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lunedì 28 gennaio 2008

IL FASCINO DISCRETO DEL BAVAGLIO di Francesco Piccinni

La vicenda della discarica La Torre Caprarica di Grottaglie, nel suo evolversi ha visto via via nel tempo il coinvolgimento di politici, amministratori e uomini di potere.
Ma anche di giornalisti.
Questi fondamentalmente divisi in tre categorie:
quelli che non potevano parlarne, quelli che non dovevano parlarne e quelli che ne parlavano.
Questi ultimi, a secondo di come si muovevano, potevano scegliere: rimanere nella terza categoria o finire inghiottiti in una delle prime due.
Ivan Petrarulo e Savaltore Savoia ad esempio hanno commesso l’errore di voler far parte della terza categoria, ma in modo sbagliato.
Il primo ex corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno per le sue critiche ed i suoi attacchi è stato fatto fuori dalla testata .
Il suo limite è stato quello di voler fare il proprio lavoro in condizioni di libertà, critico verso la gestione del potere di Palazzo di Città a Grottaglie.
Intransigente nell’opporsi ai vari progetti di ampliamento della discarica. .
Il secondo è sulla strada del primo.
Salvatore Savoia scrive sul Corriere del Giorno, cronista di Grottaglie è notoriamente un giornalista fuori dal coro.
Sulla vicenda discarica, si è già preso la prima querela qualche mese fa da parte della Ecolevante spa società proprietaria dell’impianto. In questi giorni è arrivato l’inatteso bis.
Quasi ovvia la mia solidarietà ad entrambi.
Sulle querele a Savoia voglio solo dire che nell’esprimergli solidarietà la prima volta l’ho fatto a occhi chiusi, perché anche non avendo letto il pezzo incriminato conosco il modo in cui scrive e lavora Savoia e so che quando dice determinate cose lo fa con piena cognizione di fatto.
Nel farlo questa seconda volta non posso esimermi dal manifestare stupore ma anche tristezza ed imbarazzo per non capacitarmi su come si possa fare a querelare un giornalista per un pezzo come quello (che questa volta ho letto) oggetto delle rimostranze della Ecolevante.
Querele di questo tipo si portano dietro il sospetto, l’acre odore, della intimidazione.
Non c’è assolutamente nulla di diffamatorio.
Opportunamente il Presidio Permanente No Discariche ha inviato una lettera al presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, Paola Laforgia che qui riportiamo nel suo testo integrale
e che, personalmente mi sento di sottoscrivere.

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
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