Che ora è ?

domenica 22 agosto 2010

Ieri a Brindisi una bella pagina della politica al femminile con il Lab Donne Idv


MOZIONE RIUNIONE
“COMUNICARE IN LIBERTA’”
“LA PARITA’ DI GENERE NELLE ELEZIONI ELETTORALI REGIONALI”
BRINDISI 20/8/2010

Nell’ambito della riunione tenutasi a Brindisi dal Laboratorio Donne IDV è stata analizzata, con favore,  la legge della Regione Campania n.4 del 27/03/2009 che, superato il vaglio della Corte Costituzionale, prevede per le elezioni regionali:
-       L’abolizione del listino
-       La reintroduzione delle preferenze
-       La possibilità di esprimere “una o due preferenze e in questo secondo caso una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza”
Ritenuto che tale Legge Regionale rappresenti un’ azione positiva da condividere con il resto delle regioni di Italia,
chiediamo
che il Partito Italia dei Valori si faccia portavoce tramite gli eletti nei Consigli Regionali di una proposta di Legge che, come la Legge regionale Campana reintroduca le preferenze e all’interno di esse l’elezione di genere pena l’annullamento della seconda.

Le partecipanti al 3° incontro LAB Donne “Comunicando in libertà”

8 commenti:

  1. La più grossa sventura della vita pubblica italiana è funestata da gente ( di entrambi i generi, anzi, forse di tutti e quattro i generi) che non riesce a stare nella pelle pur di dire idiozie.
    A seguire, l'altra sventura è la amnesia, si, proprio la mancanza di memoria.
    Entro nello specifico della notizia che tanto ha entusiasmato la mia Amica.

    PREFERENZE
    Non ricordate forse che la possibilità di esprimere le preferenze venne abrogata per tante motivazioni pratiche che le rendevano strumento che, nelle mani meno appropriate, minavano in profondità le radici della democrazia?
    Mi spiego meglio.
    Ricordate quando vi era la possibilità di ben quattro preferenze ?
    Io lo ricordo perchè, dopo anni di dibattiti in Sezione, attacchinaggio, redazione, stampa e distribuzione di volantini ( a diffusione pressocchè settimanale), poco meno che ventenne venni candidato nelle elezioni comunali (58 voti - un successo!!!).
    Quel sistema delle 4 preferenze venne abolito perchè all'interno delle liste si creavano le "cordate".
    Quattro candidati che si legavano con un patto di "fedeltà" conseguivano, ciascuno di essi, circa ( c'era sempre qualche furbetto) il quadruplo dei voti di preferenza individuale.
    Ciò comportava che quattro zucche vuote da 30 voti cadauno portavano a casa circa 100 voti a testa in barba non solo al candidato isolato che aveva conseguito(ad esempio) 90 voti ma in barba anche alla essenza della democrazia.

    Poi vennero gli anni di "tangentopoli" tanto cari a quell'individuo che guida IDV.
    Si scoprì (insieme all'acqua calda) che vi erano politici ( UNA MINORANZA) che rubavano. Quasi tutti coloro che vennero colti con le mani nel vasetto della marmellata si giustificavano dicendo ( o maledicendo) i costi della politica.
    Chi ambiva a diventare deputato nella nostra zona, ad esempio, doveva imbarcarsi in una campagna elettorale nella circoscrizione Taranto-Brindisi-Lecce.
    Circa 150 Comuni, tra grandi e piccoli, nei quali raccimolare le famose preferenze.
    E, se non ti chiamavi Almirante o Aldo Moro, in ciascuno di essi dovevi avere l'amico al quale mandare i tuoi "fac-simile", i tuoi manifesti e la tua raccomandazione di ottenere voti, la preferenza.
    Ma, si sa, certi "amici" mangiano, non stanno a dieta, ed hanno pure famiglia.
    E non sempre per famiglia si intende moglie-figli-genitori-suoceri (intesi?).
    E allora, insieme al fac-simile ed al manifesto ( che già, per l'alto numero che bisognava stamparne, costavano un botto) bisognava mandare banconote, buoni-carburante ed altre utilità assimilabili.
    Non venivano disdegnati gli assegni.
    Vi è stato qualche esempio persino di cambiale, con scadenza post-elettorale.
    Negli anni '80 ci fu un tale, sin lì nullafacente e portaborse, che spendendo la somma di circa 750.000.000 di lire, non sue ( che all'epoca qualcosa valevano) divenne deputato e pure sottosegretario.
    Non era biondo, neppure castano.

    Una parolina a proposito delle famiglie (non anagrafiche).
    Non fatemi fare nomi (anch'io tengo famiglia), ma proprio non ricordate quante preferenze prendevano in determinati quartieri di Taranto personaggi successivamente condannati in via definitiva per reati legati ai fenomeni mafiosi?
    E parlo di Taranto, mica di Reggio Calabria, Napoli o Palermo!
    E cos'è la preferenza, uno strumento di democrazia (come vorremmo fosse) oppure un'arma nelle mani di furbetti, ladroni, bossetti di quartiere e capi-bastone?

    Da questi meccanismi, sino ad un certo punto della vita politica italiana erano indenni i Parlamentari del PCI.
    I candidati venivano scelti dalla direzione nazionale e, tra di loro venivano scelti coloro che dovevano essere eletti.
    PER ORDINE DELLA DIREZIONE TRASMESSO ALLA SEZIONE.
    Ordini che non potevano essere disattesi.
    Quindi metà stipendio al Partito e niente campagna elettorale.
    Tanto a Botteghe oscure bastavano i soldi delle COOP ed i rubli di Mosca.

    C.L.
    ... segue ...

    RispondiElimina
  2. ...segue...

    QUOTE ROSA

    La possibilità di esprimere “una o due preferenze e in questo secondo caso una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza”

    Spiegami, Lilly, percè io non ho capito.

    Se io esprimo una sola preferenza, ad esempio in favore di un maschietto, cosa accade, viene annullata?
    E se esprimo due preferenze, entrambe in favore di 2 maschietti, cosa accade?
    E cosa accade se esprimo entrambe le preferenze in favore di due femminucce?
    Credevo che la confusione fosse una prerogativa dei maschietti dell'IDV, ma a quanto pare, anche voi donzelle siete state contagiate!
    Da sempre sostengo che le donne non abbiano bisogno di riserve o di quote.
    Le donne devono imparare che anche nella politica ( come accade nel resto della vita pubblica italiana) devono cimentarsi ed imporsi, individualmente.
    Ogni altra scorciatoia o scappatoia sarebbe oltraggiosa per la dignità femminile.
    C.L.

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  3. Non sono d'accordo per niente se vuoi ti pubblico la legge campana in merito

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  4. Ecco servito
    Art. 4
    Scheda elettorale
    1. La votazione per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e per l’elezione del Consiglio
    regionale avviene su un’unica scheda. La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di
    Presidente, scritti entro un apposito rettangolo, al cui fianco sono riportati, racchiusi in un più ampio
    rettangolo, il contrassegno del gruppo di liste ovvero i contrassegni dei gruppi di liste riunite in coalizione
    BOLLETTINO UFFICIALE
    della REGIONE CAMPANIA n. 23 del 14 aprile 2009 PARTE I Atti della Regione
    con cui il candidato è collegato. Ciascun elettore può, con un unico voto, votare per un candidato alla
    carica di Presidente e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di
    tali liste.
    2. Nel caso in cui l’elettore tracci un unico segno sulla scheda a favore di una lista, il voto s’intende
    espresso anche a favore del candidato Presidente a essa collegato. Ciascun elettore può altresì votare per
    un candidato alla carica di Presidente, anche non collegato alla lista prescelta, tracciando un segno sul
    relativo rettangolo.
    3. L’elettore può esprimere, nelle apposite righe della scheda, uno o due voti di preferenza, scrivendo il
    cognome ovvero il nome ed il cognome dei due candidati compresi nella lista stessa. Nel caso di
    espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato
    di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.
    4. Qualora l’elettore esprima il voto a favore di un candidato Presidente e la preferenza per più di una
    lista, viene ritenuto valido il solo voto al candidato Presidente e nulli i voti di lista.
    5. Con decreto del Presidente della Giunta regionale, da emanarsi entro trenta giorni dalla data di entrata
    in vigore della presente legge, è approvato il modello di scheda, formato secondo le indicazioni contenute
    nel presente articolo.

    RispondiElimina
  5. " Nel caso di
    espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato
    di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza." ...

    Vale a dire, se dò la preferenza a due maschietti, è valida solo la preferenza al primo.?
    E la storia della quota rosa dov'è?

    Amplio il concetto che ho cercato di esprimere nel mio precedente commento.
    Non solo le donne devono imporsi - così come lo fanno in altri settori - ma devono anche indurre la Società ad una maggiore maturazione nella direzione della valutazione delle individualità : maschi, femmine o gay che siano.
    Vi risulta che Lussuria abbia consentito a qualcuno di intralciarla nella sua vita privata, professionale o politica?
    A meno che le donne non vogliano essere rinchiuse in appositi parchi di salvaguardia.
    E non lo credo.
    Nè lo auspico!

    RispondiElimina
  6. ... E poi, chi ti ha detto che la legge Campana sia buona? ...
    ... A sentir Di Pietro, non è forse vero che la Campania è amministrata da filo-casalesi ed associati?

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  7. Non abbiamo detto che la lex campana è buona, si parte da li con le modifiche necessarie. Ecco perché Lab donne Idv ci sta lavorando su con l'apporto di esperti costituzionalisti, associazioni e chi può veramente contribuire ad una legge giusta

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  8. OK!
    W la riserva delle donne e per le donne.

    RispondiElimina

blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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