di Filomena Russo
Il termine
Lumière si è imposto per definire un movimento, che si afferma nel XVIII°
secolo in tutta Europa.
Enlightnment
in Inghilterra, Aufklarung in Germania, Illuminismo in Italia, Siècle des
Lumières in Francia, un modo per definire in tutte le lingue una nuova era.
Tradizionalmente la lumière è associata all’ispirazione divina, che allontana
dal male, poi la lumière designa lo sforzo della ragione, che mira a combattere
l’ignoranza, ad allontanare le tenebre dell’errore, a cambiare la mentalità
collettiva per riformare la vita pubblica, attraverso una ragione critica per
costruire un nuovo universo. (che strada facendo abbiamo perso).
Dappertutto
in Europa, l’âge des Lumières
rappresenta l’età dell’emancipazione. I dibattiti sono differenti da un Paese
all’altro, ma impegnati ad abbattere tutti i sistemi ideologici o politici che
asservono l’uomo, al fine di trasformare l’antico “Sua Maestà” in cittadino
preoccupato della Giustizia, dell’ Indipendenza, della Tolleranza. Ad una
società fondata sulla sottomissione succede il principio di una civiltà fondata
sul diritto. In queste condizioni, la letteratura diventa una letteratura di
idee aperta ai domini più diversi
del sapere e dell’azione. Se la letteratura del XVII° secolo aveva studiato
soprattutto l’animo umano, quella del XVIII° secolo cerca di promuovere una
filosofia dell’uomo nella società e si rivolge all’osservazione della realtà
sociale dell’universo fisico nel quale l’individuo si trova immerso. Gli uomini
di lettere diventano dei poligrafi, che rifiutano ogni specializzazione per
interessarsi alla letteratura, alle arti, alle scienze giuridiche e politiche,
alle matematiche, alle scienze della natura, alla storia, alla geografia, alle
arti meccaniche e a tutto ciò che può migliorare la vita delle società. I
filosofi de l’âge des lumières si riservano il diritto di sottoporre ogni
opinione, ogni dottrina al vaglio della ragione. Essi mettono in dubbio i dogmi
della chiesa, ma anche tutte le teorie che non sono fondate su dei fatti
visibili.
( Voltaire
esorta ogni allievo ad esercitare il suo senso critico prima di accettare come
veri gli insegnamenti del maestro).
L’Encyclopédie
é l’opera gigantesca in cui convergono gli sforzi dei filosofi per ordinare il
quadro generale delle conoscenze umane in tutti i generi e in tutti i secoli.
Nel 1728 era apparso in Inghilterra, un dizionario enciclopedico, la
Cyclopaedia de Chambers. Nel 1746, un editore francese Le Breton desidera
pubblicare una traduzione di questo dizionario, si rivolge a Diderot ,il quale
oltre a riprendere delle parti del dizionario inglese, amplia l’opera sino a
divenire un repertorio completo di tutte le conoscenze umane con un équipe di specialisti di tutte
le discipline :
Montesquieu, D’Alembert, Rousseau, Voltaire ,Turgot.
Nel 1751 è pubblicata la prima parte de
l’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts, des métiers
(Dizionario ragionato delle
scienze delle arti, dei mestieri) accompagnato da un Discorso preliminare di
D’Alembert. I Gesuiti
accusano l’Encyclopédie di attentare allo Stato come alla religione. Molte le
polemiche contro l’opera, ma grazie a dei potenti sostegni come quelli di
Madame Pompadour, mai^tresse de Louis XV, l’Encyclopédie continuò ad essere
pubblicata malgrado le polemiche continue. Nel 1758/59 però gli avversari del
partito dei filosofi ottengono dal Consiglio di Stato un fermo dell’opera, il
divieto di vendita di tutti i volumi editi e la revoca dei privilegi de
l’Encyclopédie. Dopo l’espulsione dei Gesuiti 1762, i tomi dall’8° al 17° sono
terminati e distribuiti clandestinamente. Nel 1772, la pubblicazione é completa
e comprende 17 volumi di testi e 11 volumi di tavole dove appaiono attrezzi e
mestieri.
Le finalità
dell’opera sono ; la divulgazione delle conoscenze e la valorizzazione della
ragione, perché trionfino il progresso e la felicità.
Tutto sin
qui detto ha inizio nel XVIII° secolo (1700), potrebbe sembrare, e lo é, molto
lontano, ma alla luce dell’attuale momento storico dovremmo, a mio modesto
avviso, aspirare ad una nuova età dei
Lumi attraverso una ragione
critica, per migliorare la nostra società ed aspirare a quella Virtù , nel
senso di sottomissione ed amore alla legge (uguale per tutti art. 3 della Costituzione Italiana), e
riconoscimento spontaneo che l’interesse pubblico dovrebbe superare, l’egoismo
privato, supportato dalla dilagante corruzione. (à bon entendeur
salut).
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