Che ora è ?

venerdì 1 febbraio 2008

UN'OTTIMA IDEA di Francesco Piccinni



Ieri sera al Maurizio Costanzo Show si parlava di Taranto. O per meglio dire delle sue tragedie.
Ospiti di Costanzo il padre di Paolo Franco (l’operaio Ilva che insieme al collega Pasquale D’Ettorre il 12 giugno 2006 rimase ucciso sotto il crollo di una gru all’interno dello stabilimento siderurgico) e Cosimo Semeraro presidente della Associazione “12 giugno” (data dell’incidente) che raccoglie le voci dei familiari delle, purtroppo ormai, tantissime vittime degli infortuni dell’Ilva. In collegamento telefonico il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno.
Nel corso dell’incontro più volte Costanzo ha manifestato indignazione e stupore per la situazione di precarietà delle garanzie di sicurezza dei lavoratori dell’Ilva.
Indignazione e stupore estesi, nel corso dell’incontro, anche ad altri temi, come quel 90 % di diossina nazionale nella sola Taranto, come le condizioni di inquinamento da amianto cui per anni sono stati costretti a lavorare gli operai Ilva.
Costanzo ha incalzato Stefàno al telefono per sollecitarlo ad un’azione decisa contro i vertici Ilva per una situazione tanto intollerabile che richiederebbe (parole dello stesso Costanzo) “rovesciare i tavoli”.
Stefàno, (apparso sotto l’incedere di Costanzo imbarazzato, quasi costretto, nel suo ruolo istituzionale di primo cittadino) ha parlato di un protocollo d’intesa con Riva & co. che attraverso il quale si danno 8 mesi di tempo, per portare i nefasti effetti Ilva in termini di impatto ambientale a zero.
Nel novembre del 2007 al patron Riva furono chiesti impegni in materia di lavoro e occupazione e sulla riduzione del danno ambientale. Si parò di impegno particolare nell’assunzione futura di giovani del nostro territorio e di un’attenzione più puntuale verso gli imprenditori tarantini.
Sul fronte ambientale, invece Riva assunse l’impegno di ridurre entro settembre 2008 l’inquinamento da idrocarburi policlici aromatici (gli Ipa) proveniente dall’area delle cokerie, e di portare entro il 2009 le emissioni di diossina dall’agglomerato al livello massimo di 0.4 nanogrammi per normal metro cubo, al di sotto di quanto attualmente previsto dalle norme italiane.
Tutto stupendo.
Almeno fino ad una domanda fatta al sindaco di Taranto dall’ On. Felice Casson (ex magistrato particolarmente esperto sull’argomento posto che seguì le udienze per i processi sulle morti bianche di Porto Marghera, ed oggi deputato del PD).
Sindaco ma questa intesa ha effetto vincolante? Perchè spesso si fanno questi protocolli d’ intesa, questi accordi, ma se non sono vincolanti, se non hanno un impegno a norma di legge, possono essere disattesi senza conseguenze”
Risposta del sindaco: “Mi ha dato una buona idea!”
.....
“Mi ha dato una buona idea!” ?!?
Ieri sera di Taranto, giustissimamente, si è parlato con i toni della emergenza.
Una emergenza anomala in quanto atavica.
Ho visto facce ed espressioni viste e riviste infinite volte. Sul palco del Parioli c’era un uomo che visto morire il proprio figlio per l’ennesima tragedia all’Ilva. Lui stesso ex operaio Ilva testimone di quell’inferno che è una delle poche certezze lavorative di questa nostra disgraziatissima terra. Affianco c’era il presidente di un associazione che prva a dare voce alle vittime degli incidenti sul lavoro dell’Ilva. Il presidente stesso della associazione, per colpa dell’amianto, si è ammalato. Si è parlato delle polveri industriali che da anni vanno a fare ammalare i residenti dei quartieri popolari vicini all’Ilva. Si è parlato di diossina.
Si è parlato di quel menefreghismo ostentato da quegli industriali e quei dirigenti che negli anni si sono succeduti a Taranto per garantire pane per la giovinezza e malattie per non fare arrivare alla vecchiaia. Si è parlato, si parla e si parlerà ancora. Il problema è sempre che, al solito, alla marea di parole sono sempre seguiti pochi, pochissimi, fatti.
Il Sindaco Stefàno ha rappresentato una auspicata e salutare boccata d’aria pulita nella politica tarantina.
Ora però vi prego, qualcuno, mi dica che ho sentito male.
Ditemi che il sonno dell’ora tarda del Costanzo Show mi ha fatto capire che la sbandierata intesa raggiunta con Riva per azzerare le emissioni inquinanti su un territorio incancrenito da decenni di precedenti emissioni inquinanti può essere disattesa senza nessun vincolo di legge.
E se così è qualcuno mi dica che è ancora possibile blindare l’intesa con una qualche impegnativa legale.
Perché se così non fosse saremmo qui solo ad aggiungere parole a tante altre parole.
E la vita di molte persone non è il Costanzo Show.
Lì non esistono consigli per gli acquisti che possono interrompere un incubo.

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