che ha già pubblicato altri lavori (A Riggio, Da una generazione all’altra, Sogno in Santa Maria Regina, A Pekopoli), presenterà la sua ultima fatica il prossimo giovedì 21 febbraio, alle ore 18, presso l’Auditorium della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano, in via Messapia a Grottaglie.
I racconti che compongono il volume si strutturano sulla scia di credenze popolari, favole, personaggi reali ed immaginari; evocano luoghi reali, probabilmente noti e cari alla memoria di chi scrive, descrivono paesaggi inventati, case, castelli e palazzi che, sicuramente, hanno riempito di vita e di fantasia l’infanzia di molte donne e uomini del Sud. Ma la vera forza del libro, ciò che emerge dalle storie, diversissime tra loro ma, allo stesso tempo, così simili, è certamente l’incanto degli intrecci, l’affabulazione delle vicende che, nella loro semplice ed innegabile umanità, restituiscono al presente tutto il fascino di un passato che non può essere lasciato alle spalle.
Il Prof. Laino, un intellettuale vero, un Insegnante che ha formato generazioni e generazioni di ragazzi, in silenzio, senza grancasse.
RispondiEliminaQuanta differenza tra lui e qualche trombone che ama circondare il suo nome di titoli e competenze, spesso presunte.
I tromboni stanno a tutte le parti.Io conosco persone che si spacciano come avvocati avendo la sola laurea e basta,e gente che crede di essere letterata senza averne i titoli idonei e usando le grancasse dei soldi.Senza soldi,zero.
RispondiEliminaLEI ha ragione
Caro Anonimo, lei confonde gli iscritti all'ordine degli avvocati, i soli che hanno diritto ad avere uno studio legale e a patrocinare con i laureati in giurisprudenza che collaborano con gli avvocati.
RispondiEliminaChiunque si definisce o - peggio ancora - si firma come avvocato o, apre uno studio legale.
Certamente non commette alcun reato chi si definisce letterato, chi utilizza pubbliche grancasse non a gratis, anzi, ed altri ancora...
Cordialmente, signor anonimo e si sappia, lei è in ottima compagnia
caro signore Lombardi, la sottoscritta non ha confuso nulla, è lei che non vuole capire ciò che ho voluto dire.Lasci stare la mia compagnia, pensi alla sua di compagnia. Devo anche dirle che il suo modo discrivere è poco capibile.Ora la lascio perchè il suo scritto è poco capibile. Buona compagnia
RispondiEliminaUn saluto alla cara mica Lilli A.M.
Almeno abbiamo una cosa in comune : l'amicizia di Lilli.
RispondiEliminaSe poi avesse anche il gusto di usare il suo nome e cognome, ne avremmo due.
Buona compagnia a lei, signor o signora anonimo/a
signore,lei trova gusto a mettere il suo nome? Bravo.Io non lo metto sono padrone di farlo? A parte il fatto che io non voglio avere nulla in comune con lei.Non la conosco.
RispondiEliminaBuona compagnia signore con nome e cognome
A.M.