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giovedì 6 dicembre 2012

Grottaglie ha ricordato con il libro curato da Micol Bruni il medico – Santo


Grande partecipazione per la presentazione del saggio su San Giuseppe Moscati del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”




Giuseppe Tarantino, Marilena Cavallo, Antonio Morelli, 
Micol Bruni, Carmen De stasio (al tavolo dei relatori)

Salone affollato al Convento dei Paolotti di Grottaglie (Ta) per presentare il saggio dedicato a San Giuseppe Moscati. Un pubblico vasto e articolato con la presenza di giovani, professionisti, medici, avvocati, autorità istituzionali e personalità delle cultura ha partecipato con “religiosa” attenzione alla serata che ha intrecciato interventi e letture di pagine indimenticabili. Un Santo nella vita e nella ricerca. A relazionare su San Giuseppe Moscati e presentare il testo, curato da Micol Bruni, dal titolo "Giuseppe Moscati - Nella vita nascosta con Cristo in Dio" è stato magistralmente Antonio Morelli, Presidente del Tribunale di Taranto.Nel nuovo studio si articolano scritti di studiosi come Gerardo Picardo, Marilena Cavallo, Neria De Giovanni, Giulio Rolando, Tommaso Romano, Maria Giovanna Russo Caradonna, Carmen De Stasio, padre Salvatore Discepolo S.J. e Micol Bruni. La postfazione, con un originale racconto, è di Pierfranco Bruni, che contribuisce anche con un nuovo capitolo su San Giuseppe Moscati e la mistica calabrese Natuzza.
Al convegno, coordinato da Marilena Cavallo (saggista e critico letterario, autrice di un prestigioso lavoro su Giovanni Pascoli), hanno portato il saluto Padre Salvatore Palmino Superiore dei Padri Minimi che si è soffermato sul valore della santità di Moscati; l’On. Giuseppe Tarantino, Presidente del Consiglio Provinciale di Taranto, che ha parlato della sua esperienza tra scienza medica e religiosità, essendo egli medico e uomo di fede in una visione di centralità dell’uomo; il Consigliere regionale Francesco Laddomada, a nome della Regione Puglia, ha focalizzato l’importanza di Moscati come uomo della carità e dell’umiltà. Lo studio porta, tra l’altro, la Prefazione di Padre Massimo Rastrelli, presidente nazionale della Consulta nazionale della Fondazione antiusura. Si tratta di una nuova edizione aggiornata, rivista in termini editoriali e sul piano scientifico, del saggio dedicato a San Giuseppe Moscati: "Giuseppe Moscati - Nella vita nascosta con Cristo in Dio" (Edizioni Nemapress, con Progetto del Centro Studi e Ricerche "Francesco Grisi" e  la collaborazione della rivista "Il Cerchio"), curato, come già si sottolineava, da Micol Bruni.C’è da dire che nuova edizione viene pubblicata a 25 anni dalla Canonizzazione di San Giuseppe Moscati (25 ottobre 1987) e a 85 anni dalla morte avvenuta a Napoli nel 1927, era nato a Benevento il 25 luglio del 1880.
Antonio Morelli, nella sua relazione, non solo ha attraversato le pagine del libro su Moscati soffermandosi su alcuni particolari e puntando con elementi di riferimento sulla questione relativa all’uomo, al medico e al santo ma ha raccontato il suo rapporto con San Giuseppe Moscati. Morelli ha posto all’attenzione la sua esperienza personale e i suoi dati familiare.
Moscati, ha detto Morelli, è stato sempre nella sua vita proprio per un legame che lo riconduce al padre. Fu proprio il padre, medico egli stesso, a parlargli di Moscati e di una Napoli degli anni venti. Spesso è ritornato in questa dimensione come per sancire una unione stretta tra la sua vita personale, la figura della santità e il saggio: "Giuseppe Moscati - Nella vita nascosta con Cristo in Dio". Molto interessante e significativo, ha precisato Morelli, il rapporto tra Moscati e la mistica Natuzza (nel capitolo di Pierfranco Bruni) perché il Santo è un riferimento che ci riconduce a quella religiosità mistica ma anche alla cultura classica. Dovremmo guardare con una “fortezza” d’animo a questo Santo, ha ribadito Morelli, perché nel suo esempio ci sono gli elementi che dovrebbero farci riflettere sul nostro mondo contemporaneo. Un esempio che è luce.Tra una lettura di passi di Moscati e brani tratti dal libro si sono cimentate Morena De Amicis e Stefany Chirico. Dopo la relazione di Morelli sono intervenuti Micol Bruni, curatrice del testo e Carmen De Stasio (che ha contribuito con un suo studio al testo). Micol Bruni ha sancito i particolari che hanno permesso di realizzare questo lavoro scritto da studiosi certamente ma anche da intellettuali nei quali è profondamente radicata la cristianità e il Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, che ha realizzato il progetto, punta ad una ricerca in cui il senso del sacro nella vita e nella letteratura è centralità dei modelli culturali. Carmen De Stasio si è soffermata sulla grandezza di Moscati tra onde di realtà, di ricerca scientifica e di misericordia scavando nel Moscati personalità attenta alla cultura del suo tempo.
Hanno un valore profondo le parole di Padre Massimo Rasrtelli quando nella Prefazazione sottolinea: <Con questo libro si apre un’altra pagina nella illustrazione di San Giusepe Moscati: dopo la “illustrazione” di quello, che San Giuseppe Moscati fu in se stesso; dopo la “illustrazione” di quello, che S Giuseppe Moscati fece e fa nei corpi dei malati, ecco che ci “vien data” “illustrazione” di quello, che San Giuseppe Moscati fa nel cuore dei credenti...  
Ringraziamo questi Autori che ci possono “illuminare”, e che “illuminandoci” ci confortano, ci “avvalorano” nella vita che conta, e aiutano a salvarci, nella vita temporale ed eterna: ci aiutano a salvarci l’anima. Essi stessi sono, per noi, “modelli” e “testimoni”>.   
Una nota che rende attuale il lavoro sul Moscati e lo rende, nella sua agilità e complessità, come ha precisato bene Antonio Morelli, come un modello sia nella laicità che nella religiosità del pensare e della vita.




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