Che ora è ?

mercoledì 28 luglio 2010

Nota stampa del consigliere regionale Arnaldo Sala sul San Raffaele di Taranto

“Vendola e Pelillo hanno fatto la pentola San Raffaele ma non il coperchio…
Leggo oggi una dichiarazione alla stampa di Vito Santoro, direttore generale del San Raffaele del Mediterraneo che sorgerà a Taranto, in cui lo stesso non fa mistero del progetto di assorbire in futuro le capacità dei due ospedali esistenti, il SS Annunziata e il Moscati.
In relazione ai tagli di posti-letto che saranno apportati ai due nosocomi dalla Regione Puglia prossimamente, infatti, Santoro arriva a dire ‘sulla nostra analisi che tiene conto della domanda dei bisogni territoriali, avevamo previsto una riduzione dei posti letto ospedalieri nel futuro San Raffaele rispetto ai due ospedali SS Annunziata e Moscati’.
Altro che riduzione dei posti letti imposta improvvisamente dal Governo centrale: come già ho denunciato in una mia nota diffusa un paio di settimane addietro, la riduzione dei posti-letto su Taranto era già stata decisa da tempo ed era propedeutica alla realizzazione del San Raffaele.
Si comincia così a smantellare la sanità ionica, tagliando i posti letto nei due ospedali del capoluogo e chiudendo quelli di Mottola e Massafra, in modo da rendere meno problematico tra tre anni il passaggio della sanità nelle mani dei privati, ovvero della Fondazione San Raffaele.
Per mesi abbiamo chiesto inutilmente ai rappresentanti del territorio nella Regione Puglia, assessore Michele Pelillo in primis, quale fosse la vera natura dell’operazione san Raffaele: se fosse un centro di eccellenza da affiancare ai due nosocomi tarantini, o se dovesse invece assorbirli.
Ma non abbiamo mai avuto risposta, soprattutto in campagna elettorale…
Ricordo che sei anni addietro Raffaele Fitto perse le elezioni con Vendola proprio
perché ebbe l’onestà intellettuale e politica di presentare in campagna elettorale un piano di austerity nella sanità pugliese, quel piano che, dopo cinque anni di bagordi che hanno gonfiato a dismisura il deficit, ora viene ripreso dalla amministrazione Vendola.
Il tutto nel silenzio assordante della politica tarantina, se si escludono le proteste delle due comunità della provincia – Massafra e Mottola ­ che vedranno chiusi i loro ospedali.
Da tarantino non posso che sperare che le forze sane del territorio abbiano il coraggio di opporsi a questo progetto scellerato: vogliamo tutti il San Raffaele a Taranto, ma vogliamo un San Raffaele in cui i tarantini si ricoverino per evitare i ‘viaggi della speranza’ in altre città, e non un nuovo ospedale in cui andarsi ad operare di appendicite”

Nessun commento:

Posta un commento

blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

Translate

ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO

ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO
Questo Blog ha subito una trasformazione, in questo spazio ci si occuperà solo di Spettacolo, Cultura, Sport e Tempo libero. Ho deciso di aprirlo agli operatori culturali e sportivi che con una mail di richiesta possono diventare collaboratori autonomi e quindi inserire liberamente prose, poesie, ma anche report di manifestazioni che riguardano il nostro territorio, oppure annunci di eventi o racconti dove la nostra gente è stata protagonista. Scrivete quindi a lillidamicis@libero.it, vi aspetto!!!

LIBERTÀ DI PENSIERO

"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
la follia e il mistero".
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

Visualizzazioni ultima settimana

EINSTEIN DICEVA SPESSO

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.