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giovedì 24 novembre 2011

Pensieri di un povero italiano


La borsa continua scendere. La maggioranza e l’opposizione non hanno capito che sono chiamate a rendere più forte la Repubblica italiana, di cui ormai oggi tutti riconosciamo il valore fondante per la nostra democrazia e per la nostra libertà. 
Più forte vuol dire innanzitutto più consapevolezza di sé, più orgogliosa della sua storia, più capace di coltivare le sue diverse memorie.
Nel 1948 si andava a Bruxelles a parlare di sentimento comunitario, come si evince da un discorso di Alcide De Gasperi. Oggi si va a Strasburgo per un incontro in eurozone. Qui Mario Monti incontrerà Angela Merkel e Nicolas Sarkosy in una delle giornate più "tese" per l'economia europea a causa delle roventi polemiche per il rifiuto della Merkel ad un titolo europeo emesso per finanziare il debito e,soprattutto, con i buoni del Tesoro tedeschi che restano invenduti e con la Francia alle prese con un nuovo "avvertimento" di Moody's su un possibile declassamento.
I francesi ed i tedeschi stanno provando cosa significa essere sotto tiro da parte degli speculatori. Aver compagno al duol scema la pena. Così recita un vecchio adagio che in questo momento non ci è di grande utilità. Bisogna capire che ci sono interessi più grandi di noi a cui ottemperare e con umiltà stringerci a coorte ed andare avanti. Ad aiutarci e ad indicarci il percorso un brano preso dal discorso di un grande statista: Alcide De Gasperi.
Dal discorso "Le basi morale della democrazia" tenuto a Bruxelles al Palazzo delle Belle Arti il 20 novembre 1948 :
Ora chi non vede che il regime democratico, fondato sul popolo, dipende più che ogni altro, non solo dalla coscienza morale dei cittadini, ma anche dai costumi che regolano la loro comunità?
Al popolo sovrano non bastano le virtù della obbedienza e della disciplina; esso deve anche avere il senso della responsabilità di governo, il sentimento della solidarietà e della comunità, la forza morale di autolimitare le proprie libertà in confronto dei diritti altrui e l’energia di non abusare delle istituzioni democratiche per interessi di parte o di classe. Nei momenti più decisivi quando l'elettorato democratico è chiamato ad esercitare il diritto di voto, egli deve essere incorruttibile in confronto alle lusinghe dei demagoghi e dei ricatti dei potenti e quando agisce nella manifestazione collettiva deve vigilare perché la sua coscienza morale non venga sommersa dalla marea spesso istintiva e irrazionale della massa. E tuttavia il suo spirito deve essere aperto al più profondo sentimento comunitario, dovrà sentire vivissimo il senso della fraternità, e la democrazia dovrà costituire per lui non semplicemente un regime di istituti, ma una filosofia interiore...

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"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
la follia e il mistero".
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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