GRANDE EMOZIONE E LARGA PARTECIPAZIONE PER L’INAUGURAZIONE DEL RESTAURATO ORGANO A CANNE DI GROTTAGLIE E PER IL CONCERTO DEL MAESTRO FRANCESCO DI LERNIA
Grottaglie - Una serata da incorniciare e da consegnare alla memoria quella vissuta la sera di venerdì 3 settembre 2010 nella chiesa madre di Grottaglie dai numerosissimi cittadini e dalle tante persone delle città e dei centri vicini che non hanno voluto mancare, nonostante la pioggia continua e battente, all’evento dell’inaugurazione del restaurato organo rinascimentale della chiesa madre, il più antico di Puglia e uno dei più antichi d’Italia.
Il tempio ha accolto a stento nell’ampia navata un pubblico particolarmente attento e motivato, che dalle ore 19 fino alle 22 ha seguito e apprezzato, dopo la concelebrazione di mons. Benigno Luigi Papa e dopo le interessanti fasi introduttive di presentazione e di benedizione, lo splendido concerto tenuto dal maestro Francesco di Lernia il quale ha saputo egregiamente dare voce al prezioso strumento.
Una comunità e un territorio in festa, quindi, sia per il suo figlio più illustre, il santo Gesuita Francesco De Geronimo, sia per la conclusione felice del restauro dell’antichissimo organo a canne, riconsegnato alla comunità e rinato a nuova vita dopo oltre sessant’anni di oblio e di forzato silenzio.
L’organo ha ripreso così voce e ruolo sia nel campo liturgico, sia in quello storico e artistico sia per gli importanti aspetti fonici e tecnici che presenta, sia per la riacquistata splendida forma rinascimentale nella parte lignea emersa dopo i lavori di restauro.
A riscoprire, ascoltare e apprezzare le qualità e le caratteristiche dello strumento che ha accompagnato nei secoli la vita della comunità grottagliese nei momenti più o meno importanti, solenni o quotidiani, di gioia e di dolore, è stato, quindi, il numeroso pubblico, ma anche molti ospiti e personalità che hanno dato rilievo e lustro allo straordinario evento culturale
con la loro presenza e con la loro parola: da S. E. Mons. Benigno Luigi Papa arcivescovo di Taranto, al “padrone di casa”, il parroco della chiesa madre don Eligio Grimaldi; dal Sindaco di Grottaglie Raffaele Bagnardi al Sovrintendente regionale ai Beni Storici-Artistici-Etnoantropologici Fabrizio Vona; dal Direttore dell’Ufficio Diocesano Beni culturali D. Francesco Simone alla dott.ssa Angela Convenuto della stessa Soprintendenza.
Presenti pure i protagonisti della rinascita dell’organo e cioè il maestro Francesco Ruffatti, venuto a bella posta da Padova, che ha curato la parte tecnico-fonica, e la restauratrice Maria Gaetana Di Capua per la Parte lignea. Proprio dagli inteventi di questi ultimi sono venute le riflessioni e le conclusioni più attese riguardanti l’impegnativo lavoro svolto, ma anche le sorprese e le novità emerse dalla delicata operazione. Il maestro Ruffatti, risaputo esperto di arte organaria, ha evidenziato particolarità tecniche e costruttive che autorizzano a datare l’organo al primo Cinquecento o, addirittura, per alcuni particolari (è il caso de registro del flauto conico o dei resti di una tastiera precedente e sottostante alla attuale) alla fine del Quattrocento.
Posizione confermata anche dalla Di Capua grazie all’analisi della cassa lignea e della cantoria che manifestano chiaramente il riutilizzo di materiali precedenti, alcuni di fine Quattrocento, come la grande e delicata decorazione interna a fiorami su fondo rosso, e altri particolari intagliati della cantoria. Alle voci dei “tecnici” si è aggiunta anche quella del prof. Rosario Quaranta, il quale ha offerto importanti e decisive prove documentali riferite alle vicende dell’organo a partire almeno dall’anno 1501.
Una vera e propria serata a sorpresa che ha attirato la meravigliata curiosità di tutti i presenti che hanno finalmente potuto gustare anche la pregevolissima voce e le affascinanti sonorità delle canne rinascimentali, grazie alla maestria e al gradevole programma predisposto e magistralmente eseguito dal concertista Francesco di Lernia con brani che, nell’esaltare le qualità foniche del cimelio, hanno trasportato i presenti nell’atmosfera magica di tanti secoli fa con brani di grande suggestione (Anonimo del sec. XVII-XVIII: Tenor di Napoli; Bernardo Pasquini (1637 - 1710) Tre arie - Variazioni per il paggio todesco; “Flores del música” di A. Martín y Coll (sec. XVII) Chacona; Baldassarre Galuppi (1706 - 1785) Allegro – Largo; Gaetano Valerj (1760 - 1822) Sonata XI - sonata X; Alessandro Scarlatti (1660 - 1725) Toccata - Canzona in sol - Fuga del primo tono; Johann Pachelbel (1653 - 1706) Partite su «was Gott tut, das ist wohlgetan»).
Insomma, tanta soddisfazione e una grande festa per l’organo “ritrovato” a Grottaglie che, c’è da scommettere, in futuro farà sentire spesso la sua voce. Circola già la speranza, nell’ottica di una sua attenta valorizzazione, di renderlo protagonista (grazie alla disponibilità del parroco don Eligio Grimaldi e di un gruppo di amici dell’organo della Chiesa Madre, ma anche grazie all’auspicato sostegno e patrocinio dell’Amministrazione Comunale e di altri enti pubblici e privati) di una accorta programmazione culturale con la creazione di una specifica rassegna di antiche musiche d’organo. Operazione culturale questa che, tra l’altro, proporrebbe Grottaglie, “Città d’Arte”, come riferimento privilegiato per gli appassionati della musica organistica.
La bella e intensa esperienza vissuta è sicuramente di buon auspicio!
Rosario Quaranta
che bello!
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