L´evoluzione e le fabbriche di cioccolatini, unita alla scarsa memoria delle donne cooptate dalla smania di frivolezza, ha trasformato questa giornata in un tourbillon di scemenze e falsi libertarismi. Se solo penso che ci sono donne che rivendicano la propria libertà imponendo ai mariti l´uscita solitaria dell´8 marzo per andare a vedere ragazzotti in perizoma, dico la verità, mio viene la malinconia.
E peggio mi sento davanti alle simboliche attestazioni solidaristiche degli uomini, capaci di vederti donna solo l´8 marzo e figa per tutto il resto dell´anno.
Ammetto d´essere condizionata dalla mia idiosincrasia verso qualunque tipo di "giornata", ma quelle pilotate dal mercato, mi urtano ancora di più. I cuori a San Valentino, le mimose l´8 Marzo, le uova a Pasqua, i panettoni a Natale ... Per non parlare di halloween che siccome non ci bastava il carnevale, abbiamo dovuto importare pure quella dall´America.
Viva gli uomini che sono umani per tutto l´anno, che ti regalano un fiore rubato in una siepe in un giorno anonimo, che ti preparano un caffè, che comprendono dal viso la stanchezza che porta la tua mente e la fatica del tuo fisico. Viva quell´uomo che ti guarda e una volta, solo una volta ti dice: "tu non ci pensare, io risolverò il problema." Viva quel padrone che non ti tratta da schiava ma da lavoratrice, che se sei incinta ti fa andare in maternità e non ti licenzia, che se tuo figlio ha la febbre vuole che tu prenda un giorno per stare con lui. Viva l´uomo che si accorge che sei donna anche senza dover infilare una mano dentro le tue mutande.
Viva l´uomo che non scorda mai che tu sei una persona.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis