“…Dopo questi due uomini, i quali quanto all'ordine dell'età si possono riguardare siccome i corifei della poesia latina, vuolsi dire di quello che in verità si può chiamare padre e creatore come di essa poesia , cosi della lingua Quinto EnNio nacque nel 239 a.C. anno innanzi che Livio Andronico producesse in Roma la sua prima tragedia. e nacque in Rudia, città della Calabria che era di origine greca. Militò negli eserciti romani, e in età di ventiquattr'anni si trovava come centurione nell' esercito del consolo Tito Manlio (anno 216) nell'isola di Sardegna, d'unde nel 205, oppure nel 198, Catone il condusse a Roma. Accompagnò il maggiore Africana nelle sue spedizioni, e nella guerra contro gli Etoli ( anno 190 ) il console M. Fulvio Nobiliore, da Quinto figliuolo del quale conseguì poi la cittadinanza romana. Fu per valore, per sapere, per gentili maniere e dolci costumi caro a tutti que' sommi uomini e a molti altri de' principali, e agli Scipioni carissimo tanto, che si credette tu» mulato nel loro sepolcro e in quello onorato di una statua. Tacciasi d'essere stato dedito al vino e d'averne abusato, sicchè ne contrasse la podagra, che nel 169 il condusse a morte in età d'anni settanta, dopo aver, come dice Cicerone, “ tollerato” quasi in modo da sembrar di goderne la povertà e la vecchiezza . Conosceva Ennio tre lingue, la greca, la latina e la osca; avea percorso molti paesi, militato a lungo e vissuto famigliarmente cogli uomini principali di Roma, onde tanto bene conobbe il carattere e '1 gusto del popolo da cui voleva essere letto, che per le nobili sentenze «piacque e agli uomini inculti » dell'età sua e agli azzimati delle seguenti . Moltissime opere egli scrisse, e per esse sali in tanta fama, da venir risguardato siccome il padre della poesia latina , siccome il poeta più antico . Descrisse ne' diciotto libri degli annali le imprese più gloriose del popolo romano, ne' quali intessendo cogli antichi miti le recenti istorie, e con queste conciliando a quegli autorità e quasi dimostrandone la verità, rese suoi parziali ammiratori i nipoti e gli ammiratori dei chiari uòmini cui aveva lodato, e tutto il popolo romano intiero . Compose in parte, in parte tradusse da ben venticinque tragedie e tré commedie, degli epigrammi e sei libri di satire. Scrisse pur anche un poema intitolato Scipione, il quale da noi tanto poco a nulla si conosce, che da alcuni viene creduto tragico, da altri epico, e tre poemi didascalici coi titoli di Phagetica ossia Hedypathetica, di Protrepticus e di Praecepta, delle quali opere tutte si conservò qualche frammento , e tradusse in prosa la storia sacra di Euemero . S' adoperò Ennio grandemente non solo cogli scritti, ma coli ammaestramento inde diffondere miglior gusto e maggior cognizione delle lettere greche, sia con leggere ed interpretare i poeti ,sia con insegnar quella lingua. Quest'indefesso suo studio e la felicita del suo ingegno e l'entusiasmo per le cose romane ebbero larghissima ricompensa, perchè, sebbene qualche altro poeta fiorisse prima di lui e a'suoi dì vivessero Paiuvio e Plauto e Stazio e Terenzio, opera si può dir tutta sua il rapido incivilimento di Roma, perchè con sostituire all'orrido e sregolato verso saturnio il dignitoso e misurato esametro, insegnò l'uso che da' Latini far si dovea della naturale quantità delle lor sillabe, e mostrò come s'avesse ad arricchire e sbarbarire la lingua, sebbene tutta scuoter da sè non potesse la rozzezza del secolo nel quale vivea. E in quanto grande stima egli venisse non solo nell'età stia, a cui dovette apparire siccome uomo di straordinaria grandezza, ma di quel secolo stesso che dicesi di oro. si conosce da' giudizi che di lui portarono i più chiari scrittori di quell'età.
heic vostrum panxit maxuma facta patrum.
Nemo me lacrumis decoret neque funera fletum
faxit: cur ? volito vivus per ora virum".
questi narrò le più grandi imprese dei vostri padri.
Nessuno mi onori di lacrime e non sian fatte lamentazioni funebri:
perché? io vivo volando attraverso le bocche degli uomini".
Questi articoli sono importanti perchè insegnano tante cose che la gente non sa.Io non sapevo chi era Ennio ma ora lo so.Complimenti per l'articolo e continuate così
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