Ha
riscosso successo anche il terzo appuntamento del Caffè Letterario, che si è
tenuto a Carosino l’altro giorno, nella saletta del bar New
Pride presso il campo sportivo. Pur in presenza di un improvvisa quanto
asfissiante calura, che l’orario ha ulteriormente contribuito a rendere
disagevole, la saletta sede dell’incontro era ugualmente gremita. Presenze non
solo dei soliti ‘aficionados’, che
oramai fanno tappa continua pur provenienti anche dal circondario, ma altresì
dei tanti altri intervenuti in seguito, i quali hanno via via affollato anche
esternamente la sede della manifestazione. Un legame fisso, questo degli
organizzatori col proprio variegato pubblico, che la sta dicendo lunga sulla
bontà del progetto proposto dai due Centri Culturali Comunic@re e F.Grisi,
insieme a i quali si è largamente spesa l’attenzione dell’Assessore alla
Cultura del Comune di Carosino Paco Vinci. Dopo aver celebrato il centenario
della morte di Giovanni Pascoli col saggio di Marilena Cavallo e Pierfranco
Bruni “Nel Mare di Calipso” ed il 150° dell’Unità d’Italia con “Uniti per
forza” di Federico Pirro, nel penultimo appuntamento di questa prima quaterna
del Caffè Letterario carosinese (ve ne sarà un’altra da settembre a dicembre
prossimo) si è ricordato il 25 aprile, anniversario della liberazione,
presentando un libro curato da Silvano Trevisani, dall’eloquente titolo: “Dalla
Guerra alla Pace”. Si tratta in sostanza di immagini scattate e a volte
“rubate” dal padre di Silvano, Noè Trevisani, scomparso di recente ed a suo
tempo giovane fotografo-mitragliere dell’aereonautica militare italiana, il
quale ebbe l’opportunità di documentare visivamente la campagna di guerra
italiana in Africa Orientale (anni 1936 e 1937) e la partecipazione italiana alla
Guerra civile spagnola. Le fotografie incluse nel libro riescono tuttavia ad oltrepassare
gli orrori della guerra ed arrivare fino a raccogliere immagini dei giorni
nostri, nel più rigoroso dei bianconero fotografici. Per Floriano Cartanì,
giornalista e presidente di Comunic@re, Direttore Culturale del Caffè
Letterario, attraverso gli scatti di Noè Trevisani si riesce a cogliere non solo la ferma testimonianza del “momento storico” consegnataci dall’immagine
fotografica, ma anche il racconto
di vita e delle vite catturate dall’obiettivo, cui vanno aggiunte preziose
istantanee di paesaggi, gente e
scene di vita di quei posti, che strappano attimi felici in una terra
lontana. Gli ha fatto eco Pierfranco Bruni, coorganizzatore della
manifestazione e Responsabile nazionale del progetto sulle Minoranze
Etnico-Linguistiche del MiBAC
(Ministero Beni Culturali e Ambientali) il quale, nel corso del suo affettuoso
intervento, ha ricordato come le immagini non siano altro che, in fondo, parte
di un racconto che si fa vita vissuta nel preciso istante in cui riescono a
parlarci. Bruni, legato all’autore Trevisani da profonda stima ed amicizia, è
riuscito a scardinare i ricordi più profondi sul padre dello stesso autore,
parlando di quel momento storico e delle vicissitudini dei soldati inviati sul
fronte di guerra. Ed allora l’intervento di Silvano, Redattore Capo della
Pagina della Cultura del Corriere del Giorno di Taranto, scrittore e saggista
nonchè figlio dell’autore degli scatti Noè Trevisani, si è fatto commovente ed
intenso. In una platea attenta ed ammutolita per la grande tensione emotiva
venutasi a creare, lo studio ed il resoconto di Silvano Trevisani sugli scatti
fotografici, alcuni di quali proiettati sullo schermo, è divenuto allora giustificazione
per affrontare i sentimenti. Sentimenti non solo dei giovani ragazzi del Sud, i
quali oggi come allora “partivano” al militare ed alla guerra anche per motivi
economici ma anche i sentimenti di chi, madri e fratellini e sorelline più
piccoli, restava qui in Italia ad elemosinare una notizia del proprio
congiunto. Intorno a queste proposte, dopo l’intervento conclusivo
dell’assessore Paco Vinci, mostratosi alquanto contento per l’offerta culturale
che si sta proponendo con questa manifestazione al territorio, si sono
consumati diversi interventi del pubblico presente, il quale non ha mai mancato
di sottolineare con scroscianti applausi la gradevolezza della manifestazione.
"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
Che ora è ?
venerdì 4 maggio 2012
“Dalla Guerra alla Pace” di Silvano Trevisani presentato a Carosino
Ha
riscosso successo anche il terzo appuntamento del Caffè Letterario, che si è
tenuto a Carosino l’altro giorno, nella saletta del bar New
Pride presso il campo sportivo. Pur in presenza di un improvvisa quanto
asfissiante calura, che l’orario ha ulteriormente contribuito a rendere
disagevole, la saletta sede dell’incontro era ugualmente gremita. Presenze non
solo dei soliti ‘aficionados’, che
oramai fanno tappa continua pur provenienti anche dal circondario, ma altresì
dei tanti altri intervenuti in seguito, i quali hanno via via affollato anche
esternamente la sede della manifestazione. Un legame fisso, questo degli
organizzatori col proprio variegato pubblico, che la sta dicendo lunga sulla
bontà del progetto proposto dai due Centri Culturali Comunic@re e F.Grisi,
insieme a i quali si è largamente spesa l’attenzione dell’Assessore alla
Cultura del Comune di Carosino Paco Vinci. Dopo aver celebrato il centenario
della morte di Giovanni Pascoli col saggio di Marilena Cavallo e Pierfranco
Bruni “Nel Mare di Calipso” ed il 150° dell’Unità d’Italia con “Uniti per
forza” di Federico Pirro, nel penultimo appuntamento di questa prima quaterna
del Caffè Letterario carosinese (ve ne sarà un’altra da settembre a dicembre
prossimo) si è ricordato il 25 aprile, anniversario della liberazione,
presentando un libro curato da Silvano Trevisani, dall’eloquente titolo: “Dalla
Guerra alla Pace”. Si tratta in sostanza di immagini scattate e a volte
“rubate” dal padre di Silvano, Noè Trevisani, scomparso di recente ed a suo
tempo giovane fotografo-mitragliere dell’aereonautica militare italiana, il
quale ebbe l’opportunità di documentare visivamente la campagna di guerra
italiana in Africa Orientale (anni 1936 e 1937) e la partecipazione italiana alla
Guerra civile spagnola. Le fotografie incluse nel libro riescono tuttavia ad oltrepassare
gli orrori della guerra ed arrivare fino a raccogliere immagini dei giorni
nostri, nel più rigoroso dei bianconero fotografici. Per Floriano Cartanì,
giornalista e presidente di Comunic@re, Direttore Culturale del Caffè
Letterario, attraverso gli scatti di Noè Trevisani si riesce a cogliere non solo la ferma testimonianza del “momento storico” consegnataci dall’immagine
fotografica, ma anche il racconto
di vita e delle vite catturate dall’obiettivo, cui vanno aggiunte preziose
istantanee di paesaggi, gente e
scene di vita di quei posti, che strappano attimi felici in una terra
lontana. Gli ha fatto eco Pierfranco Bruni, coorganizzatore della
manifestazione e Responsabile nazionale del progetto sulle Minoranze
Etnico-Linguistiche del MiBAC
(Ministero Beni Culturali e Ambientali) il quale, nel corso del suo affettuoso
intervento, ha ricordato come le immagini non siano altro che, in fondo, parte
di un racconto che si fa vita vissuta nel preciso istante in cui riescono a
parlarci. Bruni, legato all’autore Trevisani da profonda stima ed amicizia, è
riuscito a scardinare i ricordi più profondi sul padre dello stesso autore,
parlando di quel momento storico e delle vicissitudini dei soldati inviati sul
fronte di guerra. Ed allora l’intervento di Silvano, Redattore Capo della
Pagina della Cultura del Corriere del Giorno di Taranto, scrittore e saggista
nonchè figlio dell’autore degli scatti Noè Trevisani, si è fatto commovente ed
intenso. In una platea attenta ed ammutolita per la grande tensione emotiva
venutasi a creare, lo studio ed il resoconto di Silvano Trevisani sugli scatti
fotografici, alcuni di quali proiettati sullo schermo, è divenuto allora giustificazione
per affrontare i sentimenti. Sentimenti non solo dei giovani ragazzi del Sud, i
quali oggi come allora “partivano” al militare ed alla guerra anche per motivi
economici ma anche i sentimenti di chi, madri e fratellini e sorelline più
piccoli, restava qui in Italia ad elemosinare una notizia del proprio
congiunto. Intorno a queste proposte, dopo l’intervento conclusivo
dell’assessore Paco Vinci, mostratosi alquanto contento per l’offerta culturale
che si sta proponendo con questa manifestazione al territorio, si sono
consumati diversi interventi del pubblico presente, il quale non ha mai mancato
di sottolineare con scroscianti applausi la gradevolezza della manifestazione. Translate
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Questo Blog ha subito una trasformazione, in questo spazio ci si occuperà solo di Spettacolo, Cultura, Sport e Tempo libero. Ho deciso di aprirlo agli operatori culturali e sportivi che con una mail di richiesta possono diventare collaboratori autonomi e quindi inserire liberamente prose, poesie, ma anche report di manifestazioni che riguardano il nostro territorio, oppure annunci di eventi o racconti dove la nostra gente è stata protagonista. Scrivete quindi a lillidamicis@libero.it, vi aspetto!!!
I link che non annoiano
LIBERTÀ DI PENSIERO
"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975
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EINSTEIN DICEVA SPESSO
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.

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