Nonostante ciò non ci sono fondi andati perduti.
In Campania infatti ci sono 100 comuni, con una popolazione di un milione di abitanti sugli otto milioni dell'intera regione, nei quali la gestione dei rifiuti è in regola e procede la raccolta differenziata, con un aumento dell'8,5% tra il 2000 ed il 2006. "In ogni caso, tra i progetti finanziati, non c'è alcun termovalorizzatore, ne' ci sono tanto meno le discariche, che stanno rispettivamente al penultimo ed all'ultimo posto della gerarchia fissata dall'UE per la politica dei rifiuti".
Quando si parla del rischio che corre la Campania di perdere aiuti per 330 milioni di euro, metà comunitari metà nazionali, si parla del futuro, per il quale "la Regione non ha ancora presentato un piano. Anche di questo si parlerà il 28 a Roma, nel quadro di un incontro tra funzionari comunitari ed italiani. "La palla è ora nelle mani del Governo italiano per ora non siamo soddisfatti", dice un alto funzionario che parla di "una situazione intollerabile dal punto di vista sanitario a Napoli", ed avverte che il piano dovra' essere conforme alle norme UE.
A sorpresa, la commissaria dice che "in Campania non sono emerse frodi", spiega che "c'è un sistema di controlli in particolare nelle regioni ritenute più a rischio". I controllori sono tuttavia funzionari in parte regionali, in parte nazionali ed in parte comunitari. Non a caso, spiega un altro alto funzionario, "il sistema di controllo delle frodi sara' rivisto a partire da quest'anno". (AGI)
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