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giovedì 17 gennaio 2008

DISCARICA LA TORRE CAPRARICA: OGGI LE COMICHE di Francesco Piccinni

Un colpo di scena di questa portata proprio non se lo poteva aspettare davvero nessuno.
Da anni, ormai, a Grottaglie, si discute della discarica di La Torre Caprarica.
Si è discusso (prima) della sua opportunità, mentre (oggi) la discussione si è allargata anche alla sua legittimità.
Processi dibattuti, processi in corso, sequestri dei lotti, (messi e poi tolti), denunce, comitati, querele ai giornalisti (Salvatore Savoia del Corriere del Giorno) una vicenda che negli anni si è vieppiù complicata e ramificata.
Sviluppata in contorsionismi legali, politici e burocratici di una floridezza quasi barocca.
Una vicenda ormai complessa anche e solo da seguire nella sua integralità, smembrata e scomposta in mille rivoli.
Anche essi legali, politici e burocratici.
In tutta questa complessità, tuttavia, una certezza ce l’avevamo: l’oggetto del contendere.
In gioco era la legittimità o meno della presenza della discarica La Torre Caprarica in quella zona. Eravamo certi che la potenziale condizione di illegittimità riguardasse la discarica.
Invece no.
Ci hanno tolto anche questa certezza.
Da qualche giorno sappiamo, infatti, che se c’è qualcuno o qualcosa di abusivo non è la discarica. È il presidio di chi non la vuole.
Ci hanno tolto l’unica certezza che avevamo in tutta questa storia.
Gli abusivi sono quelli che sostengono che è la discarica ad essere abusiva.
E per questo sono stati sfrattati.
Con una ordinanza a firma del responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia dell’Ufficio Tecnico (responsabilità politiche nemmeno a parlarne) settore Urbanistica del Comune di Grottaglie, Michelangelo D’Errico.
Le tende devono essere tolte perché ci sono…
VINCOLI IDROGEOLOGICI E FORESTALI!
Dal testo della ordinanza:
“Per tutte quante le strutture in precario dinanzi descritte (le tende del presidio n.b.) non risultano essere stati richiesti all’Ufficio scrivente titoli autorizzativi di nessun tipo … al riguardo si precisa che secondo le disposizioni del vigente Piano Regolatore Generale, il fondo nell’ambito del quale insistono i manufatti innanzi iscritti (sempre le tende) ricade in Area Omogenea Tipizzata Zona E, ricompresa in area sottoposta a vincolo idrogeologico e forestale”
Quindi LE TENDE DI CHI PROTESTA PER LA DISCARICA NON POSSONO STARE LÌ PERCHÉ L’AREA SULLA QUALE SI TROVANO È SOTTOPOSTA A VINCOLO IDROGEOLOGICO E FORESTALE. LA DISCARICA INVECE SI!
Siamo alle comiche!
Di seguito riportiamo il comunicato del Comitato Vigiliamo per la Discarica di Grottaglie:

“L’ordinanza del Comune di Grottaglie di rimozione per le tende da campo del Presidio Permanente No Discariche ripugna al più elementare senso di giustizia.
E’ infatti in corso un processo penale in cui l’amministratore della Ecolevante spa è imputato “del reato previsto e punito dall’art.51,c. 3° del d.l.vo n.22/97 perché, quale responsabile della Ecolevante spa, gestiva abusivamente una discarica di rifiuti speciali”. La prossima udienza è stata fissata per il 19 marzo e il Comitato Vigiliamo per la discarica si è costituito parte civile.
Inoltre, in sostituzione del Comune di Grottaglie e della Provincia di Taranto -rimasti inerti- alcuni cittadini di Grottaglie hanno proposto un’azione popolare costituendosi parte civile anche per il Comune di Grottaglie e la Provincia di Taranto.
Nelle indagini sono stati acquisiti i certificati di destinazione urbanistica delle aree del I e II lotto della discarica dove risulta la presenza di vincoli paesaggistici. A causa di questi vincoli il PUTT/P stabilisce che su tali aree è vietata la realizzazione di discariche di qualunque tipo nonché qualsiasi insediamento produttivo.
Inoltre, nel corso delle indagini, è stato accertato persino uno sconfinamento di duemilacinquecento metri rispetto al catino della discarica come esso era stato già in origine illegittimamente autorizzato.
Ebbene, nonostante ciò, il paradosso evidente agli occhi di chiunque è che mentre la discarica continua a ricevere rifiuti, si ordina lo sgombero di tende per la presenza di vincoli! Questa è un’altra profonda e inaudita ingiustizia nei confronti della nostra comunità!”
Che altro aggiungere? Nulla. Meglio il silenzio.
Muti, come le comiche, appunto.

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