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domenica 9 dicembre 2007

Momenti di Monitor l'Informazione a 360° su Radio Delta Uno Stereo

12 commenti:

  1. da Taranto



    La foto viene scattata di buon mattino. Fa presto il giro della città, e a Taranto è il putiferio. Non poteva essere altrimenti, visto che ritrae fianco a fianco il sindaco rosso di Taranto, Ippazio Stefàno, medico prestato alla politica, e l’ex sindaco nero vicino all’estrema destra Giancarlo Cito, il telepredicatore condannato per associazione mafiosa che voleva manganelli e pistole per i vigili urbani e che guidava di persona i blitz per allontanare gli extracomunitari, quello delle grandi nuotate ecologiche e delle spedizioni a Mantova e Milano per manifestare contro la Lega Nord.

    Nell’immagine, Cito e Stefàno seguono con attenzione le operazioni di pulizia delle strade: una cartolina d’altri tempi, quasi fossero i protagonisti di un film già visto, del resto proprio da queste parti rimangono celeberrime le performance del leader di At6, un telepredicatore spesso e volentieri in versione supervisore. Il fatto è che nei giorni scorsi il neosindaco ha nominato nel consiglio di amministrazione dell’azienda municipalizzata di igiene urbana un avvocato indicato dal movimento politico di Cito. E già questo ha colto in contropiede gli alleati. Poi la fotografia, le riprese televisive: Cito che alle 6,30 si presenta in piazzale Bestat, in pieno centro, alla testa di una squadra di netturbini e con un folto seguito di telecamere; Cito che saluta tutti, stringe mani, si informa su disinfettanti e procedure di sgombero dei rifiuti; infine l’immagine choc: Cito con Stefàno durante le operazioni di pulizia. Quanto basta per innescare le polemiche.

    I protagonisti assicurano: niente inciuci, nessun patto segreto. Ma non basta a placare gli animi, in particolare quelli della sinistra. Sulla vicenda entra a piedi uniti Michele Emiliano, sindaco di Bari e coordinatore regionale del Partito democratico, nonché ex sostituto procuratore antimafia: «Ritengo sia un errore gravissimo strizzare l’occhio a chi ha subito una condanna per associazione mafiosa». Emiliano, uno che non le manda a dire, pronuncia parole da ultimatum: «Stefàno dovrebbe chiarire al più presto, pena il cambiamento radicale dell’assetto sui rapporti politici con noi».

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  3. Ormai i tarantini non sanno quali dei due mali sia il minore:
    CITO O CARROZZO?

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  8. è stata riportata una notizia.

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  10. Mai detto che gli altri sono animati da cattive intenzioni, continuo col dire che io mi sono difesa da accuse false ed infamanti, poi tutto il resto sono solo notizie false e costruite ad arte per cercare di mettermi inutilmente in cattiva luce e deridermi. Se una persona per bene non può difendersi e rispondere per le rime siamo alla fine! Non sono stata mai comunista e mai stata agli ordini di nessuno.
    Poi in merito ai virus di cui si è infettato il pc è una cosa vera, ovviamente non so di chi sia la colpa, non sono un haker, non faccio parte della polizia postale e non frequento siti porno come qualcuno dei tuoi ballerini ha insinuato, è un argomento, quest'ultimo che non mi interessa e non mi necessita per niente.
    E comunque non ho mai offeso nessuno e tanto meno indossato anonimato per offendere, cosa di cui alcuni ballerini ne fanno largo uso.
    Comunque resta immutata la stima per te caro Corrosivo che mi sembri la persona più equilibrata e informata del blog dei ballerini.
    Poi è chiaro la ragione sta dalla parte di chi è in numero maggiore e non esita ad insultare e diffondere notizie false.
    Per ora sotto schiaffo siete voi, costretti a chiudere i commenti, come amate fare quando la musica non vi piace.
    Io continuerò ad andare per la mia strada vi piaccia o no, comunque ad ogni azione a me indirizzata sappiate che corrisponderà sempre una reazione di uguale entità.

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  11. E comunque alla fine siete sempre indaffarati ad occuparvi di me.
    Chissà perché?

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
la follia e il mistero".
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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