Nel giro di 20 giorni in città si sono registrati due disimpegni dalla politica attiva, abbastanza rilevanti che fanno molto riflettere.
Sicuramente le dimissioni di Vinci sono state una sorpresa ma non troppo, anche se poca importanza è stata data alla cosa, ma sicuramente si è trattato di un espediente per dare l'impressione che nessuno è indispensabile tutti necessari, mi pare che si dica così.
A mio parere i fatti non stanno così, e il fatto che Vinci si sia allontanato dalla politica attiva è un segnale di non poco conto, la stessa cosa vale anche per le dimissioni del commissario cittadino dell'Udc, l'arch. Caretta che se pur non conta su un passato come quello di Vinci, è stato una persona che in politica ha saputo fare lavorando con serietà ed impegno, ma ha un difetto che in politica non paga: l'ONESTÀ!
Alla luce di queste due defezioni e guardando a ciò che rimane sul mercato dei vecchi e navigati, c'è da farsi prendere dallo sconforto, i nomi che girano sulle candidature alle prossime provinciali è da far venir di vomito anche ai più forti di stomaco.
Certo Vinci non si può dire che sia stata un faro nella politica locale, ma nei dieci anni di governo della città, seppur tra discariche e piazze orribili, ha dimostrato di saper tenere la barra dritta e tirare la barca verso obiettivi ben chiari, anche a costo di cambiare gli assessori come i calzini.
Ma come dicevano i latini "cui prodest?" a chi ha giovato la sua politica audace e senza scrupoli, di certo non alla città dal punto di vista ambientale e nemmeno dal punto di vista finanziario.
Di quello che ha fruttato finanziariamente la discarica in questi anni, non si ha contezza ben precisa, di certo si sa che non ne hanno beneficiato tutti e 32mila grottagliesi, ma solo una parte di quell' elettorato che votava compatto chi era ed è ancora al governo della città, per il resto della popolazione solo puzze, sprechi e tasse a go go.
Ora questo incantesimo si è spezzato, qualcuno si è messo di traverso e il fiume di denaro si è inaridito, cominciano ad apparire le prime crepe, per esempio una Casa di riposo fiore all'occhiello della nostra comunità, oggi ormai alla deriva, dopo le elezioni, se ne decreterà la chiusura per mancanza di fondi, con buona pace di quegli amministratori che con tanta cura hanno ricoverato i propri cari e con la disperazione di chi resterà di nuovo senza quel miserabile lavoro, difeso con le unghie e con i denti e assicurato da chi, prossimo candidato, sua bontà! sta per rifargli lo scherzetto.
Quindi perché Vinci ha abbandonato tutto, dopo che con tanta enfasi aveva lanciato quella associazione a cui partecipavano anche direttori di Banca? Secondo me perché gli è stata chiusa la linea di credito aperta 20 anni fa, perché non è più gallina dalle uova d'oro e perché bisognava dare spazio ai mestieranti della politica che senza di essa non mangiano. Il tutto quindi all'insegna di "Tengo famiglia!"
Per l'arch. Caretta il discorso è diverso, troppo degna persona per governare un partito come l'Udc che fa la politica dei due forni, come d'altronde accade anche a Roma, votano a seconda della convenienza delle proprie tasche e dei propri interessi, impippandosene dei bisogni della collettività e dei propri elettori, e questo una persona onesta e preparata come l'amico Franco non lo può condividere e lascia, per onorare un lavoro ed una professione che lui ha e che non è asservita e dipendente dal banchetto del Palazzo.
Buon lavoro e a tempi migliori Caretta!!!
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