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lunedì 19 dicembre 2011

Donne pugliesi protagoniste: consegnati i premi alle “Giardiniere”

Per l'area ionica premiata la nostra Etta Ragusa

Una farfalla, simbolo del sogno, saldata ad un semicerchio, gesto di riconoscimento che si scambiavano le carbonare risorgimentali. È il premio alle “giardiniere di oggi” assegnato dalla Commissione pari opportunità della Regione Puglia a donne che si sono distinte in tutte le province nella ricerca, innovazione, comunicazione, nelle arti e imprenditoria.


“Un’iniziativa che unisce il passato al presente, che guarda alla storia, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità, ma che valorizza l’instancabile contributo femminile al sociale, al quotidiano, al familiare”, ha commentato il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, intervenendo alla consegna del premio “Le Giardiniere”. Nel 2011 è alla prima edizione e ricorda il movimento femminile carbonaro, che ha contribuito alla costruzione unitaria del Paese. In una storia raccontata al maschile nessuno le conosce, ma si chiamavano giardiniere perché si riunivano all’aperto, nei giardini: “da una storia dimenticata di donne è nato lo spunto per parlare delle donne di Puglia e riconoscerle protagoniste”, ha detto la presidente della Commissione paritaria, Magda Terrevoli.
Per la provincia di Bari è stata premiata Ivana Pantaleo, giovane imprenditrice di moda; per quella di Brindisi Antonietta Pignataro, impegnata nel volontariato, come Etta Ragusa, “Giardiniera 2011” per l’area ionica. Per la provincia dauna il premio è andato alla professoressa Lia Massi e per il leccese a “la Mmaculata”, che ha creato dal nulla una fiorente azienda agroalimentare. Dalla provincia BAT non è pervenuta nessuna designazione, nonostante i solleciti.
Alla manifestazione, è intervenuto il presidente del Parlamento regionale dei Giovani, Fabrizio Camera. All’iniziativa collabora il Servizio comunicazione istituzionale della Giunta regionale.
Di buon auspicio, per una parità “conseguita davanti all’esigenza di fare sacrifici, ma tuttora da realizzare nelle sedi della politica”, il saluto finale del presidente Introna, che si è augurato di “cedere il testimone nelle mani di una presidente donna”.

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