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Che ora è ?
venerdì 19 ottobre 2012
19 ottobre 1812: nihil sub sole novum
La battaglia della Moscova o di Borodino del 1812 è stata
una delle concause che hanno contribuito alla disfatta di Napoleone in Russia. Infatti
l'Imperatore pur riuscendo in questa battaglia a mettere in fuga il nemico ( le truppe francesi infatti avevano
lasciato sul campo di battaglia "solo" 10.000 soldati morti, mentre quelle russe 45.000) non volle
completare la vittoria ordinando alla sua Guardia di Riserva di inseguire le
truppe allo sbando del generale russo Kutuzov. La ragione? Napoleone voleva
conservare delle truppe fresche per l'azione che lui riteneva risolutrice della guerra: la
conquista di Mosca. Errore tattico di valutazione che costò moltissimo all'Imperatore.
Il 14 settembre del 1812 i francesi entrarono in Mosca, che venne però abbandonata dagli abitanti
e data alle fiamme su ordine del governatore russo di Mosca Rostopcin. L'incendio
venne domato dopo quattro giorni, lasciando l'esercito francese in grosse
difficoltà, difficoltà che andarono crescendo di giorno in giorno sia per la
strenua difesa opposta dalla popolazione locale, discendente dagli antichi Sciti,
popolo orgoglioso e fiero che nel 514 a. C. aveva già creato grossi problemi
a Dario I di Persia e sia anche per l'avvicinarsi di un temibile alleato dei Russi: l' inverno con il suo grande
freddo.
Napoleone il 19 ottobre 1812 ordinò alla sua grande armata, ridottasi dagli
iniziali 500.000 uomini a solo 200.000, di abbandonare Mosca e di far ritorno
in Francia. Dopo numerosi scontri, con episodi di eroismo da entrambe le parti e
con temperature che giunsero a toccare i
12 gradi sotto lo zero, l'esercito francese ed il suo Imperatore riuscirono a
passare, grazie all'eroico comportamento del generale francese Victor, il fiume
Beresina lasciando sul campo oltre 20.000 soldati.
Sulla strada del ritorno in Francia, Napoleone
nominò Gioacchino Murat comandante della Grande Armata. Il 16 dicembre 1812, il
cognato dell'Imperatore riuscì a
condurre in salvo in Polonia il restante
del grande contingente francese. L'ultimo soldato francese ad attraversare il ponte
sul Niemen, il fiume che segnava il confine tra la Polonia e la Russia, fu il
coraggiosissimo Maresciallo di Francia Ney. Così si concludeva la campagna di
Russia durante la quale oltre 300.000
soldati della Grande Armata francese avevano trovato la morte in terra straniera.
I vincitori, come sempre accade in queste circostanze, nihil sub sole novum, saranno la
stupidità umana ed il grande freddo, cioè sempre quelli che a distanza di cento anni
avranno il sopravvento sulle valorose
truppe italiane del CSIR e dell' ARMIR durante il conflitto della seconda guerra mondiale e che avevano già sconfitto 2000 anni prima le truppe persiane comandate da Dario I il Grande, che aveva cercato di battere gli Sciti attaccando i loro territorio l'Ucraina . A tutti i caduti di tutte le guerre è dedicato il brano seguente tratto dalla 3a Sinfonia"Eroica" di Beethoven.
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"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero". Pierpaolo Pasolini scrittore ammazzato nel novembre del 1975
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EINSTEIN DICEVA SPESSO
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.
scusate una domanda ma il titolo così che ci entra? tanto per fare effetto?
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