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venerdì 7 marzo 2008

Discarica La Torre Caprarica, il Presidio chiede alla Provincia la revoca della determina di concessione per la nuova discarica


DA TARANTOGGI DEL 07.03.2008
Continua la crociata di associazioni e movimenti cittadini contro l’ampliamento della discarica di La Torre Caprarica a Grottaglie.
L’ultima riguarda la presenza nelle vicinanze della discarica di una condotta dell’Acquedotto Pugliese
Una presenza omessa, accusano quelli del Presidio Permanente No Discariche in occasione della conferenza dei servizi dello scorso 4 febbraio, ed avvallata da una successiva lettera con la quale lo stesso Acquedotto Pugliese con nota acquisita al protocollo n. 9232 del 21.02.2008 (girata dall’assessore provinciale all’Ambiente Michele Conserva al dirigente del settore ecologia dott. Luigi Romandini) ha comunicato che a seguito dell’esame degli elaborati progettuali dell’ampliamento del III lotto della discarica ha rilevato la mancata indicazione della condotta in pressione Cantagallo-Carosino evidenziando la necessità di tenere conto di tale circostanza anche in relazione al disposto di cui all’articolo 8 della legge regionale 8 luglio 1904 n. 381”
Detta condotta è situata sulla Strada Statale 603 che collega Francavilla a Carosino in sede di banchina lato sud ed alimenta alcuni comuni ad Est di Taranto.
Rivolgendosi allo stesso dirigente provinciale (Romandini) il Presidio Permanente No Discariche con un durissimo comunicato chiede “l'immediato annullamento della determinazione dirigenziale numero 173 del 2005, a firma del suo predecessore, Ruggeri. Con essa, la Provincia ha fornito l'autorizzazione alla Ecolevante Spa per la realizzazione di una nuova discarica, in aggiunta a quella esistente, in contrada La Torre-Caprarica. Tutto – denuncia il Presidio Permanente - è stato infatti improntato sulla base di documenti, di fatto, falsi; falsati, cioè, dall'assenza della conduttura dell'acquedotto giusto a ridosso del progettato terzo lotto di discarica.
Oltre che un atto dovuto, l'annullamento ci sembra necessario ed urgente per ristabilire un minimo di legalità che pare ormai essere lontanissima dalla nostra terra. Si autorizzano discariche a ridosso di condutture per acqua potabile - con tutti i rischi di contaminazione connessi - e non si provvede immediatamente a correre ai ripari; gli acquedotti scompaiono dalle documentazioni ufficiali e non emergono mai i responsabili di simili atti gravissimi: tutto questo ci sembra inammissibile. Per questo .conclude la nota del Presidio Permanente No Discariche - alla Provincia, chiediamo un atto che sia realmente concreto. In particolare, dal responsabile del settore, Romandini, ci aspettiamo un atto di responsabilità verso la gente di questa terra sommersa dall'inquinamento, oltrechè ambientale, anche morale. Per noi, annullare atti prodotti sulla base di omissioni, dolose o colpose, comunque gravi, è la normalità; tutto il resto ci sembra connivenza”
Quello della condotta fantasma dell’Acquestotto Pugliese si aggiunge ad un altro fronte caldo di questa avvelenatissima battaglia all’ampliamento della discarica.
Quello del fenomeno del cosiddetto bird strike.
Con il termine “bird strike” si identificano gli incidente, i casi di impatto, tra volatili ed aerei che dal 1910 hanno provocato la morte di 350 persone in campo militare e250 in campo civile.
Cosa c’entra il bird strike con la discarica?
C’entra. La questione è che la discarica, infatti, attira frotte di volatili (gabbiani in particolare) e a qualche chilometro di distanza c’è l’aeroporto Marcello Arlotta di Grottaglie.
Troppo pochi chilometri denuncia qualcuno.
L’articolo 14 dell’ICAO (Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile) prevede una distanza minima di almeno 13 km
Tra aeroporti e discariche (proprio per sventare il rischio bird strike). Mentre nel caso specifico (quello della discarica la Torre Caprarica) la distanza sarebbe di soli 5,4 km dall’area destinata alla realizzazione del cosiddetto terzo lotto. Da qui proteste ed interrogazioni consiliari dei gruppi di opposizione.
Insomma condotte di acquedotti e aeroporti troppo vicini allo stabilimento. Per intanto sul fronte legale l’ultimo caso riguarda il Tar di Lecce che ha sospeso il divieto di smaltimento dei rifiuti speciali extraregionali in Puglia rimettendo la legge regionale (di iniziativa popolare) al giudizio della Corte Costituzionale, dando così ragione ai ricorsi presentati dalle società Ecolevante e Vergine che gestiscono le discariche di Grottaglie e Fragagnano.
Una legge che avrebbe, dunque, nel divieto a ricevere rifiuti da fuori regione elementi di anticostituzionalità come hanno eccepito i legali delle due società.
Insomma la questione discarica continua a giocarsi su tavoli diversi, politico e giudiziario, con una posta in gioco fatta di un coacervo di interessi trasversali. Aggrovigliati in un pericoloso e perverso intreccio tra pubblico e privato.

FRANCESCO PICCINNI



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