per ricordarlo quest'anno ci si avvale di un libro di favole "Nerella pecorella e altre storie" scritto da Antonella Ligorio con i disegni di Michele Maranò, appena pubblicato dalla Poiesis Editrice.
Durante la serata si svilupperà un dialogo con gli autori, l'incontro sarà allietato dalla lettura di brani accompagnata da momenti musicali. Saranno inoltre esposti i disegni originali di Michele Maranò.
INTERVERRANNO:
Antonella Ligorio: autrice; Michele Maranò: disegnatore; Giuseppe Goffredo: editore;
il dibattito sarà coordinato da Alfredo Annicchiarico.
NERELLA PECORELLA E ALTRE STORIE
“C’era una volta Nerella la Pecorella” questo l’attacco classico di una delle preziose fiabe moderne contenute in questo libro di Antonella Ligorio.
Le favole per millenni hanno rappresentato in figure e vissuti simbolici, i sentimenti del proprio tempo, e anche, i sentimenti di chi le scriveva. Non fa eccezione “Nerella pecorella e altre storie”.
Traspare in queste fiabe, che sanno parlare a piccoli e grandi, l’idea di una tenacia malinconica. La malinconia è amore per il mondo, è un guardarlo con premura.
Per questo Nerella emarginata dal gregge perché nera, impiega tutto il suo coraggio per superare il disprezzo delle altre. Mentre Gocciolina ce la mette tutta per spiegare al duro Diamante che spesso il potere con la sua arroganza ha oscurato il cuore degli uomini inducendoli a distruggere le cose più importanti del pianeta. E che dire della farfalla Buly consumista e vanitosa che lascia il suo prato sano e colorato in cerca di notorietà e cade miseramente nel buio infernale di una fogna, dove è costretta a riconoscere la propria umanità e quella degli altri. E che tenerezza la disperata generosità di Stellina, che si precipita dal cielo pur di ridare felicità al suo bambino.
Commuovono queste piccole storie di Antonella Ligorio, ma insieme il tocco funambolico, ironico, poetico, dei disegni di Michele Maranò. Anche in questi tratti il lettore troverà la grazia e l’appiglio per pensare. Non arrendersi a un mondo che vuole rubarci la limpida trasparenza dell’acqua, lo sguardo del cielo, il riconoscersi nell’altro che viene, ritrovare il senso profondo della nostra umanità. Le fiabe allora servono per tornare a dire le cose del mondo secondo il nostro vero sentire. (Giuseppe Goffredo)
<3
RispondiEliminaPuro onanismo pseudo intellettuale! E' stata solo una rimpatriata di radical chic grottagliesi in crisi di astinenza da visibilità, oltre a essere stata per due ore la sede distaccata della sezione locale di SEL.
RispondiEliminaEdmond DANTES
probabilmente era un' occasione per ricordare un amico carissimo, cosa che i grottagliesi hanno dimenticato di fare..
RispondiEliminai ricordi rimangono nel cuore......
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