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venerdì 17 febbraio 2012

Nel 1600, esattamente il 17 febbraio veniva arso vivo Giordano Bruno

Oggi è il 17 febbraio 2012 e quattrocentododici anni fa, il 17 febbraio 1600, Giordano Bruno, con la "lingua in giova", cioè serrata da una morsa perché non potesse parlare, venne condotto in piazza Campo dei Fiori a Roma e dopo essere stato denudato, legato a un palo, venne arso vivo e le sue ceneri gettate nel Tevere. La morale di questa triste storia, secondo me, risiede nelle parole che lo stesso Bruno indirizzò ai giudici, dopo che gli fu letta la sentenza che lo condannava al rogo. "Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza, che io nell'ascoltarla"
Sono parole di condanna rivolte ai giudici, da parte di un uomo, che non ha paura della legge umana in nome della quale si commettono le peggiori atrocità, consapevole (da eretico?), che esiste una sola legge giusta a cui guardare: quella DIVINA.

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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