di Filomena Russo
Taranto la città dei due mari; Mare Piccolo e Mare Grande,
la città del Ponte Girevole, la città dei mitili (cozze nere), la città
dell’Arsenale Militare, dei Cantieri Navali, la città dell’
ITALSIDER, e dal 1995
città dell’ILVA.
Taranto, antichissima città della Magna Grecia, i coloni
spartani la colonizzarono nel 700
a. c., culla della cultura e civiltà mediterranea, in realtà è una città
violentata; il termine può sembrare molto forte, ma la verità è palese e la cosa più importante è che i Tarantini e non solo cominciano a prenderne coscienza. Finalmente si parla di Taranto a livello
nazionale, i fari si sono accesi sulla città. Una
parvenza di visibilità
c’era stata quando il Ministro Prestigiacomo venne a Taranto e, insieme al
governatore della Puglia Vendola inaugurarono i filtri contro la Diossina. I
filtri, però, è come se non ci fossero , perché, a quanto pare,
entrano in funzione solo di giorno, ma la notte, alé, via alle nuvole e giù
fiumi di fumi velenosi e Taranto
diventa “La Città delle Nuvole” come la connota Carlo Vulpio, giornalista e scrittore, nel suo libro su Taranto. Tutto ciò
dura da cinquanta anni, il “Mostro”, come ormai viene chiamato il centro
siderurgico più grande d’Europa, continua a vomitare veleni non solo su Taranto, ma su tutta la Provincia Jonica.
Si potrebbe obiettare, ma quanto lavoro ha dato e quanto ne
dà ,si ma quanto cancro, neoplasie, leucemie nei bambini, tiroiditi etc., ha
regalato e continua a regalare agli operai e alla popolazione tutta,
ma anche di fronte a dati certi si continua a negare l’evidenza. Certo sembra
facile parlare, ma così non é, perché quale famiglia non è, o non é stata toccata dal cancro?. Allora non si parla più di
diritto alla salute, ma di diritto alla vita sancito dalla Costituzione. Allora
non dovrebbe essere un quid Amletico e Shakesperiano “TO BE OR NOT TO BE” essere o non
essere, vivere o morire, morire di cancro o morire di fame. I lavoratori non
dovrebbero essere messi di fronte ad una scelta così drammatica: IL LAVORO O
LA VITA, anche perché tutto è sancito nella Costituzione Italiana : Principi
Fondamentali
Art.1- L’Italia
è una Repubblica, democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al
popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 4-La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il
diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto
Titolo II
Rapporti Etico-Sociali
Art. 32- La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure
gratuite agli indigenti.
Titolo III
Rapporti Economici
Art. 35- La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue
forme ed applicazioni.
Se le scelte si facessero con discernimento per il così
detto bene comune e mi riferisco alla classe politica a tutti i livelli, senza
prediligere o “tenere bordo” ai profitti dei potenti, le cose andrebbero
sicuramente meglio. Per
decenni Taranto ha prodotto
tanta ricchezza, salvando l’industria siderurgica nazionale, mentre per le
stesse ragioni di inquinamento ambientale e di salute venivano chiusi Genova e
Bagnoli.
Bisogna dire che oltre al profitto privato, nessun
investimento sia come ITALSIDER ,azienda di STATO, che come ILVA, azienda
privata, del signor Riva subentrato nel 1995, è stato fatto per la salute
pubblica, la salvaguardia del territorio e per l’avanzamento tecnologico, cosa
che altri Paesi hanno fatto e continuano a fare. Si deve aggiungere che
l’installazione del “Mostro” in una regione e provincia a vocazione
prevalentemente agricola e in una stupenda città dalle molteplici potenzialità
turistiche e marinare che come “Venere”
sorge dalle acque, circondata come è dal Mare Grande e da Mare Piccolo, il “Mostro” ha distrutto
un intero territorio. Un simile polo siderurgico è stato installato a ridosso
della città sul quartiere Tamburi dove le case e le scuole della comunità
tarantina vivono e respirano veleni e polveri sottili, non che in centro o
nelle cittadine limitrofe le cose cambiano, poiché i parchi minerari fanno
bella mostra di sé e quando spira il vento le polveri sottili volano.
Finalmente
qualcosa si muove, grazie all’impegno delle associazioni ambientaliste come Alta Marea, Peacelink che da anni si
impegnano per il recupero
ambientale, sanitario, a cui recentemente si sono aggiunti Apecar e
Cittadini Liberi e Pensanti. Queste
associazioni sono riuscite
a motivare la cittadinanza con impegno e costanza nel guardare in faccia la
realtà; malattie e morti a qualunque età. Non basta, la coscienza civica dei
Tarantini e degli operai ILVA ha
avuto e sta avendo il suo exploit nel chiedere tutela per la salute, il lavoro, il territorio, grazie anche
all’impegno di una magistratura
che sta svolgendo il proprio lavoro con dignità e senza condizionamenti di sorta.
L’emergenza c’è anche se i signori politici cercano di
minimizzare i dati sanitari,
l’inquinamento ambientale, l’abbattimento di migliaia di capi di bestiame, la
distruzione dei mitili e del mar
piccolo. A tale proposito, venerdì
5 ottobre c. m. presso il Castello Episcopio, a Grottaglie, c’è stato un
incontro- dibattito su
“Problematiche,
sociali, ambientali e sanitarie” (senza dimenticare le discariche di cui
godiamo). Sono intervenuti il
dott. Michele Lazzaro, la dott.ssa Anna Maria Moschetti e la dott.ssa Fulvia Gravame.
I tre ospiti hanno trattato l’argomento con dati scientifici
provati sulla pericolosa situazione ambientale e sanitaria della città di
Taranto e di tutta la Provincia Jonica. Peccato che un argomento così
importante e scottante non abbia avuto un riscontro veramente partecipato.
La serata è stata voluta e organizzata dai due consiglieri comunali la prof.ssa Etta Ragusa e
dal dott. Vincenzo del Monaco,
rappresentanti del comitato “Vigiliamo per la discarica” e
del movimento etico “Rinascita Civica-Città Attiva” .
Nessun commento:
Posta un commento
blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis