Ceramica
Pop, curata da Simone Mirto e Mimmo Vestita, fino al 30 settembre presso
il
Castello Aragonese di Otranto (Le)
L’installazione è inserita
all’interno della rassegna Summer Pop Otranto 2012, evento collaterale
alla
mostra di Andy Warhol, curato da Raffaela Zizzari
Ceramica pop è il
titolo scelto per questo breve ma significativo percorso espositivo
attraverso
la ceramica popolare prodotta a Grottaglie (Ta) tra
Ottocento e Novecento. I colori
brillanti ed i freschi motivi decorativi dei manufatti in mostra
sembrano
infatti accomunare in qualche modo questa produzione artigianale
dell’Italia
Meridionale con la più nota corrente artistica della Pop Art
sviluppatasi nella
seconda metà del XX secolo.
La copiosa produzione di
ceramica popolare sfornata in “quantità industriale” nel corso dei
secoli dai
camini di Grottaglie viene raccontata attraverso tre diverse sezioni:
quella
della robba gialla,
verde e bianca. Una
installazione di cento piatti reali
chiude il percorso espositivo, a memoria delle sterminate distese di
manufatti
che i ceramisti collocavano negli spiazzi antistanti le botteghe per
accelerarne
l’essiccazione.
L’antica attività delle botteghe
dei figuli di Grottaglie,
collocate a semicerchio ai piedi del
trecentesco Castello Episcopio nel suggestivo Quartiere delle Ceramiche,
emerge
chiaramente in documenti d’archivio risalenti al 1463. Nel
Libro
della Regia Dogana di Taranto
sono registrate infatti le “stoviglie”
prodotte nella vicina Grottaglie che commercializzate nel porto
tarantino erano
sottoposte a tassazione in uscita. Il
primo censimento ufficiale dei ceramisti di Grottaglie viene riportato
in un Catasto del 1567 dal quale emerge
l’attività di numerosi “cretari” e “stazzonari”
(fabbricanti di stoviglie).
La produzione ceramica nella cittadina jonica non sembra arrestarsi nel
corso
dei secoli e continua ad incrementare il numero di occupati nel settore
tanto
che tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, risultano
operanti
quarantadue botteghe artigianali con relazioni commerciali estese fino
ai paesi
dell’Asia Minore, della Grecia, della Turchia e dell’Albania. Per secoli
la
ceramica d’uso prodotta in modo massiccio e destinata a soddisfare la
continua
richiesta del mercato, veniva accatastata in attesa di essere venduta
sui tetti
delle botteghe, rendendo uniche e brillanti le terrazze dell’intero
Quartiere
delle Ceramiche di Grottaglie.
Info
e prenotazioni:
199.151.123
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