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mercoledì 17 marzo 2010

Infuria la battaglia: "Un americano a Grottaglie"

8 commenti:

  1. Ancora con la contrapposizione lavoro intellettuale-lavoro manuale? ma siamo indietro di 50 anni! Se poi fosse anche lontanamente accennato il dileggio di una profssione, saremmo all'inizio di una barbarie.

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  2. okkio che ti sporchi le scarpe della festa

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  3. Il vero dileggio e la vera barbarie sta nel fatto che hanno fatto venire Galletto dall'America per fargli fare una bella figura da peracottaro.
    Serio e soci sostengono Mazzarano, Donatelli e soci sostengono Fabbiano, Bagnardi e soci sostengono Pelillo. Lucianetto fa solo finta di sostenre Galetto, ma non si espone più di tanto per non essere associato alla "debacle" dell'americano.
    Lo spot lo trovo interessante dal punto di vista della tecnica comunicativa. Per quanto mi risulta è la prima volta che a Grottaglie viene fatta una pubblicità comparativa tra candidati. Quantomeno è una novità.

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  4. Attingete alla tradizione culinaria grottagliese : uno dei piatti tipici della Pasquetta era il galletto alla brace.
    Ben cotto e rosolato.
    Appunto!

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  5. stupendo questo video, complimenti all'ideatore...

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  6. Più che cotto alla brace, mi pare un galletto infilzato con lo spiedo e fatto arrostire a fuoco lento.

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  7. un grottagliese disgustato19 marzo 2010 alle ore 15:47

    Eh si, perchè invece da Roma si conoscono bene i problemi del territorio. Perchè Lacorte non dice che sono anni che vive a Roma? Che provincialismo. Mi fanno pena. E questa dovrebbe essere la sinistra che guarda al nuovo, aperta verso il mondo giovanile? Solo quando si tratta di chiedere voti, poi se uno si mette in gioco viene screditato in un modo meschino. Complimenti compagni.

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  8. un grottagliese che conosce i suoi polli e anche i suoi galletti19 marzo 2010 alle ore 16:30

    Precisiamo: Lacorte negli ultimi otto anni ha fatto il pendolare Roma-Grottaglie in quanto ricopriva la carica di segretario nazionale della Flai-Cgil, occupandosi delle problematiche dell'agricoltura, dell'artigianato e della piccola impresa.
    Il venerdì sera tornava a casa e il sabato e la domenica andava in campagna. Altra cosa è vivere a New York in pianta stabile.
    In tutti i casi, il vero provincialismo io lo intravvedo nella scelta del Pd, non perché Galletto non sia persona degna e capace, ma perché sono assolutamente convinto che se si voleva fare sul serio un'apertura verso il mondo giovanile, bastava guardarsi intorno senza andare a scomodare un emigrante di lusso.
    Di giovani capaci, istruiti e brillanti ce ne sono anche a Grottaglie, dentro il Pd e fuori di esso. Purtroppo, le motivazioni che stanno dietro la scelta di Galletto, sono molto più prosaiche di quanto si voglia far credere. Lo hanno candidato dopo che tutti maggiorenti di quel partito si sono rifiutati di fare la vittima sacrificale. Se aggiungiamo anche il fatto che questi signori sono i capi bastone di sitemi clientelari che fanno capo ai vari Pelillo, Mazzarano, Fabbiano, e compagnia bella, il quadro dovrebbe essere limpido: non potevano candidarsi perché dovevano lavorare ciascuno per il proprio padrone. Come in effetti sta avvenedo. Perciò, il compito che dovrà assolvere il malcapitato brooker newyorkese è solo quello di fare da foglia di fico all'impresentabile facciata di un partito balcanizzato che non riesce a trovare un'identità comune su nulla. Al termine delle elezioni Galletto sarà scaricato senza tanti complimenti. Ci metto la mano sul fuoco. O qualcuno pensa davvero che i vari Donatelli, Santoro, Orlando, Bagnardi, Patruno, ecc., si faranno da parte per far accomodare su di una comoda poltrona il "giovane americano"?

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Pierpaolo Pasolini
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ammazzato nel novembre del 1975

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