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mercoledì 30 luglio 2008

Dossier sulle morti in Pugliacancro-killer nel Salento


Da Repubblica.it
Il primo atlante della Regione: "Ancora troppi veleni"
di Paolo Russo

La Fibronit diventerà un parco ma a Bari si muore ancora troppo d´amianto. I veleni di Taranto, invece, hanno trasformato l´intera provincia jonica in una fabbrica di malattie respiratorie mortali. Ma è Lecce l´area a più elevato rischio tumorale. Il cancro ai polmoni nel Salento ha un´incidenza altissima e colpisce soprattutto gli uomini. È questa la mappa pugliese della morte. Il primo Atlante delle cause di decesso della Regione mai realizzato in Puglia. Questo lavoro, frutto di anni di ricerche è stato presentato ieri dall´Osservatorio epidemiologico regionale. «Un atlante di mortalità regionale - ha spiegato Cinzia Germinario, referente del dipartimento d´Igiene del Policlinico - è essenzialmente una collezione di mappe geografiche che descrivono la distribuzione delle cause di decessi in uno specifico ambito geografico». Raccogliendo e catalogando le cause di tutti i decessi avvenuti in Puglia dal 2000 al 2005 i ricercatori dell´Osservatorio epidemiologico sono riusciti ad individuare sulla mappa regionale delle aree dove il rischio di contrarre una malattia mortale è nettamente superiore alla media regionale. Le aree di rischio, in questo atlante dei decessi, sono evidenziate graficamente per fornire a medici e pazienti uno strumento interpretative molto importante. Classificando i dati dei decessi per comune di residenza, sesso e età, l´Osservatorio epidemiologico regionale ha individuato alcune aree di rischio elevato. La più notevole è quella del Salento. Dove in quasi tutti i comuni del Leccese è stato riscontrato un numero elevatissimo di tumori. L´altro epicentro del cancro è il Nord Barese. Nei comuni della Bat, il tumore maligno al fegato uccide molto più che altrove. Ma il male non si presenta ovunque con lo stesso volto. Ed ecco allora che in numerosi comuni della provincia di Foggia l´incidenza della leucemia è molto più alta rispetto alla media pugliese. Sono queste le principali aree di rischio individuate sfogliando l´atlante regionale dei decessi. Ma la cartine contenute in questo lavoro sono anche la fotografia di una Puglia ancora soffocata dai suoi antichi veleni.
Come l´amianto. Le statistiche regionali dicono che in Puglia uno dei comuni dal più alto tasso di mesoteliomi è proprio Bari. Il capoluogo dell´eternit è la città che per anni ha nascosto l´amianto anche in spiaggia e in fondo al mare. E poi c´è Taranto, con l´Ilva e i suoi derivati. Tumori anche qui. Ai polmoni, soprattutto: la provincia jonica è quella dove si muore di più per broncopneumopatia cronica. Anche in questo caso l´equazione veleni uguale decessi è pienamente verificata. Ma ci sono anche aree di rischio di più difficile comprensione. Tra le sorprese riscontrate dai ricercatori dell´Osservatorio epidemiologico c´è un´elevata concentrazione dei decessi per diabete nei comuni del Nord Barese e della Bat. Vale lo stesso per il picco di infarti al miocardio riscontrati nei comuni del Subappennino dauno.

Apparentemente incomprensibili. «Ma uno degli obiettivi che si pone questo atlante - spiega Cinzia Germinario - è la possibilità di stimolare la formulazione di ipotesi e nuove ricerche per approfondire le cause delle malattie che più colpiscono i pugliesi».

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