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sabato 6 novembre 2010

Verso le elezioni: Michele Santoro è il candidato di riserva

A poco più di un mese si è svolta, nella serata di ieri, la 2°riunione del Pdl grottagliese, finalizzata alla ufficializzazione del candidato sindaco del centro destra, a convocarla di comune accordo con il coordinatore cittadino Enzo Lupo, è stato Michele Santoro, consigliere comunale e provinciale, il quale com'è noto ha avanzato la sua candidatura a primo cittadino già all'indomani delle elezioni regionali dove è stato candidato sotto le insegne del partito berlusconiano. 
Una autocandidatura che non è andata giù dalla prima ora al consigliere comunale Michele Mirelli che più volte ha manifestato il suo disappunto in merito, cosa che ha ripetuto nella serata di ieri, in cui senza peli sulla lingua ha detto che se sarà Michele Santoro il candidato per il Pdl, il centrodestra perderà ancora una volta l'occasione per la conduzione amministrativa della città di Grottaglie. 
A Mirelli gli ha fatto eco il dr. Vincento Lenti che ha proposto le primarie dove lui sarebbe uno dei candidati da votare. Una proposta che non è piaciuta molto alla partecipata assemblea in cui  sono emerse voci discordanti in merito e dove Mario Petraroli ha tenuto a precisare che Michele Santoro è un dato di fatto inconfutabile con il suo serbatoio di voti utili alla causa elettorale e con i quali bisogna fare i conti, non si può dire allo stesso Michele Santoro fatti da parte se lui è intenzionato a volersi candidare, quindi la questione va valutata e quindi procedere per una unitarietà della Casa delle libertà grottagliese che deve avere una finalità: mandare a casa gli attuali amministratori e creare una squadra vincente per poter governare sul disastro in cui sprofonda sempre di più la città delle ceramiche.
E' stata una serata dai toni accesi ma che a tratti ha segnato delle linee guida da percorrere nella definizione del candidato sindaco, ma anche nel programma e nella squadra di appoggio che non dovrà essere scadente anzi, dovrà essere una macchina da guerra elettorale  necessaria a  rastrellare voti utili a portare al governo della Città che non sarà facile, in quanto , una volta a Palazzo di Città, si dovranno fare i conti con molti cambiamenti dovuti al federalismo fiscale, alla carenza di denaro, e all'emergenza ambientale che non è cosa da poco.
Si è trattato quindi di una vivace a tratti anche fatta di verità sbattute in faccia fra i vari partecipanti, dove un pacato Ciro Gianfreda, ha invitato tutti a riflettere molto più su un programma condiviso e a una rosa di candidati su cui discutere e quindi fare delle valutazioni di merito per poi fare la scelta giusta che deve portare alla vittoria.
Dopo tutta questa discussione ha chiuso la riunione un Michele Santoro risentito per le dure parole di Mirelli, ha detto che lui non convocherà più una riunione ma aspetterà che siano altri a farlo, lui comunque rimane il candidato di riserva, ovvero se non riusciranno a trovare un candidato migliore di lui egli stesso è e sarà  comunque disponibile.

4 commenti:

  1. Ebbene si:si scaldano i motori per poter essere finalmente VINCENTI.
    Questa seconda riunione del PDL inizia a dare alcune indiscrezioni,alcune illuminanti idee.Certo non mancano gli attriti,le schermaglie interne,gli scontri verbali e forse qualche verità,detta a muso duro, forse detta aspramente,ma vera, che fà riflettere.Bene a fatto Michele Mirelli ad esprimere i suoi pensieri (in maniera dura e cruda)e ritirare la sua candidatura,facendo un passo indietro.Molto bene a fatto Enzo Lenti a proporsi,perchè con la sua esperienza politica,può dare molto ai grottagliesi e alla città di Grottaglie.Certo non sarà facile duellare con Michele Santoro portatore di circa 3000 voti certi,ma bisogna tentare il cambio...vincente.Anche Michele Santoro, pur facendo un passo indietro,vuole rimanere come candidato di....RISERVA.Scontri, commenti aspri,invettive,ma anche interventi costruttivi e positivi.
    Si inizia a fare squadra.Una squadra convincente e vincente.Speriamo bene!!! Lilli consigiaci anche tu.
    UNITI SI VINCE.
    VPL

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  2. Spero di non attirarmi l'ira di tutti ma, abituato come sono a dire ciò che penso, non posso fare a meno di offrire il mio contributo.
    Non richiesto e, magari non gradito.
    Ritengo tuttavia, per quanto non tesserato da ormai molti anni, di aver maturato qualche titolo.
    Nessuno me ne voglia, Michele Santoro in primis.
    Fatta questa premessa, doverosa, sono convinto che Michele Santoro non vinca e che senza Michele Santoro si perda.
    Sintesi cruda ma efficace.
    Era stata affacciata una ipotesi esterna, un nome certamente non estraneo all'ambiente umano, culturale e politico del centro-destra.
    Sapete di chi parlo.
    E' una persona attorno alla quale si può trovare la sintesi, anche a costo di comprimere le aspettative personali - legittime ma, ritengo affatto giustificate - di più d'uno.
    Infatti, laddove Michele Santoro apertamente si propone ( a proposito, ma da quanto si propone?), altri scaldano i muscoli ai blocchi di partenza, creando una sorta di gioco e, poichè in ballo sono le sorti di una città e di una popolazione, a nessuno è consentito di giocare.
    E' quindi il tempo che chi si ritiene leader, nessuno escluso, agisca conseguentemente : farsi da parte e far convergere il proprio gradimento su di un nome di gradimento comune e, quel che più conta, su di una persona in grado di catalizzare il gradimento della più parte della popolazione e, ancor più importante, capace di guidare la città verso più congeniali ed ambiziose mete.
    Pena la frammentazione, la proliferazione di liste, da centro al centro destra sino alla destra, con tanti ringraziamenti da parte del centro sinistra.
    In alto i cuori.
    Cosimo Lombardi

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  3. secondo me si parla di 3000 voti senza tenere in considerazione la percentuale di persone che non votano.
    se non sbaglio sono oltre 4.000 e politicamente la destra e la sinistra lottano per rubarsi i voti.

    Questa è politica non raffigurativa.

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  4. Il signore che ha inviato il messaggio anonimo che precede - oltre a "dare i numeri" ha introdotto un argomento che potrebbe essere la chiave di volta, la variabile capace di sovvertire il risultato nell'uno o nell'altro campo.
    Gli astenuti.
    Nella corsa alla "omologazione europea " della nostra Nazione in direzione di una anglo-sassonizzazione (scusatemi il brutto neologismo, ma è brutto anche che ciò indica - ndr), quote sempre maggiori di elettori disertano i seggi elettorali, per diverse ragioni: disaffezione (che sempre si vota?), delusione ( sono tutti uguali), egoismo ( ho altro da fare in quei giorni), menefreghismo (cosa me ne importa).
    Tutte ragioni che segnano la patologia della democrazia, la quale, per essere compiuta ha bisogno dell'apporto di tutti ( ma questo è un'altro discorso).
    Ciò su cui voglio accentrare la attenzione dei frequentatori di questo blogg e, in senso lato, di tutti, è la necessità di prevenire ed evitare, il più possibile la diserzione dei cittadini elettori offrendo loro un candidato capace di stimolare la loro attenzione, di suscitare aspettative, capace di mantenere la parola data e rispettare gli impegni, portatore di una possibilità di vincere.
    In altri termini un candidato che sappia generare emozioni, positive in chi protende per il suo stesso settore politico e negative per gli avversari.
    Cosicché, da entrambi gli schieramenti i cittadini avranno interesse ad andare a votare.
    Pro o contro.
    In tal modo avremo reso un grande servizio non solo alla nostra parte politica, mandando nell'agone un rappresentate forte, ma anche (ed è ancor più importante ), alla causa della democrazia.
    Naturalmente tutti sanno di quale candidato parlo.
    Cosimo Lombardi

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