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martedì 21 febbraio 2012

Bruni: La Persefone di “Taranto” rivendicata giustamente dalla Calabria


Si riapre una questione irrisolta Interrogazioni parlamentari a nuovi studi sulla querelle e considerazioni del già Sottosegretario di Stato Fortunato Aloi di cui pubblica un deciso pamphlet in difesa della Persefone calabrese Il Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, diretto da Pierfranco Bruni, difende l’appartenenza della Persefone alla Calabria e partecipa alla proposta di far rientrare la Persefone nella sua terra d’origine: Locri.
Pierfranco Bruni: Ha ragione Aloi, la Persefone di “Taranto” è di Locri e la Calabria fa bene a rivendicarla sia in termini culturali che istituzionali. La Calabria si mobiliti per il suo rientro

La Calabria, con una serie di interventi istituzionali e culturali, chiede che la Persefone, rivendicata anche da Taranto, sia restituita a Locri, luogo, secondo lo studioso e parlamentare e già sottosegretario Fortunato Aloi in un recente pamphlet intitolato “La Persefone di Locri”, in cui è stata rinvenuta. A riportare sulla scena la questione è uno studio pubblicato in questi giorni di Fortunato Aloi che riapre una questione attraverso Convegno sia in Calabria che a Roma, nel quale si ripercorrono le varie vicissitudine della dea Persefone dal luogo di ritrovamento al passaggio a Taranto sino a fermarsi definitivamente in Germania.
Il Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, diretto da Pierfranco Bruni, fa sua la proposta di Fortunato Aloi e dopo una accurata ricerca degli avvenimenti e dopo aver ripercorso con Aloi le varie tappe, comprese le interrogazioni parlamenti rivolte ai vari Governi sino ai tempi di quando Walter Veltroni ricopriva la carica di Ministro per i Beni Culturali (1997), chiede, agli Organismi culturali  italiani e internazionali, ufficialmente che la Persefone venga destinata a Locri, considerate le sottolineature che Aloi ha posto sia nelle precisazioni al sottosegretario Galasso nella IX Legislatura sia al Ministro Veltroni nell’Interrogazione parlamentare del 19 febbraio del 1997 e sia nella successiva replica di Aloi al Ministro.
Aloi sottolinea “Che significa il fatto che impropriamente la ‘Persefone’ viene chiamata ‘dea di Taranto’? non è forse possibile – anzi la tesi prevalente è questa – che la statua proveniente sin dal 1917 da Locri, abbia avuto un  primo ‘approdo’ a Taranto, per cui dal nome di quest’ultima città è venuta la definizione di ‘dea di Taranto’?”.
“L’antica questione si riapre, sottolinea Pierfranco Bruni, con un forte dibattito sia in Calabria che sul piano nazionale, e assume contorni non soltanto archeologici ma politici ed istituzionali e dai documenti che Aloi pone all’attenzione, al di là della posizione della Paola Zancani Montuoro in  ‘La ‘Persephone’ di Taranto che andrebbe meglio valutata scientificamente sul piano archeologico, sembra che ci siano buoni elementi che facciano protendere che la Persefone abbia le sue radici nel territorio calabrese”.
“Proprio per questo nei  diversi consessi, evidenzia Pierfranco Bruni, che si svolgeranno prossimamente la nostra posizione  sarà quella della discussione generale ma chiaramente sarà rivolta al fatto che Locri ha dato alla luce la Persefone ed è bene che ci sia una autorevole e nuova rivisitazione di tutta la questione. Da questo punto di vista la Calabria si sta mobilitando ed è un fatto chiaramente positivo. La Persefone, dunque, vada a Locri. La Calabria si mobiliti per il suo rientro”.

1 commento:

  1. Mi auguro che la Colomba ritorni nella sua terra "Calabria" e porti con se pace e serenita'.

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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