Che ora è ?

mercoledì 6 febbraio 2008

UN SISTEMA DEL CACTUS di Francesco Piccinni


Elezioni.
Il 13 e 14 aprile si torna a votare dopo aver chiuso la legislatura più breve della storia della Repubblica Italiana.
Campagna elettorale aperta, dunque. Ci sarà una maggioranza diversa? Vincerà come si dice Berlusconi? Ma soprattutto: cambierà qualcosa?
Il quadro complessivo purtroppo non è dei migliori.
Perché al di là di questo o quel candidato salvatore della patria propinatoci ad ogni competizione elettorale, è l’intero sistema che lascia a desiderare.
Sistema quindi non solo politico, ma anche economico e finanziario.
Una mediocrità da par condicio, che trasversale, da destra a sinistra, senza colori ed appartenenze, ci condanna a vivere in un Paese dal futuro sempre approssimativo e incerto.
Resa ancora più amara dalla piena consapevolezza di avere tutte le potenzialità per darci quel lustro che, come Italiani, meriteremmo appieno.
Qualche esempio. per andare al sodo.
Nel 2005 le cronache di quei giorni catalizzavano la propria attenzione su tre scalate finanziarie riguardanti la banca Antonveneta (da parte della più piccola Banca Popolare di Lodi di Giampiero Fiorani), la BNL da parte della compagnia assicurativa UNIPOL (legata alle cooperative rosse e diretta da Giovanni Consorte) ed RCS (da parte di un gruppo di immobiliaristi facenti riferimento a Stefano Ricucci).
Scalate sospette dietro le quali si nascondevano appoggi politici trasversali.
Ognuno per la sua OPA, destra e sinistra erano interessate alle rispettive operazioni.
A conseguenza di quegli scandali seguirono le (non proprio spontanee ed automatiche) dimissioni dell’allora Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio.
Una pagina nerissima della politica e della finanza nazionale, che metteva a nudo tutte le fragilità del nostro sistema, permeato e infracidito da interessi politici e di parte.
Ci soffermiamo sulla scalata ad Antonveneta della Banca Popolare di Lodi di Giampiero Fiorani.
Nell’ambito di quelle indagini, il GIP Clementina Forleo, il 9 aprile 2006 concede gli arresti domiciliari ai banchieri Fiorani e Boni.

Tratto dal libro “MANI SPORCHE” DI GIANNI BARBACETTO, PETER GOMEZ E MARCO TRAVAGLIO, EDIZIONE CHIARELETTERE, ANNO 2007 riportiamo il verbale di un interrogatorio di Fiorani reso l‘8 febbraio 2006 di fronte ai Pm Greco e Fusco.
I motivi che debbono indurre alla lettura dell’interrogatorio sono efficacemente spiegati dagli stessi autori del libro:
“….Interrogando Fiorani e Boni pur tra molte reticenze i magistrati scoprono che il progetto della Lodi di scalare Antonveneta era noto già nell’estate del 2004 e che al corrente di quella operazione non c‘era solo Fazio, ma anche Berlusconi. E non basta:
Fiorani (qui è il GIP Clementina Forleo che parla) ha inoltre riferito dettagliatamente degli appoggi politici che avevano supportato tale operazione, nonché di connessi finanziamenti a molti parlamentari all’evidente e dichiarato fine di “ottenere il loro aiuto o di ingraziarseli” per il futuro.
Tra i tanti verbali ne spicca uno, straordinario, in cui Fiorani ricostruisce una scena che pare tratta da un film di Fantozzi: la sua prima visita al Cavaliere nella villa La Certosa di Porto Rotondo. Il banchiere ne parla ne suo interrogatorio dell’8 febbraio 2006. Ecco la trascrizione testuale.

Pm Greco: Lei quindi parte da luglio 2004?
Fiorani: Si, parto da lì perché è lì che ho fatto il primo schema del progetto, l’idea, non ancora il progetto, parliamo di idea. Nella quale avevamo ipotizzato di costruire con la Banca Popolare di Lodi e Antonveneta, la Banca Popolare Italiana. E’ un idea fatta di 10 pagine…ma neanche …Illustrate velocemente, comunicare … il primo che l’ha saputo in assoluto è stato il senatore Grillo, in assoluto ancora prima del governatore. E c’è un pranzo fatto a casa, in Sardegna, con il Presidente del Consiglio (…)
Pm Greco: Quindi a casa di?
Fiorani: Di Berlusconi.
Pm: Vicino al teatro?
Fiorani: Vicino, si ..la zona …
Pm: In mezzo ai cactus.
Fiorani: In mezzo ai cactus, fatta in quella …
Pm: A luglio, quindi?
Fiorani: Fatta a luglio, si, fatta a luglio alla presenza mia, alla presenza di Grillo (Luigi Grillo senatore di Forza Italia) di Berlusconi e di Previti.
Pm: Previti?
Fiorani: E di Previti, si, c’era anche Previti.
Pm: Quindi eravate in quattro?
Fiorani: Eravamo in quattro più le mogli. Lo scopo dell’incontro era stato non ben chiarito preliminarmente, alla fine però Gigi Grillo ha preso in disparte Berlusconi, ha detto: “Guarda che vuole parlarti Fiorani, di questa idea che ha in testa”. Berlusconi aveva risposto allora in quella circostanza. E questa è la frase, l’ha ridetta anche quando l’ho visto a Genova verso l’autunno quando poi … “l’operazione, l’idea, è una bella idea, un bel progetto, ma tanto lei comunque ha l’appoggio del governatore, ha il governatore con sé, per cui ne parli con …”.
Pm: Scusi, lei ha parlato in quella occasione di cosa?
Fiorani : Di mettere insieme Lodi con Antonveneta.
Pm: Ah ecco. Quindi parlavate già di questo?
Fiorani: Si, si, si.
Pm: Quindi del progetto …
Fiorani: Ma in maniera molto generica, perché non c’era ancora … non c’era neanche una cifra, non c’era ancora nulla. Quattro slide, come piaceva a Berlusconi …
Pm : Ma gli e le ha fatte vedere le slide?
Fiorani: Si, ho fatto evdere le slide.
Pm: Ma scusi, voi avete mangiato, no, era a pranzo o a cena?
Fiorani: A pranzo (...)
Pm: Ma alla aperto, nel patrio o dentro una camera da letto? Non lo so.
Fiorani: In una … era una stanza, un soggiorno dove Berlusconi …ha un soggiorno suo, uno dei tanti soggiorni che aveva lì, che poi mi sono andato a vedere tutta la ..lui era .. Gigi grillo …io sono rimasto in disparte, mi ricordo la scena come è avvenuta, no, io sono rimasto in disparte. Gigi Grillo: “Guarda queste carte, dà un occhiata a queste carte!”. Cesare Previti, insieme a Grillo diceva “ dà un occhiata a queste carte!” perché Cesare Previti già allora aveva detto a Gigi Grillo: “Se l’operazione va in porto, mi raccomando, che sia mio figlio a prendersi l’incarico di fare il legale”. Berlusconi era abbastanza (…) Ha detto: “E’ anche un bel progetto…” io li vedevo che parlavano loro tre, io ero distante, ero rimasto distante, forse perché Berlusconi non aveva confidenza con me, quindi si era messo in disparte. Poi Berlusconi ci ha preso tutti quanti , su questi suoi pulmini, ci ha fatto vistare tutto il suo giardino, sto parco, tre ore di visita (…)
Pm: Poi siete andati a mangiare.
Fiorani: Siamo andati a pranzo, si, ma questo dalla mattina. La conversazione era molto forbita, riguardava questa sua casa, delle sue passioni che aveva, in particolare di questi cactus.
Pm Faceva caldo?
Fiorani: Enorme. Enorme, un caldo afoso, tant’ è che …le racconto un particolare che non c’entra nulla, ma gli e lo racconto per dire come mi ricordi tutti i particolari, che quando Gigi Grillo mi ha detto: “Ma che cosa gli portiamo a Berlusconi?” io ho detto: “Mha, non lo so, non ho assolutamente idea” …no, un cactus di quelli …che io ero andato a prendere, tra l’altro, di mattina in un negozio che c’era lì. E quando siamo andati alla mattina e siamo arrivati col “tenderino” fino al molo dove c’era …perché siamo andati non con la macchina, ma siamo entrati … Previti è arrivato con la macchina, io e grillo siamo entrati invece con una barchettina che aveva preso lui.
Pm : Col cactus?
Fiorani: Col cactus nel cartone. E io ho detto a Berlusconi, ho detto …
Grillo gli ha detto alle guardie che ci hanno accolto al molo, ha detto: “Guardi, questo sarebbe il presente per il presidente del Consiglio” E loro ci hanno detto: “Prego portatelo pure su”. Ma questo pesava, mi ricordo, non so se quaranta chili di cactus, per cui insomma, per cui siamo messi lì …veramente abbiamo fatto un dislivello di 400, 500 metri sotto il peggior sole, era il 10 luglio …o l’11 luglio, San Lorenzo (In realtà il 10 Agosto, nda). Sono arrivato… Grillo non so perché aveva questa energia enorme, era ancora in forma, io sono arrivato letteralmente bagnato. Ve lo racconto solo per darvi la cronistoria di come è avvenuta la verità dei fatti: bagnato, ma bagnato fradicio, mi ricordo…
Pm Fusco: Eravate in giacca e cravatta, magari?
Fiorani: No, perché il protocollo era previsto di stare tutti in bianco, camicia bianca e pantaloni bianche. Per cui siamo entrati …è stata una cosa incredibile. Sono arrivato lì e ho detto a lui, lui aveva appena fatto il trapianto, aveva appena fatto sto …
Pm Fusco: Ci aveva …?
Fiorani: La bandana? No, c’aveva il cappello …. Tipo safari. Comunque …
Pm Fusco: Ma bermuda o pantalone?
Fiorani: Pantalone lungo. Per cui sono arrivato lì e ho detto: “Adesso come faccio a salire in queste condizioni, mi caccia via” infatti avevo chiesto ai domestici se potessi entrare in una saletta dove potevo riprendermi un attimo, prima che arrivassero.
Pm Greco: Quando si comincia a sudare è micidiale, si continua , uno prova in tutti i modi, no? Fermi immobili (parole incomprensibili)
Fiorani: Peggio, peggio, peggio. Allora dopo ave r depositato il cactus, le guardie sempre dietro, nemmeno una piega, perché …
Avv. Mazzola: Manco un aiuto, niente?
Fiorani: Assolutamente. Allora Grillo è andato fuori come …Previti nel frattempo è arrivato, hanno parlato con Berlusconi e sono rimasti un po’ lì (parole incomprensibili) Io non ce la faccio. Continuo a buttare fuori sudore, più penso ad asciugarmi, più butto fuori sudore, vado fuori, faccio finta di niente. Appena ho cercato di andare fuori le guardie mi hanno subito ripreso che non potevo muovermi, sono rimasto in questa stanzetta fino a che … fino a che è arrivato dopo lui, mi ha visto un po’ così, non ha fatto particolari commenti, li avrà fatti nella sua mente, ma con me non li ha fatti. Io ero …ero distrutto dal caldo e dal sudore. Gli diamo questo cactus, lui comincia … si apparta un attimo con Previti e con Gillo, guardano queste carte, ma lui si dimostra disinteressato, non più di tanto a queste carte, e comincia invece a farci vedere la casa, a illustrarci la casa e tutto quanto.
Pm Fusco: L’unico nuovo era lei?
Fiorani: Si, si, io si vedeva che ero proprio spaesato, completamente, e loro erano molto in confidenza…molto in confidenza.
Pm Greco: Ma c’erano già stati gli altri due.
Fiorani: Sicuramente perché Previti conosceva tutto quanto, Grillo non …
Pm Greco: Lei non era allenato a portare i cactus da Berlusconi
Fiorani: Una cosa allucinante, poi lei immagina portare un cactus cosa vuol dire?
Pm Greco: Ma c’era il cartone, non è che c’erano le spine.
Fiorani: Ha detto bene, c’era anche il cartone, con la differenza che le spine pungono (…) Gli ho detto a mia moglie, l’altro giorno è venuta a trovarmi, le ho detto “Guarda…” (parole incomprensibili a bassa voce)
Pm Fusco: Tutto è nato da quel cactus
Fiorani: Gli ho detto così: “C’è ancora la camicia quella … tienila per ricordo, va là, così, quella bucata” perché poi si è tutta bucata
Pm Fusco: Si era bucata?
Fiorani: Si era bucata.
Avv. Mazzola: Ma si era ferito? Scusi se si buca la camicia.
Fiorani: Certo, ma certo. Non me lo sono mica …pungeva e pungeva parecchio, la camicia era bucata dalle punte dl cactus. Ma comunque …e l’abbiamo ancora lì questa camicia bianca. Non l’ho più indossata, ma l’ha conservata. Ma gli e l’ho detto per dire, tutto è partito da lì.”

MANI SPORCHE di Marco Travaglio, Gianni Barbacetto e Peter Gomez




1 commento:

  1. Sabato 16 febbraio 2008, MANIFESTAZIONE A GROTTAGLIE. Partenza ore 17 da piazza Principe di Piemonte.

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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