Che ora è ?

mercoledì 14 luglio 2010

Verso quale sanità ci stiamo dirigendo?

Domani come annunciato su questo blog avrà luogo il Consiglio comunale monotematico sull'Ospedale San Marco di Grottaglie, in città e non solo da noi sono partite le spedite le campagne a difesa dell'Ospedale sotto casa, premesso che il nostro nosocomio con la sua lunga storia, l'opera Pia Sana Marco da cui è nato negli anni 60 il nostro Ospedale, conta i suoi natali da prima della scoperta dell'America da parte di Cristofaro Colombo. Ma pur non dimenticando questa longeva esistenza non si può non tener conto della oggettività degli eventi che ormai con una velocità da macchina del futuro che va a mille, ogni giorno ci porta a fare i conti con un portafoglio nostro e quello degli enti pubblici sempre più svuotato.
Non ci sono dubbi,  ci stiamo avviando se non stiamo già verso tempi di ristrettezze, il tempo delle cicale sta volgendo al termine e si stanno aprendo, sempre più minacciosi, tempi di vacche magre con i quali ci piaccia o no dovremo fare i conti.
Il problema è che oltre alla diminuzione delle risorse, c'è quello degli amministratori della cosa  pubblica che con la solita verve si affretta, "essendo lui incolpevole",  denuncia il furto del Governo ladro, sia esso regionale  o nazionale, ai   cittadini e lui poverino non può fare altro che battere i pugni sul tavolo con la speranza che qualcuno lo ascolti.
Secondo me allo stato dell'opera son pochi ormai  quei cittadini che credono più a queste performance, sono ormai disincanti e molti si chiedono, come lo faccio anch'io quando leggo "giù le mani da questo o quello ospedale" ma dove sono questi politicanti quando i centri di prenotazioni unici brulicano di gente malata che chiede invano di anticipare una tac, una risonanza o quant'altro sia utile al suo caso del malato di turno. Io questa gente che in campagna elettorale si dichiara appassionata e  pronta a spendersi per il bene della collettività, non l'ho mai vista e Dio sa se ho frequentato sale d'attesa di ospedali e poliambulatori.
In molti casi se sei fortunato e "conosci" forse riesci a scalare qualche posto nella lista d'attesa, se no ti tocca andare a visita o prestazione strumentale privata e allora sì che il posto c'è! Ma se sei un povero cristo in  canna ti tocca aspettare e tacere soffrendo.
Qualcuno dirà: ma che c'entra questo con l'Ospedale san Marco? c'entra c'entra.
Ma veniamo alla paventata chiusura del nostro nosocomio, stando a quanto dichiarato dal direttore generale Domenico Colasanto per ora il san Marco non chiude, restano 30 posti letto alla chirurgia e 30 alla medicna, verranno  recisi alcuni rami secchi che come ama dire lo stesso Colasanto lo renderà meno inappropriato, meno oneroso e capace di tutelare la salute del cittadino che deve essere la vera mission. Ovviamente questo discorso non vale solo per Grottaglie ma per tutti gli ospedali che sono diventati una macchina costosa nella gestione, perché spesso alcuni reparti sono dei doppioni che prosciugano risorse ma non danno i risultati sperati.
Il modo della Sanità sta cambiando, ha detto Colasanto, prima le risorse erano nella maggior parte destinate agli ospedali, e quasi il 40% veniva assegnato al sociale, oggi però con l'elevarsi delle aspettative di vita, quindi l'invecchiamento della popolazione, l'evoluzione farmaceutica, l'ospedalizzazione dell'ammalato va sempre più riducendosi,  in quanto è meno utile alla cura e/o  alla guarigione, il problema è il dopo degenza ospedaliera, la cronicità, che ha bisogno di assistenza che deve essere garantita  dai distretti socio sanitari efficienti, poliambulatori, case della salute, ospedali di comunità.
In assenza di strutture alternative agli ospedali, quei ricoveri definiti di "medicina sociale" sono inappropriati perché per il loro costo (800 euro) appesantiscono i bilanci, e allo stesso tempo vengono tenuti in piedi unità chirurgiche che non superano il 60% di interventi chirurgici sui ricoveri effettuati.
"C'È UNA parola che stenta a imporsi nel dibattito politico e socio-culturale sulle questioni della sanità pugliese: l'inappropriatezza.  - scriveva giorni fa su Repubblica il direttore generale ASl Ta dr. Colasanto -  Esistono diversi profili di inappropriatezza: quella dei ricoveri ospedalieri, quella prescrittiva di farmaci (spesa farmaceutica) ed esami diagnostici (liste di attesa), quella comportamentale degli utenti e, soprattutto, quella gestionale. Potrà apparire strana l'affermazione del direttore generale di una Asl: ma sono convinto che la causa vera dell'inappropriatezza del sistema rimane l'inappropriatezza di quello che è stato storicamente negli anni l'approccio culturale e metodologico alla programmazionee alla gestione: è mancata la governance del sistema."
Ritornando alla questione che più ci appartiene, l'Ospedale San Marco di Grottaglie - basta dare un'occhiata ai primi 10 DRG ( L’acronimo “DRG” sta per Diagnosis Related Group, ed è un sistema di classificazione iso risorse dei ricoveri ospedalieri. I ricoveri ospedalieri sono, cioè, raggruppati in modo che tutti i ricoveri afferenti ad un medesimo DRG presentino approssimativamente un simile carico assistenziale e consumo medio di risorse. ) del nosocomio grottagliese.

Dei 980 ricoveri  in chirurgia, nell'intero anno 2009,  il 41, 7 % ( 409) sono risultati drg chirurgici, il restante 58,3 % sono risultati drg medici il paziente non è entrato in sala operatoria. Quindi il totale dei casi trattati in chirurgia dell'ospedale San Marco sono stati 1277, di cui uno non definito, 774 medici e 502 casi chirurgici, quindi  il  39, 3% è finito in sala operatoria
Facciamo un paragone con il SS Annunziata di Taranto, su i primi venti drg selezionati, per un totale di 881 ricoveri di questi 382 sono risultati medici, mentre 499 sono risultati chirurgici, pari al 56,6 %, quindi sul totale dei casi trattati 1501, 701 sono stati medici e 800 chirurgici, il 53% è stato operato.
In entrambi i casi presi in considerazione c'è da evidenziare una leggera flessione rispetto al 2008 sia per il San Marco che per il SS. Annunziata, meno 13, 2 % di DRG selezionati per il primo e meno 7,2% per il secondo. Cosa vuol dire tutto questo che quando il problema è serio molti pazienti si imbarcano in viaggi della speranza, e quindi alla luce di questo esempio, forse conviene avere reparti ben strutturati che non siano doppioni, ognuno  specializzato in una branca e dove  come concludeva il dr. Colasanto: La centralità del cittadino deve diventare la mission del sistema.
Sarà proprio così?

1 commento:

  1. Quanto tempo passa in vari uffici prima di iniziare a lavorare?
    15 munuti
    35 minuti
    25 minuti

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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ammazzato nel novembre del 1975

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