente uomini capaci di amare ed essere amati. Uomini che come nelle
favole sognano una famiglia, cercano la propria donna da amare con cui fare
progetti e sogni. Uomini che desiderano essere padri, mariti ma che purtroppo
non riescono nemmeno a rendersi conto di essere uomini…Tutto e’ sogno, niente
e’sogno:inconscio , forza originaria creatrice, anarchia .fonte di genio.
Stiamo parlando di quel rifugio incantato che ci pone vincenti di fronte alle
grandi sfide. Stiamo parlando di quello stato armonioso della nostra emotività
che accarezziamo fiduciosi nella fase ascendente di un progetto importante.
Stiamo parlando di quella sensazione di fiducia che impersoniamo quando le
minacce della vita ci indurrebbero alla resa ma che, con la forza e l’energia
contenuta in questa magica parola, il
sogno, sappiamo di poter valicare. Basta averla dentro questa parola, basta
sapere che esiste, basta crederci… nel sogno.
Questo di Coelho…, è a parer mio, un brano davvero sublime…
teso a farci comprendere l’importanza di lottare per la difesa e la vitalità… dei nostri sogni…:
“Ho combattuto il buon combattimento e ho mantenuto la
fede”, dice Paolo in una delle sue epistole.
E sarebbe bene ricordare questo tema, quando un nuovo anno
si prospetta davanti a noi.
L’uomo non può mai smettere di sognare.Il sogno è l’alimento dell’anima come il cibo è l’alimento
del corpo.
Tante volte, nella nostra esistenza, vediamo i nostri sogni
infranti e i nostri desideri frustrati, ma bisogna continuare a sognare,
altrimenti la nostra anima muore e Agape non vi penetra.
Agape è l’amore universale, quell’amore che è più grande e
più importante del semplice “piacere” a qualcuno. Nel suo famoso discorso sui sogni, Martin Luther King
ricorda il fatto che Gesù ci chiese di amare i nostri nemici, e non che essi ci
piacessero.Questo amore più grande è quello che ci dà l’impulso per
continuare a lottare malgrado tutto, per mantenere la fede e la gioia, e
combattere il Buon Combattimento.

Il Buon Combattimento è quello intrapreso perché lo chiede
il nostro cuore.In epoche eroiche, quando gli apostoli giravano nel mondo
predicando il vangelo, o al tempo dei cavalieri erranti, questo era più facile:
c’erano molte terre da attraversare e tante cose da fare.Al giorno d’oggi, però, il mondo è cambiato, e il Buon
Combattimento è stato trasportato dai campi di battaglia all’interno di noi
stessi. Il Buon Combattimento è quello intrapreso in nome dei nostri sogni. Quando essi esplodono in noi con tutto il loro vigore –
nella gioventù – noi abbiamo molto coraggio, ma non abbiamo ancora appreso a
lottare. Dopo tanti sforzi, finiamo per apprendere a lottare, ma a quel
punto non abbiamo più lo stesso coraggio per combattere.Perciò, ci rivolgiamo contro di noi e combattiamo noi
stessi, finendo così per essere il nostro peggior nemico.Diciamo che i nostri sogni erano infantili, difficili da
realizzare, o frutto della nostra ignoranza delle realtà della vita. Uccidiamo i nostri sogni perché abbiamo paura di
intraprendere il Buon Combattimento. Il primo sintomo che stiamo uccidendo i nostri sogni è la
mancanza di tempo.Le persone più occupate che ho conosciuto in vita mia
avevano sempre tempo per tutto.Quelle che non facevano nulla erano sempre stanche, non
tenevano dietro a quel poco di lavoro che dovevano fare e si lamentavano
continuamente che il giorno era troppo corto.In realtà, esse avevano paura di intraprendere il Buon
Combattimento. Il secondo sintomo della morte dei nostri sogni sono le
nostre certezze. Poiché non vogliamo guardare alla vita come ad una grande
avventura da vivere, finiamo per giudicarci saggi, giusti e corretti in quel
poco che chiediamo all’esistenza.Guardiamo al di là delle mura del nostro quotidiano e udiamo
il rumore di lance che si spezzano, l’odore di sudore e polvere, i grandi
crolli e gli sguardi assetati di conquista dei guerrieri. Ma non avvertiamo mai la gioia, la Gioia immensa che c’è nel
cuore di coloro che stanno lottando, giacché per questi ultimi non è importante
la vittoria o la sconfitta, ciò che importa è solo intraprendere il Buon
Combattimento.
Infine, il terzo sintomo della morte dei nostri sogni è la
Pace. La vita diviene un pomeriggio domenicale, che non ci chiede
grandi cose e non esige nulla di più di quanto noi possiamo dare.Riteniamo allora di essere “maturi”, di avere messo da parte
le “fantasie dell’infanzia”, e raggiungiamo la nostra realizzazione personale e
professionale.E siamo stupiti quando qualcuno della nostra età dice di
volere ancora questo o quello dalla vita.Ma, nell’intimo del nostro cuore, sappiamo che ciò che è
accaduto è che abbiamo rinunciato a lottare per i nostri sogni, a combattere il
Buon Combattimento.Quando rinunciamo ai nostri sogni e troviamo la pace,
abbiamo un periodo di tranquillità.Ma i sogni morti cominciano a marcire dentro di noi e ad
infestare tutto l’ambiente in cui viviamo.Noi cominciamo a diventare crudeli verso coloro che ci
circondano, e infine passiamo a rivolgere questa crudeltà contro noi stessi.Compaiono le malattie e le psicosi.Ciò che volevamo evitare nel combattimento – la delusione e
la sconfitta – diviene l’unico legato della nostra vigliaccheria.E un bel giorno, i sogni morti e ormai marciti rendono
l’aria difficile da respirare e noi cominciamo a desiderare la morte, la morte
che ci liberi dalle nostre certezze, dalle nostre occupazioni, e da quella
terribile pace dei pomeriggi domenicali.Per evitare tutto ciò, dunque, dobbiamo affrontare la vita
con la riverenza del mistero e la gioia dell’avventura”.
Qualcuno scrisse:” I sogni son come le stelle, irraggiungibili…ma
e’ bello sapere che sono sempre la’”.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis